venerdì 15 gennaio 2010

Lettera Napoletana n. 24 - gennaio 2010


n. 24 - gennaio 2010





SUD: INTESA SANPAOLO CHIEDE IL SALARIO DIFFERENZIATO



(Lettera Napoletana) Il gruppo bancario Intesa-SanPaolo, che ha inglobato il Banco di Napoli, ha ufficializzato il progetto di salari differenziati tra Nord e Sud proponendo ai sindacati 600 nuove assunzioni con stipendio ridotto del 20%. Le assunzioni riguarderebbero – ha detto ai sindacati il direttore generale del gruppo, Francesco Micheli, – “3 o 4 siti produttivi da aprire a Lecce, Potenza e l’Aquila” (cfr. Il Sole-24 Ore, 8.1.10). In queste aree del Sud i dipendenti vedrebbero la propria busta paga ridotta del 20% per i primi quattro anni, con l’applicazione del contratto d’apprendistato.

In realtà Intesa-SanPaolo aveva già avanzato ad ottobre 2009 ai sindacati del credito la proposta di salari ridotti al Sud presentandola come un “contratto di sostegno all’occupazione”(cfr. Ansa, 21.10. 09) ed affermando che l’applicazione di tali contratti avrebbe evitato “il rischio di delocalizzazioni in Romania”, dove il gruppo bancario ha già trasferito alcuni dei servizi di “back-office”.

Da segnalare che nei “siti produttivi”che Intesa-SanPaolo si propone di collocare nelle regioni del Sud verranno localizzate – informa il quotidiano di Confindustria – “lavorazioni amministrative, gestione magazzini, sicurezza, banca telefonica, trattamento valori e relativo trasporti” piuttosto che le attività propriamente bancarie. In ogni caso l’accoglimento della proposta da parte dei sindacati Dircredito, Fabi. Fiba Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Silcea e Sinfub-Ugl sancirebbe il principio che la stessa prestazione lavorativa può essere retribuita 100 al Nord ed 80 al Sud, come chiedono da tempo gruppi industriali e politici del Nord con il pretesto di un presunto “minor costo della vita”nelle regioni meridionali. In realtà gli stessi indicatori economici ufficiali, smentiscono il presunto “minor costo”della vita in diverse zone del Sud e Napoli ha fatto registrare più volte negli ultimi anni il record nell’aumento dei prezzi. Ma anche ammettendo l’esistenza di prezzi più bassi in alcuni settori merceologici si dimentica il maggior costo della vita sopportato dai cittadini delle regioni del Sud amministrate dai Bassolino, Loiero e Lombardo, con il pagamento delle addizionali su Irpef e benzina, i costi stellari della Tarsu a Napoli, l’inefficienza di una sanità pubblica di fatto inutilizzabile e la scadente qualità dei trasporti. (LN24/10)



1799: L’ISTITUTO STUDI FILOSOFICI RILANCIA LA DISINFORMAZIONE



(Lettera Napoletana) L’Istituto italiano per gli Studi filosofici rilancia la propria campagna di disinformazione sulla repubblica giacobina del 1799 con un progetto per il recupero delle spoglie di 27 “martiri” della “rivoluzione partenopea del 1799” sepolte sotto la Basilica del Carmine Maggiore, che dovrebbero essere trasferite nel Mausoleo Matteo Schilizzi a Posillipo. Al progetto partecipano il Rotary Club Chiaia ed il Centro Studi Sebetia-ter. L’Archivio storico dell’Enel – informa un comunicato di quest’ultima associazione – ha assicurato il proprio patrocinio.

Secondo i promotori del progetto il Mausoleo di Posillipo dovrebbe diventare, con il trasferimento dei resti dei giacobini giustiziati nel 1799, definiti “eroi dell’utopia antiborbonica”, “l’Altare della Patria del Sud, simbolo della pacificazione nazionale”.

Ancora recentemente la matrice massonica della cosiddetta “repubblica partenopea”, un esperimento sanguinario di applicazione delle teorie della Rivoluzione francese che costò almeno 60 mila morti, ed i legami tra le logge e l’Istituto italiano per gli Studi Filosofici sono stati apertamente rivendicati dalla massoneria. Il 4 luglio 2009 il Gran Maestro del Grande Oriente di Francia, Pierre Lambicchi, intervenuto al convegno sulla repubblica giacobina (La Rivoluzione e la libertà a 210 anni dalla Primavera napoletana) organizzato proprio all’Istituto dalla massoneria di Rito Scozzese, obbedienza di Piazza del Gesù, ha richiamato lo “speciale rapporto” tra massoneria ed Istituto, al quale ha rivolto un pubblico elogio.

