sabato 31 maggio 2008

I PASSI CUPI DEL REGIME


Berlusconi, nel suo irrefrenabile piglio piacione, ha svelato il bluff di Bertolaso: "gli studi tecnici ci dicono che Chiaiano è idonea. La discarica si farà". Ma i rilievi sono cominciati da appena quattro giorni: hanno posizionato le trivelle, hanno prelevato alcuni campioni, non sono ancora arrivati alle falde acquifere.
Bertolaso è sbiancato, poi ha smussato: "è prematuro dire che Chiaiano è idonea; si vedrà insieme al tavolo tecnico".
Ma ormai il bluff è scoperto.
Questa indagine tecnica è un paccotto. Lo sapevamo.
Un modo per portare i mezzi nella cava, per introdurre trivelle e cingolati, per far circondare la zona con forestale e polizia. In attesa dell'esercito. Tra un paio di settimane Bertolaso comunicherà quello che Berlusconi, con doti da veggente, ha già anticipato: la discarica si fa, avanti con la monnezza. Naturalmente di ogni tipo perchè il decreto appena varato
consente di scaricare anche rifiuti tossici e nocivi. In deroga a qualunque legge. Ciò che è tossico al nord, e non viene portato in discarica, a Napoli è tal quale (per decreto) e viene portato in discarica.
Cioè a Chiaiano.
Del resto cosa aspettarsi da un commissariato di governo che, per accertamento giudiziario, ha smaltito rifiuti nocivi in luogo del tal quale a Villaricca e a Lo Uttaro, ha certificato come regolari delle ecoballe illegali, ha contribuito a truffare lo Stato e a imbrogliare i cittadini?
Berlusconi, con il suo cipiglio insolitamente legalitario (ma non era garantista?) ha invocato legge e ordine. Ovviamente solo sui manifestanti. La legge contro chi protesta, l'impunità per chi inquina. Questo è il nuovo
codice Berlusconi. Se la gente è spaventata perchè non vuole un milione di tonnellate di rifiuti, tra cui quelli tossici; se la gente è angosciata perchè li avrebbe sotto il balcone; se la gente è stanca di essere l'ultima scanalatura della bobina su cui il potere scarica tutta la sua incapacità gestionale; se la gente scende in piazza e dice no, contro di lei va scatenata la furia repressiva dello Stato e della Legge. Manganelli, carcere. Per tutti quelli che protestano. Non solo a chi alza le barricate e lancia molotov ma a tutti quelli che ostacolano in qualunque modo la realizzazione dei siti. Forse anche questo blog, quindi, merita il carcere. Siamo alla persecuzione delle opinioni, siamo alla demonizzazione della protesta, siamo oltre Scelba, siamo in una sorta di fascismo di ritorno, che mescola bisogni di elite e istinti plebei, i generali di ferro e le mossette della Carfagna.
Siamo all'avanspettacolo della democrazia.
C'è un solo ostacolo a tutto questo: la magistratura libera e indipendente che persegue la legge (uguale per tutti) e colpisce chi commette reati. Berlusconi non ci sta, qui torna garantista.
Se gli toccano i suoi, diventa garantista. La gente comune non deve violare la legge, i suoi sì. Possono farlo. "Le leggi devono essere adattate per far vivere meglio i cittadini", ha detto Berlusconi. Siamo ben oltre le leggi ad personam, siamo al diritto opinabile. Una legge si applica o non si applica a seconda del fatto che è funzionale o no al sistema di potere. Se i vertici che gestiscono l'emergenza commettono reati non bisogna perseguirli perchè così li si blocca e poi non possono risolvere i problemi. Se la gente protesta, bisogna perseguirla perchè così le si impedisce di fermare la soluzione ai problemi.
Oltre la dittatura, siamo alla dettatura. Non esiste più la legge uguale per tutti.
Per realizzare il suo piano Berlusconi invoca le colonne storiche delle oligarchie dittatoriali: il controllo politico sulla magistratura e l'esercito.
Come doberman a difesa del potere, vanno sciolti sui nemici. Cioè la gente libera.
Manganelli e galera, quindi. Con il consenso ovviamente di quella colla tossica che è l'informazione di regime: un sistema mediatico che manipola e occulta secondo il compitino del Sistema ('0 sistem): dare addosso alla gente e assolvere il potente.
Perchè la gente ostacola, il potere risolve.
Sento i passi cupi del regime e mi tremano le vene.


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Berlusconi, nel suo irrefrenabile piglio piacione, ha svelato il bluff di Bertolaso: "gli studi tecnici ci dicono che Chiaiano è idonea. La discarica si farà". Ma i rilievi sono cominciati da appena quattro giorni: hanno posizionato le trivelle, hanno prelevato alcuni campioni, non sono ancora arrivati alle falde acquifere.
Bertolaso è sbiancato, poi ha smussato: "è prematuro dire che Chiaiano è idonea; si vedrà insieme al tavolo tecnico".
Ma ormai il bluff è scoperto.
Questa indagine tecnica è un paccotto. Lo sapevamo.
Un modo per portare i mezzi nella cava, per introdurre trivelle e cingolati, per far circondare la zona con forestale e polizia. In attesa dell'esercito. Tra un paio di settimane Bertolaso comunicherà quello che Berlusconi, con doti da veggente, ha già anticipato: la discarica si fa, avanti con la monnezza. Naturalmente di ogni tipo perchè il decreto appena varato
consente di scaricare anche rifiuti tossici e nocivi. In deroga a qualunque legge. Ciò che è tossico al nord, e non viene portato in discarica, a Napoli è tal quale (per decreto) e viene portato in discarica.
Cioè a Chiaiano.
Del resto cosa aspettarsi da un commissariato di governo che, per accertamento giudiziario, ha smaltito rifiuti nocivi in luogo del tal quale a Villaricca e a Lo Uttaro, ha certificato come regolari delle ecoballe illegali, ha contribuito a truffare lo Stato e a imbrogliare i cittadini?
Berlusconi, con il suo cipiglio insolitamente legalitario (ma non era garantista?) ha invocato legge e ordine. Ovviamente solo sui manifestanti. La legge contro chi protesta, l'impunità per chi inquina. Questo è il nuovo
codice Berlusconi. Se la gente è spaventata perchè non vuole un milione di tonnellate di rifiuti, tra cui quelli tossici; se la gente è angosciata perchè li avrebbe sotto il balcone; se la gente è stanca di essere l'ultima scanalatura della bobina su cui il potere scarica tutta la sua incapacità gestionale; se la gente scende in piazza e dice no, contro di lei va scatenata la furia repressiva dello Stato e della Legge. Manganelli, carcere. Per tutti quelli che protestano. Non solo a chi alza le barricate e lancia molotov ma a tutti quelli che ostacolano in qualunque modo la realizzazione dei siti. Forse anche questo blog, quindi, merita il carcere. Siamo alla persecuzione delle opinioni, siamo alla demonizzazione della protesta, siamo oltre Scelba, siamo in una sorta di fascismo di ritorno, che mescola bisogni di elite e istinti plebei, i generali di ferro e le mossette della Carfagna.
Siamo all'avanspettacolo della democrazia.
C'è un solo ostacolo a tutto questo: la magistratura libera e indipendente che persegue la legge (uguale per tutti) e colpisce chi commette reati. Berlusconi non ci sta, qui torna garantista.
Se gli toccano i suoi, diventa garantista. La gente comune non deve violare la legge, i suoi sì. Possono farlo. "Le leggi devono essere adattate per far vivere meglio i cittadini", ha detto Berlusconi. Siamo ben oltre le leggi ad personam, siamo al diritto opinabile. Una legge si applica o non si applica a seconda del fatto che è funzionale o no al sistema di potere. Se i vertici che gestiscono l'emergenza commettono reati non bisogna perseguirli perchè così li si blocca e poi non possono risolvere i problemi. Se la gente protesta, bisogna perseguirla perchè così le si impedisce di fermare la soluzione ai problemi.
Oltre la dittatura, siamo alla dettatura. Non esiste più la legge uguale per tutti.
Per realizzare il suo piano Berlusconi invoca le colonne storiche delle oligarchie dittatoriali: il controllo politico sulla magistratura e l'esercito.
Come doberman a difesa del potere, vanno sciolti sui nemici. Cioè la gente libera.
Manganelli e galera, quindi. Con il consenso ovviamente di quella colla tossica che è l'informazione di regime: un sistema mediatico che manipola e occulta secondo il compitino del Sistema ('0 sistem): dare addosso alla gente e assolvere il potente.
Perchè la gente ostacola, il potere risolve.
Sento i passi cupi del regime e mi tremano le vene.


