sabato 18 ottobre 2008

Antonio Ciano punta al Parlamento del Sud


Di Anna Galise


GAETA Le strategie politiche ed economiche del Partito del Sud si disegnano a Gaeta, dov’è stato costituito a livello nazionale l’8 dicembre 2007. Sabato scorso, 11 ottobre, il direttivo, presieduto dal segretario nazionale Antonio Ciano, si è riunito nella sala congressi dell’hotel Mirasole, per portare avanti il discorso avviato e in evoluzione.

L’obiettivo è quello di creare, nel giro di 5 anni, l’alternativa politica ed economica al blocco del Nord, ma anche di dar vita ad una grande riforma costituzionale che preveda il Sud come macro-regione confederata con lo Stato nazionale, nel rispetto, affermano gli esponenti meridionalisti, del patto internazionale sui diritti civili e politici delle popolazioni, laddove cita che: «tutti i popoli hanno diritto all’autodeterminazione.

In virtù di tale diritto essi decidono liberamente del loro stato politico, ne perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale».

Sabato si è parlato infatti dei passi da cominciare a muovere in ogni direzione, comprese le possibili alleanze, in vista delle prossime elezioni provinciali ed europee e del programma.

I temi sul tappeto: federalismo, strutture commerciali, imprenditoria e disoccupazione.

«Il PdSud - spiega Ciano - guarda con interesse all’esperienza di Alleanza federalista promossa dall’onorevole Giacomo Chiappori, rivolta a favorire, come noi, la nascita di un soggetto politico dei meridionali. Per questo motivo abbiamo nominato, sulla base di una mozione presentata a tal proposito dal vicecoordinatore Erasmo Vecchio, approvata all’unanimità, un comitato di coordinamento nazionale che apra con Af una fase interlocutoria rivolta a verificare, sia l’opportunità di dare vita al Parlamento del Sud, quale organismo unico di proposta e confronto, sia la possibilità di una partecipazione congiunta alle europee 2009.

Fermo restando che alle amministrative il PdSud deciderà invece autonomamente le modalità di partecipazione a tali elezioni, sulla base delle situazioni locali, nella consapevolezza che per statuto il partito non è assimilabile alla logica degli attuali schieramenti di destra, sinistra o centro».
Per quanto riguarda le strategie economiche, «il Partito del sud - aggiunge Ciano - è nato per difendere la fragile economia del meridione, gli imprenditori strozzati dalle banche del Nord, l’agricoltura, l’artigianato. Oggi infatti il Sud è mercato del Nord, è colonia del Nord, è sottomessa ai partiti del Nord. Il 70% delle famiglie povere italiane risiede al Sud, dove il livello di disoccupazione giovanile ha raggiunto la soglia del 70%. Solo nel 2007 sono emigrati 150 mila giovani».

Altro tema affrontato a Gaeta, il federalismo. «Lo vogliamo - assicura e conclude l’assessore Ciano. Ma saremo i primi a sottoscriverlo solo se Calderoli lo integrasse con un federalismo regionale. Le regioni del Sud, tutte bagnate dal mare, hanno infatti bisogno di un federalismo ad hoc per evitare, come succede adesso, che tutti i soldi pagati dai concessionari delle spiagge vadano ad arricchire le casse dello Stato e che a beneficiarne siano le regioni padane, mentre ai nostri Comuni non arriva un solo centesimo. Stessa cosa per le tasse dei noli e di imbarco e sbarco delle merci, senza dimenticare che regioni ricchissime di materie prime, come Basilicata e Sicilia, non guadagnano niente dall’estrazione del petrolio che copiosamente esce dai pozzi».

Intanto prosegue l’iniziativa per l’apertura di supermercati CompraSud: già 600 gli operatori agricoli ed industriali del Sud aderenti.

Articolo pubblicato da “Il Tempo” il 14-10-2008
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Di Anna Galise


GAETA Le strategie politiche ed economiche del Partito del Sud si disegnano a Gaeta, dov’è stato costituito a livello nazionale l’8 dicembre 2007. Sabato scorso, 11 ottobre, il direttivo, presieduto dal segretario nazionale Antonio Ciano, si è riunito nella sala congressi dell’hotel Mirasole, per portare avanti il discorso avviato e in evoluzione.

L’obiettivo è quello di creare, nel giro di 5 anni, l’alternativa politica ed economica al blocco del Nord, ma anche di dar vita ad una grande riforma costituzionale che preveda il Sud come macro-regione confederata con lo Stato nazionale, nel rispetto, affermano gli esponenti meridionalisti, del patto internazionale sui diritti civili e politici delle popolazioni, laddove cita che: «tutti i popoli hanno diritto all’autodeterminazione.

In virtù di tale diritto essi decidono liberamente del loro stato politico, ne perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale».

Sabato si è parlato infatti dei passi da cominciare a muovere in ogni direzione, comprese le possibili alleanze, in vista delle prossime elezioni provinciali ed europee e del programma.

I temi sul tappeto: federalismo, strutture commerciali, imprenditoria e disoccupazione.

«Il PdSud - spiega Ciano - guarda con interesse all’esperienza di Alleanza federalista promossa dall’onorevole Giacomo Chiappori, rivolta a favorire, come noi, la nascita di un soggetto politico dei meridionali. Per questo motivo abbiamo nominato, sulla base di una mozione presentata a tal proposito dal vicecoordinatore Erasmo Vecchio, approvata all’unanimità, un comitato di coordinamento nazionale che apra con Af una fase interlocutoria rivolta a verificare, sia l’opportunità di dare vita al Parlamento del Sud, quale organismo unico di proposta e confronto, sia la possibilità di una partecipazione congiunta alle europee 2009.

Fermo restando che alle amministrative il PdSud deciderà invece autonomamente le modalità di partecipazione a tali elezioni, sulla base delle situazioni locali, nella consapevolezza che per statuto il partito non è assimilabile alla logica degli attuali schieramenti di destra, sinistra o centro».
Per quanto riguarda le strategie economiche, «il Partito del sud - aggiunge Ciano - è nato per difendere la fragile economia del meridione, gli imprenditori strozzati dalle banche del Nord, l’agricoltura, l’artigianato. Oggi infatti il Sud è mercato del Nord, è colonia del Nord, è sottomessa ai partiti del Nord. Il 70% delle famiglie povere italiane risiede al Sud, dove il livello di disoccupazione giovanile ha raggiunto la soglia del 70%. Solo nel 2007 sono emigrati 150 mila giovani».

Altro tema affrontato a Gaeta, il federalismo. «Lo vogliamo - assicura e conclude l’assessore Ciano. Ma saremo i primi a sottoscriverlo solo se Calderoli lo integrasse con un federalismo regionale. Le regioni del Sud, tutte bagnate dal mare, hanno infatti bisogno di un federalismo ad hoc per evitare, come succede adesso, che tutti i soldi pagati dai concessionari delle spiagge vadano ad arricchire le casse dello Stato e che a beneficiarne siano le regioni padane, mentre ai nostri Comuni non arriva un solo centesimo. Stessa cosa per le tasse dei noli e di imbarco e sbarco delle merci, senza dimenticare che regioni ricchissime di materie prime, come Basilicata e Sicilia, non guadagnano niente dall’estrazione del petrolio che copiosamente esce dai pozzi».

Intanto prosegue l’iniziativa per l’apertura di supermercati CompraSud: già 600 gli operatori agricoli ed industriali del Sud aderenti.

Articolo pubblicato da “Il Tempo” il 14-10-2008

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