Da parte sua il prof. Aldo Mola, docente di storia contemporanea all’Università di Milano, ritenuto lo storico ufficiale della massoneria, ha confermato la filiazione diretta tra “repubblica partenopea” e logge. (cfr. Ansa, 4.7.09). “Tutti i patrioti del ’99 erano massoni ed a 210 anni dalla repubblica partenopea vogliamo evitare che l’oblio si ripeta”, ha affermato il Gran Maestro aggiunto della Massoneria di Rito scozzese Sergio Ciannella. Anzi, secondo Ciannella, “il ruolo della massoneria nel 1799 è rimasto troppo in ombra finora.” (Ansa, 4.7.09).

Nato nel 1975 per iniziativa di Gerardo Marotta, un avvocato amministrativista specializzato negli espropri, proprietario di un’ampia biblioteca, l’Istituto italiano per gli studi filosofici ottenne in uso nel 1983, dall’allora ministro per i Beni Culturali Enzo Scotti, Palazzo Serra di Cassano. Da allora ha goduto di massicci finanziamenti pubblici, statali e regionali, ed è stato la sede privilegiata dei convegni della sinistra culturale e politica, schierandosi apertamente a sostegno di Antonio Bassolino nel doppio mandato di sindaco di Napoli e poi da presidente della regione Campania.

A partire dalla prima metà degli anni ’90, l’Istituto con l’avvocato Marotta ha veicolato la tesi - ritenuta fantasiosa anche da storici di matrice illuminista - di una presunta “decapitazione della classe dirigente napoletana” come diretta conseguenza dell’epilogo della cosiddetta repubblica giacobina. Amplificata sulla grande stampa con l’aiuto di opinionisti e scrittori come Raffaele La Capria ed Antonio Ghirelli, la tesi ha circolato ampiamente. Sull’argomento Il Giglio ha pubblicato un saggio di Francesco Maurizio Di Giovine, “1799. Rivoluzione contro Napoli” ( Napoli 1998).

In realtà, al ritorno a Napoli dei Borbone nel 1799 i giustiziati, per reati gravissimi che oggi sarebbero classificati come alto tradimento e complotto contro lo Stato, furono poco più di 120. E tra essi vi erano non solo nobili ed intellettuali, ma appartenenti al ceto medio, in una città che contava all’epoca più di 400 mila abitanti. La tesi dei neo-giacobini dell’Istituto per gli studi filosofici, palesemente inconsistente, è stata abbandonata negli ultimi tempi ma l’Istituto continua ad alimentare il mito dei “martiri del 1799”, ricordati con sculture a Palazzo Serra di Cassano. Qui un’inquietante scultura di un Cristo senza croce, accoglie i visitatori sullo scalone centrale. Recentemente l’Istituto, i cui rapporti con Bassolino, si sono deteriorati, con la conseguenza di una drastica riduzione dei finanziamenti regionali, ha cominciato ad ospitare convegni e tavole rotonde di aree culturali diverse dalla sinistra per apparire meno schierato. Dal 29 al 31 ottobre 2009 ha ospitato un convegno dall’ambiguo titolo “La gnosi tra luci ed ombre” che vedeva tra i relatori accanto a studiosi di formazione tradizionalista il prof. Aldo Mola. (LN24/09)



SUD: L’ULTIMO AMMIRATORE DI BASSOLINO? È LOMBARDO



(Lettera Napoletana) Per gli abitanti della Campania non c’era assolutamente bisogno del nuovo “Governance poll”, il sondaggio sulla popolarità dei presidenti di Regione del quotidiano “Il Sole-24 Ore”, che conferma all’ultimo posto della classifica di gradimento Antonio Bassolino, “al limite minimo dei consensi ottenuti da un politico locale” (Il Sole 24-Ore 11.1.10). Chi ha vissuto sulla propria pelle, a partire dal 1993, quando Bassolino fu eletto sindaco di Napoli, la sua bancarotta politica e morale, non ha dubbi in materia. Negli ultimi tempi Bassolino, estremamente cauto nell’apparire in pubblico per timore di aperte contestazioni, evita le occasioni di contatto con la città. E così, anche a Capodanno 2010, come già nel 2009 e nel 2008, è stato assente alla festa-spettacolo in Piazza Plebiscito, una invenzione delle sue giunte. Solo il fondatore del Mpa (Movimento per l’autonomia) e presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, continua a dare credito, a dispetto di tutti, al politico che ha segnato in negativo più di ogni altro la storia recente di Napoli e della Campania. Lombardo ha incontrato il 9 gennaio scorso Bassolino a Napoli. Pretesto, il futuro Festival della città del Mediterraneo, che si svolgerà tra Napoli e Palermo (cfr. La Repubblica-Palermo.it 9.1.10), i due hanno parlato di alleanze alle elezioni regionali di marzo.