APPELLO DI NAZIONE NAPOLITANA

Il coordinamento regionale Emilia-Romagna del PdSUD sottoscrive e diffonde l'appello lanciato in queste ore da Nazione Napoletana










La posizione di Nazione Napoletana circa la vergognosa “emergenza rifiuti” che sta umiliando la Capitale del Sud e circa la scellerata scelta di aprire una discarica in una cava all'interno del Parco delle Colline di Napoli, a Chiaiano, è netta e senza esitazioni.

Nazione Napoletana

ESPRIME

la sua indignazione per il modo in cui finora

NON

è stata risolta l'eterna “emergenza rifiuti”;

DICHIARA

che l'ipotesi “discarica a Chiaiano” non poteva, non doveva, non può e non deve nemmeno essere presa in considerazione;

AFFERMA

pertanto che, se anche gli accertamenti iniziati da partedell'Arpac dovessero portare alla conclusione che il sito individuato a Chiaiano è “idoneo” a divenire discarica,

CI OPPORREMO CIVILMENTE A TALE SCELTA SCELLERATA,

perché solo dei pazzi possono pensare di aprire una megadiscarica, in una zona densamente popolata,all'interno di un Parco che è l'ultimo polmone verde di Napoli e che è destinato a portare sviluppo, non degrado;

CHIEDE

che una volta per tutte si decida di produrre meno rifiuti, limitando la produzione di imballaggi, di buste, posate e bottiglie di plastica; si attui seriamente la raccolta differenziata; vengano bonificati i territori, compreso quello del Parco delle Colline di Napoli, dai rifiuti tossici seppellitivi in passato. E' vero che Napoli e la sua provincia producono la maggior parte dei rifiuti campani, ma non è giusto affermare che a Napoli e nella sua provincia si devono necessariamente smaltire i loro rifiuti.La popolazione di Napoli, con una densità di 10mila abitanti per Kmq, ha a disposizioneun territorio che è un centosedicesimo di quello di tutta la Regione Campania. A Napoli hanno sede aziende ospedaliere ed Università in cui si curano cittadini e studiano giovani di tutta la Campania. Sarebbe perciò giusto inviare i rifiuti, che Napoli non riesce ad inviare in discarica, non in una sola grande discarica, ma in parti uguali anche in molte discariche delle altre province della Campania: tante piccole discariche, più delle dieci ipotizzate, in aree idonee già segnalate dagli esperti della Federico II di Napoli.In questo modo si esimerebbe il Comune di Serre (al cui Sindaco ed ai cui cittadini va un sentito grazie per quanto stanno soffrendo), dove è ubicata l'unica discarica attualmente aperta, dal sostenere un peso oggettivamente pesante ed ingiusto. Sarebbe una soluzione intelligente, fattibile e sensata, all'insegna di una vera solidarietà.

NAZIONE NAPOLETANA
http://www.nazionenapulitana.org/Nodisc.htm
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Il coordinamento regionale Emilia-Romagna del PdSUD sottoscrive e diffonde l'appello lanciato in queste ore da Nazione Napoletana










La posizione di Nazione Napoletana circa la vergognosa “emergenza rifiuti” che sta umiliando la Capitale del Sud e circa la scellerata scelta di aprire una discarica in una cava all'interno del Parco delle Colline di Napoli, a Chiaiano, è netta e senza esitazioni.

Nazione Napoletana

ESPRIME

la sua indignazione per il modo in cui finora

NON

è stata risolta l'eterna “emergenza rifiuti”;

DICHIARA

che l'ipotesi “discarica a Chiaiano” non poteva, non doveva, non può e non deve nemmeno essere presa in considerazione;

AFFERMA

pertanto che, se anche gli accertamenti iniziati da partedell'Arpac dovessero portare alla conclusione che il sito individuato a Chiaiano è “idoneo” a divenire discarica,

CI OPPORREMO CIVILMENTE A TALE SCELTA SCELLERATA,

perché solo dei pazzi possono pensare di aprire una megadiscarica, in una zona densamente popolata,all'interno di un Parco che è l'ultimo polmone verde di Napoli e che è destinato a portare sviluppo, non degrado;

CHIEDE

che una volta per tutte si decida di produrre meno rifiuti, limitando la produzione di imballaggi, di buste, posate e bottiglie di plastica; si attui seriamente la raccolta differenziata; vengano bonificati i territori, compreso quello del Parco delle Colline di Napoli, dai rifiuti tossici seppellitivi in passato. E' vero che Napoli e la sua provincia producono la maggior parte dei rifiuti campani, ma non è giusto affermare che a Napoli e nella sua provincia si devono necessariamente smaltire i loro rifiuti.La popolazione di Napoli, con una densità di 10mila abitanti per Kmq, ha a disposizioneun territorio che è un centosedicesimo di quello di tutta la Regione Campania. A Napoli hanno sede aziende ospedaliere ed Università in cui si curano cittadini e studiano giovani di tutta la Campania. Sarebbe perciò giusto inviare i rifiuti, che Napoli non riesce ad inviare in discarica, non in una sola grande discarica, ma in parti uguali anche in molte discariche delle altre province della Campania: tante piccole discariche, più delle dieci ipotizzate, in aree idonee già segnalate dagli esperti della Federico II di Napoli.In questo modo si esimerebbe il Comune di Serre (al cui Sindaco ed ai cui cittadini va un sentito grazie per quanto stanno soffrendo), dove è ubicata l'unica discarica attualmente aperta, dal sostenere un peso oggettivamente pesante ed ingiusto. Sarebbe una soluzione intelligente, fattibile e sensata, all'insegna di una vera solidarietà.

NAZIONE NAPOLETANA
http://www.nazionenapulitana.org/Nodisc.htm

giovedì 29 maggio 2008

POLITICA CAMORRA E FANTASIA


Di Marco Cedolin

I carabinieri del NOE hanno eseguito il 27 maggio 25 ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di dipendenti e funzionari del Commissariato ai rifiuti della regione Campania. I reati contestati sarebbero traffico illecito di rifiuti, falso ideologico e truffa ai danni dello Stato e l’indagine nata da un’intercettazione avrebbe come oggetto il trattamento improprio delle ecoballe frantumate e sversate in discarica. Il Prefetto di Napoli Alessandro Pansa ha ricevuto un avviso di garanzia concernente un atto da lui firmato, riguardante alcune prescrizioni alle quali avrebbe dovuto attenersi Fibe s.p.a. La società Fibe del gruppo Impregilo che gestiva l’intero ciclo dei rifiuti in Campania è attualmente sotto inchiesta insieme al presidente della Regione Antonio Bassolino. Michele Greco, attuale dirigente della Regione Campania e precedentemente alla Protezione civile, risulta fra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare, così come resterà “confinata” ai domiciliari Marta De Gennaro, già vice del sottosegretario Guido Bertolaso e responsabile del settore sanità della Protezione civile.La nuova inchiesta culminata con le ordinanze del 27 maggio, portata avanti dai PM Paolo Sirleo e Giuseppe Loviello che in precedenza avevano già rinviato a giudizio i vertici della società Impregilo e lo stesso presidente Bassolino, mette in luce in maniera impietosa le profonde connivenze che intercorrono fra quella multinazionale del malaffare che è la camorra, molti rappresentanti della classe politica campana e delle istituzioni, unitamente ad elementi di spicco dell’imprenditoria nostrana. Non è facile comprendere (e forse non lo sarà mai) se sia stata la camorra a gestire la politica, le istituzioni e le società private, oppure viceversa sia stato il “carrozzone istituzionale” a gestire la camorra, ma dovrebbe essere ormai chiaro a tutti come l’emergenza dei rifiuti di Napoli sia stata ingenerata dall’operato di questo sodalizio criminale che proprio all’interno dell’emergenza ha costruito e continua a costruire profitti miliardari sulle spalle di tutti i cittadini italiani e in particolar modo di quelli campani che oltre a pagare il conto economico come tutti gli altri, hanno perso il diritto alla salute come le esperienze di chi vive nel “triangolo della morte” stanno tristemente a dimostrare.Il parlamentare Italo Bocchino, capogruppo vicario del Pdl alla Camera, sembra invece vivere in un microcosmo costruito ad hoc dove le inchieste dei magistrati restano relegate nel novero della fantasia e la camorra, quella vera, è costituita dai cittadini napoletani che protestano, non perché si rifiutino di accettare di buon grado un futuro di tumori per sé stessi e per i loro figli, ma semplicemente in quanto “pagati” per farlo dalla camorra stessa.Bocchino in un’intervista resa al Giornale, a metà fra il delirio onirico e l’esercizio della più becera disinformazione, rende noto perfino il “tariffario camorrista” oltretutto superscontato dal momento che a suo dire basterebbero 20 euro per far bruciare un cassonetto, 50 euro per costituire un blocco stradale e 100 euro per un’intera giornata di protesta. Non sappiamo quanti euro siano stati necessari per indurre il deputato Bocchino a gettare discredito sulle spalle dei cittadini napoletani che protestano, anche se probabilmente si è trattato di un conto abbastanza salato, ma siamo certi che questo fulgido esempio di uomo politico nostrano non si è mai avventurato fra le fila dei contestatori di Napoli per cercare la conferma delle sue parole. Avrebbe trovato uomini e donne che stanno difendendo con i denti il loro diritto ad avere un futuro e sono costretti a combattere “gratis” ogni giorno, non solo contro la camorra ma anche contro beceri politicanti senza arte né parte che ne sostengono l’operato dispensando a piene mani la disinformazione.
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Di Marco Cedolin