Al termine, incontrando i giornalisti, Lombardo ha espresso questo stupefacente giudizio su Bassolino: “Avendo ben lavorato, se ritiene di ricandidarsi può benissimo sottoporsi al vaglio degli elettori” (Ansa, 9.1.10). A conferma del proprio opportunismo elettoralistico il fondatore del Mpa ha aggiunto: “al di là delle appartenenze con Bassolino, ma anche con Loiero, Vendola e tutti i presidenti delle regioni del Mezzogiorno, abbiamo instaurato un grande rapporto di collaborazione e sottoscritto anche un patto per un’azione comune”.

Di Lombardo e del suo Mpa Lettera Napoletana si è già occupata (cfr. Sud: Bassolino-Lombardo-Loiero, torna il trasformismo? LN18/09). Si può aggiungere che il candidato alla presidenza della Campania del Mpa rappresenta benissimo questa formazione. È il deputato Riccardo Villari, ex Dc, Ppi, Cdu, Udeur, Margherita, Pd, partito dal quale è stato espulso nel dicembre 2008 per aver rifiutato di dimettersi da presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai alla quale era stato eletto da una maggioranza anomala. (LN24/10)



FORMAZIONE: LA CONTRO-RIVOLUZIONE IN AZIONE, SEMINARIO FC 2010



(Lettera Napoletana) “La Contro-Rivoluzione in azione” è il tema del seminario di formazione 2010 di Fraternità cattolica, che comincerà lunedì 8 febbraio. Il seminario si articolerà in sei incontri con frequenza quindicinale, da febbraio ad aprile. Il programma completo, con le date degli incontri sarà disponibile a giorni sul sito dell’Editoriale Il Giglio, dove è possibile scaricare gratuitamente alla pagina del Download oppure ordinare raccolte in fascicolo le lezioni dei precedenti seminari svoltesi dal 2006 al 2009. (LN24/10)


Lettera napoletana

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n. 24 - gennaio 2010





SUD: INTESA SANPAOLO CHIEDE IL SALARIO DIFFERENZIATO



(Lettera Napoletana) Il gruppo bancario Intesa-SanPaolo, che ha inglobato il Banco di Napoli, ha ufficializzato il progetto di salari differenziati tra Nord e Sud proponendo ai sindacati 600 nuove assunzioni con stipendio ridotto del 20%. Le assunzioni riguarderebbero – ha detto ai sindacati il direttore generale del gruppo, Francesco Micheli, – “3 o 4 siti produttivi da aprire a Lecce, Potenza e l’Aquila” (cfr. Il Sole-24 Ore, 8.1.10). In queste aree del Sud i dipendenti vedrebbero la propria busta paga ridotta del 20% per i primi quattro anni, con l’applicazione del contratto d’apprendistato.

In realtà Intesa-SanPaolo aveva già avanzato ad ottobre 2009 ai sindacati del credito la proposta di salari ridotti al Sud presentandola come un “contratto di sostegno all’occupazione”(cfr. Ansa, 21.10. 09) ed affermando che l’applicazione di tali contratti avrebbe evitato “il rischio di delocalizzazioni in Romania”, dove il gruppo bancario ha già trasferito alcuni dei servizi di “back-office”.

Da segnalare che nei “siti produttivi”che Intesa-SanPaolo si propone di collocare nelle regioni del Sud verranno localizzate – informa il quotidiano di Confindustria – “lavorazioni amministrative, gestione magazzini, sicurezza, banca telefonica, trattamento valori e relativo trasporti” piuttosto che le attività propriamente bancarie. In ogni caso l’accoglimento della proposta da parte dei sindacati Dircredito, Fabi. Fiba Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Silcea e Sinfub-Ugl sancirebbe il principio che la stessa prestazione lavorativa può essere retribuita 100 al Nord ed 80 al Sud, come chiedono da tempo gruppi industriali e politici del Nord con il pretesto di un presunto “minor costo della vita”nelle regioni meridionali. In realtà gli stessi indicatori economici ufficiali, smentiscono il presunto “minor costo”della vita in diverse zone del Sud e Napoli ha fatto registrare più volte negli ultimi anni il record nell’aumento dei prezzi. Ma anche ammettendo l’esistenza di prezzi più bassi in alcuni settori merceologici si dimentica il maggior costo della vita sopportato dai cittadini delle regioni del Sud amministrate dai Bassolino, Loiero e Lombardo, con il pagamento delle addizionali su Irpef e benzina, i costi stellari della Tarsu a Napoli, l’inefficienza di una sanità pubblica di fatto inutilizzabile e la scadente qualità dei trasporti. (LN24/10)