I carabinieri del NOE hanno eseguito il 27 maggio 25 ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di dipendenti e funzionari del Commissariato ai rifiuti della regione Campania. I reati contestati sarebbero traffico illecito di rifiuti, falso ideologico e truffa ai danni dello Stato e l’indagine nata da un’intercettazione avrebbe come oggetto il trattamento improprio delle ecoballe frantumate e sversate in discarica. Il Prefetto di Napoli Alessandro Pansa ha ricevuto un avviso di garanzia concernente un atto da lui firmato, riguardante alcune prescrizioni alle quali avrebbe dovuto attenersi Fibe s.p.a. La società Fibe del gruppo Impregilo che gestiva l’intero ciclo dei rifiuti in Campania è attualmente sotto inchiesta insieme al presidente della Regione Antonio Bassolino. Michele Greco, attuale dirigente della Regione Campania e precedentemente alla Protezione civile, risulta fra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare, così come resterà “confinata” ai domiciliari Marta De Gennaro, già vice del sottosegretario Guido Bertolaso e responsabile del settore sanità della Protezione civile.La nuova inchiesta culminata con le ordinanze del 27 maggio, portata avanti dai PM Paolo Sirleo e Giuseppe Loviello che in precedenza avevano già rinviato a giudizio i vertici della società Impregilo e lo stesso presidente Bassolino, mette in luce in maniera impietosa le profonde connivenze che intercorrono fra quella multinazionale del malaffare che è la camorra, molti rappresentanti della classe politica campana e delle istituzioni, unitamente ad elementi di spicco dell’imprenditoria nostrana. Non è facile comprendere (e forse non lo sarà mai) se sia stata la camorra a gestire la politica, le istituzioni e le società private, oppure viceversa sia stato il “carrozzone istituzionale” a gestire la camorra, ma dovrebbe essere ormai chiaro a tutti come l’emergenza dei rifiuti di Napoli sia stata ingenerata dall’operato di questo sodalizio criminale che proprio all’interno dell’emergenza ha costruito e continua a costruire profitti miliardari sulle spalle di tutti i cittadini italiani e in particolar modo di quelli campani che oltre a pagare il conto economico come tutti gli altri, hanno perso il diritto alla salute come le esperienze di chi vive nel “triangolo della morte” stanno tristemente a dimostrare.Il parlamentare Italo Bocchino, capogruppo vicario del Pdl alla Camera, sembra invece vivere in un microcosmo costruito ad hoc dove le inchieste dei magistrati restano relegate nel novero della fantasia e la camorra, quella vera, è costituita dai cittadini napoletani che protestano, non perché si rifiutino di accettare di buon grado un futuro di tumori per sé stessi e per i loro figli, ma semplicemente in quanto “pagati” per farlo dalla camorra stessa.Bocchino in un’intervista resa al Giornale, a metà fra il delirio onirico e l’esercizio della più becera disinformazione, rende noto perfino il “tariffario camorrista” oltretutto superscontato dal momento che a suo dire basterebbero 20 euro per far bruciare un cassonetto, 50 euro per costituire un blocco stradale e 100 euro per un’intera giornata di protesta. Non sappiamo quanti euro siano stati necessari per indurre il deputato Bocchino a gettare discredito sulle spalle dei cittadini napoletani che protestano, anche se probabilmente si è trattato di un conto abbastanza salato, ma siamo certi che questo fulgido esempio di uomo politico nostrano non si è mai avventurato fra le fila dei contestatori di Napoli per cercare la conferma delle sue parole. Avrebbe trovato uomini e donne che stanno difendendo con i denti il loro diritto ad avere un futuro e sono costretti a combattere “gratis” ogni giorno, non solo contro la camorra ma anche contro beceri politicanti senza arte né parte che ne sostengono l’operato dispensando a piene mani la disinformazione.

L'IDENTITA' TRADITA


Venerdì 30/05/2008
ore 18,00
Hotel Oriente
Napoli
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Venerdì 30/05/2008
ore 18,00
Hotel Oriente
Napoli

mercoledì 28 maggio 2008

Riporteremo il nucleare in Italia (del Sud..)


In barba ai risultati del referendum del 1987, Scajola, ministro per lo sviluppo economico del nuovo governo di Silvio, propone davanti al congresso di Confindustria il ritorno al nucleare.
Ovviamente Confindustria applaude: si favoleggia di centrali di nuova generazione (in realtà la quarta generazione sarà disponibile, forse,
tra 15-25 anni), energia a costi contenuti e libertà dai rincari del petrolio.
Nessuno solleva i dubbi di sempre: dove costruire, in un territorio a rischio idrogeologico come l’Italia, le centrali? Dove costruire depositi per le scorie? In quanto tempo? Al riguardo rimane sempre interessantissima la
puntata di Report sul nucleare.
Nessuno solleva dubbi di natura più recente: perché non dare spazio alle fonti veramente rinnovabili, tanto più che c’è il
rischio di un “picco dell’uranio” che si affiancherà a quello del petrolio? Perché investire su centrali a fissione, dopo la notizia di una possibile fusione fredda in arrivo dal Giappone? Perché non parlare dei costi nascosti delle centrali nucleari? Oltre a quelli di costruzione (che non sono bassi) e mantenimento, si dovrebbe parlare anche di quelli di stoccaggio delle scorie (al riguardo, interessantissimo anche quest’altro articolo) e smantellamento della centrale
Sinistro

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In barba ai risultati del referendum del 1987, Scajola, ministro per lo sviluppo economico del nuovo governo di Silvio, propone davanti al congresso di Confindustria il ritorno al nucleare.
Ovviamente Confindustria applaude: si favoleggia di centrali di nuova generazione (in realtà la quarta generazione sarà disponibile, forse,
tra 15-25 anni), energia a costi contenuti e libertà dai rincari del petrolio.
Nessuno solleva i dubbi di sempre: dove costruire, in un territorio a rischio idrogeologico come l’Italia, le centrali? Dove costruire depositi per le scorie? In quanto tempo? Al riguardo rimane sempre interessantissima la
puntata di Report sul nucleare.
Nessuno solleva dubbi di natura più recente: perché non dare spazio alle fonti veramente rinnovabili, tanto più che c’è il
rischio di un “picco dell’uranio” che si affiancherà a quello del petrolio? Perché investire su centrali a fissione, dopo la notizia di una possibile fusione fredda in arrivo dal Giappone? Perché non parlare dei costi nascosti delle centrali nucleari? Oltre a quelli di costruzione (che non sono bassi) e mantenimento, si dovrebbe parlare anche di quelli di stoccaggio delle scorie (al riguardo, interessantissimo anche quest’altro articolo) e smantellamento della centrale
Sinistro

martedì 27 maggio 2008

Telestreet in Tribunale. L'urlo di Ciano: "Così il ministero vuole chiudere Tmo"


Gaeta: RIEPILOGO DEI FATTI.
La telestreet gaetana Tele Monte Orlando ha citato in giudizio la ditta Cps di Pomezia per stabilire il possesso della frequenza 42, la stessa su cui da anni l'emittente cittadina irradia il suo segnale attraverso un trasmettitore posto sulla collina di Monte Orlando. Il canale 42 dell'etere gaetano è tuttora occupato, dall'inizio del mese di aprile, dal segnale di "Europa Tv", emesso dal traliccio della società di Pomezia Cps (Centro Produzione Servizi) che fa capo al gruppo televisivo "Amici Tv" del consorzio Medialazio, proprietà di Mariano Amici, imprenditore radio-televisivo e noto esponente romano di Forza Italia. Tuttavia Tmo non ha spento il suo segnale e attualmente le due emittenti si sovrappongono, e nessuna delle due è visibile. Il giudice Russo, presso il Tribunale di Gaeta, ha ordinato una perizia all'ispettorato del ministero delle Comunicazioni. Gli orlandones hanno presentato una loro perizia di parte. La Cps si è difesa sostenendo, tra le altre cose, di non essere responsabile dell'occupazione della frequenza 42 e accusando invece i responsabili di Tmo di pirateria via etere ("è il loro segnale che ha disturbato il nostro"). Si è venuto poi a sapere che Europa Tv avrebbe avuto, attraverso una delle società "a scatole cinesi" cui risponde, un permesso provvisorio del Ministero delle Comunicazioni per trasmettere sul canale 42. Tuttavia ciò si scontra con le ordinanze locali che vietano da qualche anno l'accensione di qualsiasi nuovo segnale sul territorio del Parco Regionale di Monte Orlando. Inoltre l'Ispettorato del Ministero ha comunicato all'assessore Ialongo che attende il nulla osta definitivo per ordinare alla Polizia Postale di procedere allo spegnimento del segnale di Tmo. La prossima udienza, la terza, del "caso Tmo/Cps" in Tribunale è prevista per il prossimo 4 giugno. Nel frattempo la petizione cittadina contro l'oscuramento della telestreet ha raccolto oltre 3000 fime.
Telefree(ldc)

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Gaeta: RIEPILOGO DEI FATTI.
La telestreet gaetana Tele Monte Orlando ha citato in giudizio la ditta Cps di Pomezia per stabilire il possesso della frequenza 42, la stessa su cui da anni l'emittente cittadina irradia il suo segnale attraverso un trasmettitore posto sulla collina di Monte Orlando. Il canale 42 dell'etere gaetano è tuttora occupato, dall'inizio del mese di aprile, dal segnale di "Europa Tv", emesso dal traliccio della società di Pomezia Cps (Centro Produzione Servizi) che fa capo al gruppo televisivo "Amici Tv" del consorzio Medialazio, proprietà di Mariano Amici, imprenditore radio-televisivo e noto esponente romano di Forza Italia. Tuttavia Tmo non ha spento il suo segnale e attualmente le due emittenti si sovrappongono, e nessuna delle due è visibile. Il giudice Russo, presso il Tribunale di Gaeta, ha ordinato una perizia all'ispettorato del ministero delle Comunicazioni. Gli orlandones hanno presentato una loro perizia di parte. La Cps si è difesa sostenendo, tra le altre cose, di non essere responsabile dell'occupazione della frequenza 42 e accusando invece i responsabili di Tmo di pirateria via etere ("è il loro segnale che ha disturbato il nostro"). Si è venuto poi a sapere che Europa Tv avrebbe avuto, attraverso una delle società "a scatole cinesi" cui risponde, un permesso provvisorio del Ministero delle Comunicazioni per trasmettere sul canale 42. Tuttavia ciò si scontra con le ordinanze locali che vietano da qualche anno l'accensione di qualsiasi nuovo segnale sul territorio del Parco Regionale di Monte Orlando. Inoltre l'Ispettorato del Ministero ha comunicato all'assessore Ialongo che attende il nulla osta definitivo per ordinare alla Polizia Postale di procedere allo spegnimento del segnale di Tmo. La prossima udienza, la terza, del "caso Tmo/Cps" in Tribunale è prevista per il prossimo 4 giugno. Nel frattempo la petizione cittadina contro l'oscuramento della telestreet ha raccolto oltre 3000 fime.
Telefree(ldc)

Sfregio all’isola in nome del Potere


Di Ida Magli


La Sicilia è bella perché è un’isola. Il suo fascino consiste soltanto nell’essere un’isola; nella sua storia, vera ma soprattutto “mitica”, come l’isola più difficile da raggiungere, stregata da Sirene pericolose e conturbanti. Dei Siciliani si sopportano i caratteri chiusi, i cupi silenzi narrati da Verga, esclusivamente perché sono i caratteri di un profondo mistero: quello di un’isola più isola di tutte. Non sarebbe esistito uno scrittore come Verga, tanto meno un Pirandello se non fossero nati nell’isola Sicilia, se non fossero stati plasmati dalla “isolanità”. Non si può fare alla Sicilia, all’Italia, una violenza così devastante perché quello che si vuole edificare non è un ponte, una struttura di comunicazione, ma un mostro di dominio, che imporrà se stesso al paesaggio gridando a gran voce che il Potere è stato in grado di sfregiare la meravigliosa, dolcissima bellezza che la natura ha donato all’Italia.A che serve questo ponte? La sproporzione fra la sua portata e il pezzetto di terra che deve raggiungere è tale da far comprendere subito che il suo scopo non è quello di trasportare turisti o merci ma quello che si sono prefissi da molti anni i progettisti dell’unione europea: fare di tutte le nazioni un solo territorio. E’ stato fatto con il tunnel sotto la Manica, è stato fatto con il ponte fra Svezia e Danimarca, lo si è fatto togliendo i confini fra i vari Stati, e per quanto riguarda l’Italia lo si vuole fare con il ponte di Messina e il tunnel sotto le Alpi riducendo esplicitamente l’Italia a un corridoio (si chiamano così, infatti, i due progetti: corridoio n°1 e n°5). Nessuno si è azzardato a dare conto del risultato assolutamente fallimentare, sia dal punto di vista del bilancio economico che da quello psicologico e culturale, delle opere già realizzate. Gli Italiani, però, chiedono al governo di tenere conto, prima dei desideri “allucinatori” dell’Europa, degli interessi dell’Italia. Non è nell’interesse dell’Italia devastare il proprio paesaggio, un paesaggio osannato attraverso i secoli dai più grandi pensatori e poeti. Il centro destra è di solito sospettoso nei confronti dell’ambientalismo, e ne ha ragione in quanto gli ambientalisti sono spesso troppo radicali nelle loro pretese. Ma qui non si tratta soltanto di ambientalismo. E’ in gioco la natura dell’Italia e tutta la sua storia.Ci sono poi dei motivi immediati e concreti che lo sconsigliano. Il più importante riguarda il pericolo di infiltrazione della criminalità organizzata che nessuno si può permettere in un’opera ad alto rischio come questa. Alto rischio significa che le forniture dei materiali (è sufficiente pensare all’acciaio e al cemento e agli scandali già verificatisi in questo campo) debbono corrispondere in tutto e per tutto a quelle richieste. Il ponte non è una necessità di salute pubblica cui sia lecito provvedere militarizzando la zona come si è fatto per le discariche. Se poi si vuole dare respiro all’economia attraverso le opere pubbliche, ce ne sono moltissime e urgenti. Gli acquedotti, per esempio, a cominciare proprio da quelli siciliani, per non parlare delle strade e delle ferrovie. Sono lavori di cui potremo godere subito e ai quali nessuno, neanche la sinistra e gli ambientalisti, si opporrà.
il Giornale 25 Maggio 2008
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Di Ida Magli