1799: L’ISTITUTO STUDI FILOSOFICI RILANCIA LA DISINFORMAZIONE



(Lettera Napoletana) L’Istituto italiano per gli Studi filosofici rilancia la propria campagna di disinformazione sulla repubblica giacobina del 1799 con un progetto per il recupero delle spoglie di 27 “martiri” della “rivoluzione partenopea del 1799” sepolte sotto la Basilica del Carmine Maggiore, che dovrebbero essere trasferite nel Mausoleo Matteo Schilizzi a Posillipo. Al progetto partecipano il Rotary Club Chiaia ed il Centro Studi Sebetia-ter. L’Archivio storico dell’Enel – informa un comunicato di quest’ultima associazione – ha assicurato il proprio patrocinio.

Secondo i promotori del progetto il Mausoleo di Posillipo dovrebbe diventare, con il trasferimento dei resti dei giacobini giustiziati nel 1799, definiti “eroi dell’utopia antiborbonica”, “l’Altare della Patria del Sud, simbolo della pacificazione nazionale”.

Ancora recentemente la matrice massonica della cosiddetta “repubblica partenopea”, un esperimento sanguinario di applicazione delle teorie della Rivoluzione francese che costò almeno 60 mila morti, ed i legami tra le logge e l’Istituto italiano per gli Studi Filosofici sono stati apertamente rivendicati dalla massoneria. Il 4 luglio 2009 il Gran Maestro del Grande Oriente di Francia, Pierre Lambicchi, intervenuto al convegno sulla repubblica giacobina (La Rivoluzione e la libertà a 210 anni dalla Primavera napoletana) organizzato proprio all’Istituto dalla massoneria di Rito Scozzese, obbedienza di Piazza del Gesù, ha richiamato lo “speciale rapporto” tra massoneria ed Istituto, al quale ha rivolto un pubblico elogio.

Da parte sua il prof. Aldo Mola, docente di storia contemporanea all’Università di Milano, ritenuto lo storico ufficiale della massoneria, ha confermato la filiazione diretta tra “repubblica partenopea” e logge. (cfr. Ansa, 4.7.09). “Tutti i patrioti del ’99 erano massoni ed a 210 anni dalla repubblica partenopea vogliamo evitare che l’oblio si ripeta”, ha affermato il Gran Maestro aggiunto della Massoneria di Rito scozzese Sergio Ciannella. Anzi, secondo Ciannella, “il ruolo della massoneria nel 1799 è rimasto troppo in ombra finora.” (Ansa, 4.7.09).

Nato nel 1975 per iniziativa di Gerardo Marotta, un avvocato amministrativista specializzato negli espropri, proprietario di un’ampia biblioteca, l’Istituto italiano per gli studi filosofici ottenne in uso nel 1983, dall’allora ministro per i Beni Culturali Enzo Scotti, Palazzo Serra di Cassano. Da allora ha goduto di massicci finanziamenti pubblici, statali e regionali, ed è stato la sede privilegiata dei convegni della sinistra culturale e politica, schierandosi apertamente a sostegno di Antonio Bassolino nel doppio mandato di sindaco di Napoli e poi da presidente della regione Campania.

A partire dalla prima metà degli anni ’90, l’Istituto con l’avvocato Marotta ha veicolato la tesi - ritenuta fantasiosa anche da storici di matrice illuminista - di una presunta “decapitazione della classe dirigente napoletana” come diretta conseguenza dell’epilogo della cosiddetta repubblica giacobina. Amplificata sulla grande stampa con l’aiuto di opinionisti e scrittori come Raffaele La Capria ed Antonio Ghirelli, la tesi ha circolato ampiamente. Sull’argomento Il Giglio ha pubblicato un saggio di Francesco Maurizio Di Giovine, “1799. Rivoluzione contro Napoli” ( Napoli 1998).