La Sicilia è bella perché è un’isola. Il suo fascino consiste soltanto nell’essere un’isola; nella sua storia, vera ma soprattutto “mitica”, come l’isola più difficile da raggiungere, stregata da Sirene pericolose e conturbanti. Dei Siciliani si sopportano i caratteri chiusi, i cupi silenzi narrati da Verga, esclusivamente perché sono i caratteri di un profondo mistero: quello di un’isola più isola di tutte. Non sarebbe esistito uno scrittore come Verga, tanto meno un Pirandello se non fossero nati nell’isola Sicilia, se non fossero stati plasmati dalla “isolanità”. Non si può fare alla Sicilia, all’Italia, una violenza così devastante perché quello che si vuole edificare non è un ponte, una struttura di comunicazione, ma un mostro di dominio, che imporrà se stesso al paesaggio gridando a gran voce che il Potere è stato in grado di sfregiare la meravigliosa, dolcissima bellezza che la natura ha donato all’Italia.A che serve questo ponte? La sproporzione fra la sua portata e il pezzetto di terra che deve raggiungere è tale da far comprendere subito che il suo scopo non è quello di trasportare turisti o merci ma quello che si sono prefissi da molti anni i progettisti dell’unione europea: fare di tutte le nazioni un solo territorio. E’ stato fatto con il tunnel sotto la Manica, è stato fatto con il ponte fra Svezia e Danimarca, lo si è fatto togliendo i confini fra i vari Stati, e per quanto riguarda l’Italia lo si vuole fare con il ponte di Messina e il tunnel sotto le Alpi riducendo esplicitamente l’Italia a un corridoio (si chiamano così, infatti, i due progetti: corridoio n°1 e n°5). Nessuno si è azzardato a dare conto del risultato assolutamente fallimentare, sia dal punto di vista del bilancio economico che da quello psicologico e culturale, delle opere già realizzate. Gli Italiani, però, chiedono al governo di tenere conto, prima dei desideri “allucinatori” dell’Europa, degli interessi dell’Italia. Non è nell’interesse dell’Italia devastare il proprio paesaggio, un paesaggio osannato attraverso i secoli dai più grandi pensatori e poeti. Il centro destra è di solito sospettoso nei confronti dell’ambientalismo, e ne ha ragione in quanto gli ambientalisti sono spesso troppo radicali nelle loro pretese. Ma qui non si tratta soltanto di ambientalismo. E’ in gioco la natura dell’Italia e tutta la sua storia.Ci sono poi dei motivi immediati e concreti che lo sconsigliano. Il più importante riguarda il pericolo di infiltrazione della criminalità organizzata che nessuno si può permettere in un’opera ad alto rischio come questa. Alto rischio significa che le forniture dei materiali (è sufficiente pensare all’acciaio e al cemento e agli scandali già verificatisi in questo campo) debbono corrispondere in tutto e per tutto a quelle richieste. Il ponte non è una necessità di salute pubblica cui sia lecito provvedere militarizzando la zona come si è fatto per le discariche. Se poi si vuole dare respiro all’economia attraverso le opere pubbliche, ce ne sono moltissime e urgenti. Gli acquedotti, per esempio, a cominciare proprio da quelli siciliani, per non parlare delle strade e delle ferrovie. Sono lavori di cui potremo godere subito e ai quali nessuno, neanche la sinistra e gli ambientalisti, si opporrà.
il Giornale 25 Maggio 2008

RESOCONTO PRESENTAZIONE DEL LIBRO"CONTROSTORIA DELL'UNITA' D'ITALIA"

Ricevo e posto:


ASSOCIAZIONE CULTURALE DUE SICILIE - GIOIOSA JONICA (RC)
http://www.duesicilie.info/

RESOCONTO PRESENTAZIONE DEL LIBRO "CONTROSTORIA DELL'UNITA' D'ITALIA"

Il 17 maggio, presso il Cinema Teatro Nuovo di Siderno (RC), a cura dell'Associazione Due Sicilie e del Comune di Siderno, con il contributo di “Sensation Profumerie”, è stato presentato il libro "Controstoria dell'unità d'Italia - Fatti e misfatti del Risorgimento", del giornalista e saggista Gigi Di Fiore.
Sono giunte persone da tutta la Calabria ed anche da fuori regione per partecipare all'incontro. Da segnalare, inoltre, la gradita e partecipata presenza di un gruppo di studenti del Liceo Scientifico di Locri.
Molto sentito anche il dibattito, al quale hanno preso parte: Antonio Porcaro - delegato del Movimento Neoborbonico per Reggio Calabria, Paolo Lanzafame, l'Avv. Francesco Nirta, il Prof. Domenico Angilletta, il giornalista Filippo Todaro, Caterina Mammola, Giampiero Tiano dell'Associazione Due Sicilie di San Giovanni in Fiore (CS), Elio Napoli - assessore alla cultura del Comune di Gioiosa Jonica, il Prof. Vincenzo Naymo dell'Università di Messina, Salvatore Sansotta.
Comunque, L'EVENTO CULTURALE TENUTOSI A SIDERNO SARÀ TRASMESSO DA RADIO GAMMA GIOIOSA VENERDÌ 30 MAGGIO ALLE ORE 15.00, quindi verrà replicato MARTEDÌ 3 GIUGNO ALLE ORE 21.00. Il programma POTRÀ ESSERE ASCOLTATO VIA INTERNET IN TUTTO IL GLOBO accedendo al sito
http://www.gammagioiosa.net/ ; nella sola Locride sarà sufficiente sintonizzarsi sulle seguenti modulazioni di frequenza: 94,500 - 92,500 MHz FM Stereo.
Seguono: articolo di stampa, saluto del presidente dell'Associazione e fotografie.

*******************

Dal quotidiano “GAZZETTA DEL SUD” del 19.05.2008
Siderno. L’appassionato dibattito sul libro di Gigi Di Fiore
Risorgimento e Unità d’Italia
storia ancora da “riscrivere”?
Sono arrivati anche da fuori regione per partecipare all'intensa giornata culturale che si è accompagnata alla presentazione del libro "Controstoria dell'Unità d'Italia -Fatti e misfatti del Risorgimento", di Gigi Di Fiore, al cineteatro Nuovo su organizzazione dell'Associazione Due Sicilie di Gioiosa Jonica, d'intesa con il Comune di Siderno.
Di Fiore, nel suo scritto ha affondato il coltello sulla piaga di “un affresco scrostato del Risorgimento, portando alla luce gli intrighi e le ambiguità della guerra scatenata dal Nord contro il Sud” ma gli interventi, a partire da quello del sindaco Alessandro Figliomeni, non si sono fermati a quel periodo ma hanno trovato i "collegamenti" con la realtà politica attuale. In molti tra gli intervenuti hanno voluto rivalutare certe considerazioni, risalenti a scritti di quarant'anni addietro, del meridionalista Nicola Zitara, presidente dell'Associazione Due Sicilie che non ha mancato, nel corso dell'incontro, di fare appropriate analisi su Nord e Sud o, più precisamente, sullo strapotere del Nord nei confronti del sud. Molto dettagliata anche la relazione di Carmela Maria Spadaro, dell'Università di Napoli e significativo anche l'intervento dell'assessore alla Cultura Vincenzo Mollica.
Questi interventi programmati hanno, poi, lasciato spazio al dibattito che ha concluso l'incontro, sapientemente organizzato, nella parte operativa, dal segretario dell’Associazione, Pasquale Zavaglia e dagli altri componenti il direttivo. Tra gli aspetti trattati e gli interrogativi posti il “mistero” di come mille uomini in camicia rossa siano riusciti a sconfiggere un esercito di 50 mila borbonici, con quali poteri e con quali mafie dovette allearsi Garibaldi e lo stesso Cavour, la considerazione che quella battezzata come "unificazione d'Italia" fu in realtà una guerra di conquista condotta dal Piemonte contro gli stati del Centro e del Sud. E poi il fatto che nei decenni successivi, i manuali scolastici "non allineati" con la retorica patriottica sono stati ignorati, e ancora il mistero dei provvedimenti anticattolici, la guerra al brigantaggio e le "leggi speciali", la nota dolente della corruzione e della collusione dei "conquistatori" con la malavita locale, sino alla pesante considerazione che, ancora oggi, il Meridione paga lo scotto di quelle vicende. Per molti, una storia da riscrivere e dar far conoscere nella sua realtà anche in ambito scolastico.
Al dibattito hanno partecipato Antonio Porcaro, Paolo Lanzafame, l'avv. Nirta, il prof. Angilletta, il prof. Giarmoleo, Filippo Todaro, la poetessa Caterina Mammola, Giampiero Tiano, Elio Napoli, Daniele Zangari, Vincenzo Naymo, dell'Università di Messina, Salvatore Sansotta. Le conclusioni sono state naturalmente affidate all'autore del libro, Gigi Di Fiore, già redattore del "Giornale" ai tempi di Montanelli. Inviato del "Mattino", insignito nel 2001 del Premio Saint-Vincent per il giornalismo, ma soprattutto studioso di storia delle Due Sicilie con all'attivo la pubblicazione di diversi saggi.
Aristide Bava
-----------------------------------------------------------

Il saluto del presidente dell'Associazione in occasione della presentazione del volume

Concittadini della Locride,
con il valido aiuto delle amministrazioni locali, nel giro di quattro anni l'Associazione Culturale Due Sicilie ha promosso nella zona una decina di manifestazioni simili a questa. Potremmo dire che l'Associazione si sostituisce alla scuola nel far conoscere ai giovani e agli adulti una verità oscurata dalla retorica unitaria. La falsificazione storica mortifica l'identità dei meridionali e ciò deprime il peso specifico di questa popolazione negli equilibri nazionali,
Intanto è meglio dire Ytaloi, invece che meridionali, se vogliamo ribadire che non siamo una fetta, per giunta perdente, di un'identità italiana formatasi altrove. L'ancestrale cultura mediterranea ha resistito a una mascheratura toscopadana di carta pesta. E' stata una resistenza sanguinosa dapprincipio, in appresso dolorosa e amara. Ma le due Italia esistenti nel febbraio 1861, allorché Francesco II, sopraffatto dall'affarismo centro-europeo, capitolò, non si sono fuse, e oggi sappiamo non si potevano fondere.
Dietro l'istanza culturale preme evidentemente un'istanza politica, quella stessa che le recenti elezioni hanno messo in evidenza. Tuttavia essa ha assunto la forma di una classe che intende premere a livello statuale ed europeo, affinché i suoi interessi vengano remunerati. Ma una classe non è la Nazione. La Nazione comprende tutte le classi, dai primari ospedalieri alle ragazzine che vengono massacrate e ai coetanei inselvatichiti. La nazione è un'identità storica e un aggregato economico. Per noi italioti, l'identità nazionale si dirà realizzata solo quando i nostri eroi avranno un monumento e i nostri lavoratori avranno un lavoro dignitoso. Entrambe le cose hanno come presupposto uno Stato diverso da questo, che va conquistato.
Ringrazio Gigi di Fiore, Pietro Melia, il Sindaco di Siderno, l'assessore Mollica, così aperti e generosi nel darci una mano, i fratelli Bava che ci stanno ospitando nella sala del Cinema Nuovo. Ringrazio Mariolina Spadaro su cui ricade immancabilmente il peso di presentarci al pubblico e soprattutto Pasquale Zavaglia che, come un nume tutelare, ci suggerisce i passi da compiere e si accolla le fatiche più pesanti. Ma prima di chiudere voglio rivolgermi ai giovani, ai vecchi, agli uomini e alle donne della Locride. L'impegno è grande e noi siamo in pochi. Venite in nostro soccorso.
Nicola Zitara
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Ricevo e posto:


ASSOCIAZIONE CULTURALE DUE SICILIE - GIOIOSA JONICA (RC)
http://www.duesicilie.info/

RESOCONTO PRESENTAZIONE DEL LIBRO "CONTROSTORIA DELL'UNITA' D'ITALIA"

Il 17 maggio, presso il Cinema Teatro Nuovo di Siderno (RC), a cura dell'Associazione Due Sicilie e del Comune di Siderno, con il contributo di “Sensation Profumerie”, è stato presentato il libro "Controstoria dell'unità d'Italia - Fatti e misfatti del Risorgimento", del giornalista e saggista Gigi Di Fiore.
Sono giunte persone da tutta la Calabria ed anche da fuori regione per partecipare all'incontro. Da segnalare, inoltre, la gradita e partecipata presenza di un gruppo di studenti del Liceo Scientifico di Locri.
Molto sentito anche il dibattito, al quale hanno preso parte: Antonio Porcaro - delegato del Movimento Neoborbonico per Reggio Calabria, Paolo Lanzafame, l'Avv. Francesco Nirta, il Prof. Domenico Angilletta, il giornalista Filippo Todaro, Caterina Mammola, Giampiero Tiano dell'Associazione Due Sicilie di San Giovanni in Fiore (CS), Elio Napoli - assessore alla cultura del Comune di Gioiosa Jonica, il Prof. Vincenzo Naymo dell'Università di Messina, Salvatore Sansotta.
Comunque, L'EVENTO CULTURALE TENUTOSI A SIDERNO SARÀ TRASMESSO DA RADIO GAMMA GIOIOSA VENERDÌ 30 MAGGIO ALLE ORE 15.00, quindi verrà replicato MARTEDÌ 3 GIUGNO ALLE ORE 21.00. Il programma POTRÀ ESSERE ASCOLTATO VIA INTERNET IN TUTTO IL GLOBO accedendo al sito
http://www.gammagioiosa.net/ ; nella sola Locride sarà sufficiente sintonizzarsi sulle seguenti modulazioni di frequenza: 94,500 - 92,500 MHz FM Stereo.
Seguono: articolo di stampa, saluto del presidente dell'Associazione e fotografie.