In realtà, al ritorno a Napoli dei Borbone nel 1799 i giustiziati, per reati gravissimi che oggi sarebbero classificati come alto tradimento e complotto contro lo Stato, furono poco più di 120. E tra essi vi erano non solo nobili ed intellettuali, ma appartenenti al ceto medio, in una città che contava all’epoca più di 400 mila abitanti. La tesi dei neo-giacobini dell’Istituto per gli studi filosofici, palesemente inconsistente, è stata abbandonata negli ultimi tempi ma l’Istituto continua ad alimentare il mito dei “martiri del 1799”, ricordati con sculture a Palazzo Serra di Cassano. Qui un’inquietante scultura di un Cristo senza croce, accoglie i visitatori sullo scalone centrale. Recentemente l’Istituto, i cui rapporti con Bassolino, si sono deteriorati, con la conseguenza di una drastica riduzione dei finanziamenti regionali, ha cominciato ad ospitare convegni e tavole rotonde di aree culturali diverse dalla sinistra per apparire meno schierato. Dal 29 al 31 ottobre 2009 ha ospitato un convegno dall’ambiguo titolo “La gnosi tra luci ed ombre” che vedeva tra i relatori accanto a studiosi di formazione tradizionalista il prof. Aldo Mola. (LN24/09)



SUD: L’ULTIMO AMMIRATORE DI BASSOLINO? È LOMBARDO



(Lettera Napoletana) Per gli abitanti della Campania non c’era assolutamente bisogno del nuovo “Governance poll”, il sondaggio sulla popolarità dei presidenti di Regione del quotidiano “Il Sole-24 Ore”, che conferma all’ultimo posto della classifica di gradimento Antonio Bassolino, “al limite minimo dei consensi ottenuti da un politico locale” (Il Sole 24-Ore 11.1.10). Chi ha vissuto sulla propria pelle, a partire dal 1993, quando Bassolino fu eletto sindaco di Napoli, la sua bancarotta politica e morale, non ha dubbi in materia. Negli ultimi tempi Bassolino, estremamente cauto nell’apparire in pubblico per timore di aperte contestazioni, evita le occasioni di contatto con la città. E così, anche a Capodanno 2010, come già nel 2009 e nel 2008, è stato assente alla festa-spettacolo in Piazza Plebiscito, una invenzione delle sue giunte. Solo il fondatore del Mpa (Movimento per l’autonomia) e presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, continua a dare credito, a dispetto di tutti, al politico che ha segnato in negativo più di ogni altro la storia recente di Napoli e della Campania. Lombardo ha incontrato il 9 gennaio scorso Bassolino a Napoli. Pretesto, il futuro Festival della città del Mediterraneo, che si svolgerà tra Napoli e Palermo (cfr. La Repubblica-Palermo.it 9.1.10), i due hanno parlato di alleanze alle elezioni regionali di marzo.

Al termine, incontrando i giornalisti, Lombardo ha espresso questo stupefacente giudizio su Bassolino: “Avendo ben lavorato, se ritiene di ricandidarsi può benissimo sottoporsi al vaglio degli elettori” (Ansa, 9.1.10). A conferma del proprio opportunismo elettoralistico il fondatore del Mpa ha aggiunto: “al di là delle appartenenze con Bassolino, ma anche con Loiero, Vendola e tutti i presidenti delle regioni del Mezzogiorno, abbiamo instaurato un grande rapporto di collaborazione e sottoscritto anche un patto per un’azione comune”.

Di Lombardo e del suo Mpa Lettera Napoletana si è già occupata (cfr. Sud: Bassolino-Lombardo-Loiero, torna il trasformismo? LN18/09). Si può aggiungere che il candidato alla presidenza della Campania del Mpa rappresenta benissimo questa formazione. È il deputato Riccardo Villari, ex Dc, Ppi, Cdu, Udeur, Margherita, Pd, partito dal quale è stato espulso nel dicembre 2008 per aver rifiutato di dimettersi da presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai alla quale era stato eletto da una maggioranza anomala. (LN24/10)



FORMAZIONE: LA CONTRO-RIVOLUZIONE IN AZIONE, SEMINARIO FC 2010



(Lettera Napoletana) “La Contro-Rivoluzione in azione” è il tema del seminario di formazione 2010 di Fraternità cattolica, che comincerà lunedì 8 febbraio. Il seminario si articolerà in sei incontri con frequenza quindicinale, da febbraio ad aprile. Il programma completo, con le date degli incontri sarà disponibile a giorni sul sito dell’Editoriale Il Giglio, dove è possibile scaricare gratuitamente alla pagina del Download oppure ordinare raccolte in fascicolo le lezioni dei precedenti seminari svoltesi dal 2006 al 2009. (LN24/10)


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