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Dal quotidiano “GAZZETTA DEL SUD” del 19.05.2008
Siderno. L’appassionato dibattito sul libro di Gigi Di Fiore
Risorgimento e Unità d’Italia
storia ancora da “riscrivere”?
Sono arrivati anche da fuori regione per partecipare all'intensa giornata culturale che si è accompagnata alla presentazione del libro "Controstoria dell'Unità d'Italia -Fatti e misfatti del Risorgimento", di Gigi Di Fiore, al cineteatro Nuovo su organizzazione dell'Associazione Due Sicilie di Gioiosa Jonica, d'intesa con il Comune di Siderno.
Di Fiore, nel suo scritto ha affondato il coltello sulla piaga di “un affresco scrostato del Risorgimento, portando alla luce gli intrighi e le ambiguità della guerra scatenata dal Nord contro il Sud” ma gli interventi, a partire da quello del sindaco Alessandro Figliomeni, non si sono fermati a quel periodo ma hanno trovato i "collegamenti" con la realtà politica attuale. In molti tra gli intervenuti hanno voluto rivalutare certe considerazioni, risalenti a scritti di quarant'anni addietro, del meridionalista Nicola Zitara, presidente dell'Associazione Due Sicilie che non ha mancato, nel corso dell'incontro, di fare appropriate analisi su Nord e Sud o, più precisamente, sullo strapotere del Nord nei confronti del sud. Molto dettagliata anche la relazione di Carmela Maria Spadaro, dell'Università di Napoli e significativo anche l'intervento dell'assessore alla Cultura Vincenzo Mollica.
Questi interventi programmati hanno, poi, lasciato spazio al dibattito che ha concluso l'incontro, sapientemente organizzato, nella parte operativa, dal segretario dell’Associazione, Pasquale Zavaglia e dagli altri componenti il direttivo. Tra gli aspetti trattati e gli interrogativi posti il “mistero” di come mille uomini in camicia rossa siano riusciti a sconfiggere un esercito di 50 mila borbonici, con quali poteri e con quali mafie dovette allearsi Garibaldi e lo stesso Cavour, la considerazione che quella battezzata come "unificazione d'Italia" fu in realtà una guerra di conquista condotta dal Piemonte contro gli stati del Centro e del Sud. E poi il fatto che nei decenni successivi, i manuali scolastici "non allineati" con la retorica patriottica sono stati ignorati, e ancora il mistero dei provvedimenti anticattolici, la guerra al brigantaggio e le "leggi speciali", la nota dolente della corruzione e della collusione dei "conquistatori" con la malavita locale, sino alla pesante considerazione che, ancora oggi, il Meridione paga lo scotto di quelle vicende. Per molti, una storia da riscrivere e dar far conoscere nella sua realtà anche in ambito scolastico.
Al dibattito hanno partecipato Antonio Porcaro, Paolo Lanzafame, l'avv. Nirta, il prof. Angilletta, il prof. Giarmoleo, Filippo Todaro, la poetessa Caterina Mammola, Giampiero Tiano, Elio Napoli, Daniele Zangari, Vincenzo Naymo, dell'Università di Messina, Salvatore Sansotta. Le conclusioni sono state naturalmente affidate all'autore del libro, Gigi Di Fiore, già redattore del "Giornale" ai tempi di Montanelli. Inviato del "Mattino", insignito nel 2001 del Premio Saint-Vincent per il giornalismo, ma soprattutto studioso di storia delle Due Sicilie con all'attivo la pubblicazione di diversi saggi.
Aristide Bava
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Il saluto del presidente dell'Associazione in occasione della presentazione del volume

Concittadini della Locride,
con il valido aiuto delle amministrazioni locali, nel giro di quattro anni l'Associazione Culturale Due Sicilie ha promosso nella zona una decina di manifestazioni simili a questa. Potremmo dire che l'Associazione si sostituisce alla scuola nel far conoscere ai giovani e agli adulti una verità oscurata dalla retorica unitaria. La falsificazione storica mortifica l'identità dei meridionali e ciò deprime il peso specifico di questa popolazione negli equilibri nazionali,
Intanto è meglio dire Ytaloi, invece che meridionali, se vogliamo ribadire che non siamo una fetta, per giunta perdente, di un'identità italiana formatasi altrove. L'ancestrale cultura mediterranea ha resistito a una mascheratura toscopadana di carta pesta. E' stata una resistenza sanguinosa dapprincipio, in appresso dolorosa e amara. Ma le due Italia esistenti nel febbraio 1861, allorché Francesco II, sopraffatto dall'affarismo centro-europeo, capitolò, non si sono fuse, e oggi sappiamo non si potevano fondere.
Dietro l'istanza culturale preme evidentemente un'istanza politica, quella stessa che le recenti elezioni hanno messo in evidenza. Tuttavia essa ha assunto la forma di una classe che intende premere a livello statuale ed europeo, affinché i suoi interessi vengano remunerati. Ma una classe non è la Nazione. La Nazione comprende tutte le classi, dai primari ospedalieri alle ragazzine che vengono massacrate e ai coetanei inselvatichiti. La nazione è un'identità storica e un aggregato economico. Per noi italioti, l'identità nazionale si dirà realizzata solo quando i nostri eroi avranno un monumento e i nostri lavoratori avranno un lavoro dignitoso. Entrambe le cose hanno come presupposto uno Stato diverso da questo, che va conquistato.
Ringrazio Gigi di Fiore, Pietro Melia, il Sindaco di Siderno, l'assessore Mollica, così aperti e generosi nel darci una mano, i fratelli Bava che ci stanno ospitando nella sala del Cinema Nuovo. Ringrazio Mariolina Spadaro su cui ricade immancabilmente il peso di presentarci al pubblico e soprattutto Pasquale Zavaglia che, come un nume tutelare, ci suggerisce i passi da compiere e si accolla le fatiche più pesanti. Ma prima di chiudere voglio rivolgermi ai giovani, ai vecchi, agli uomini e alle donne della Locride. L'impegno è grande e noi siamo in pochi. Venite in nostro soccorso.
Nicola Zitara

lunedì 26 maggio 2008

PER IL SUD FAVOREVOLE ALL'AGGREGAZIONE


NAPOLI (NA) 25/05/2008 - L'assemblea del Consiglio Nazionale di "per il SUD", tenutasi a Napoli il 24/05/2008 presso l'hotel Europa ha deliberato a maggioranza assoluta dei presenti l'avallo all'iniziativa di aggregazione promossa da: "per il SUD", Lega Sud Ausonia, L'Altra Sicilia, Sud Libero, Partito del Sud. In tale contesto ha anche stabilito che il Congresso nazionale per la nomina del nuovo Consiglio Nazionale di "per il SUD" si terrà il giorno 7/10/2008.

Seguirà Comunicato Stampa.

Perilsud.it
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NAPOLI (NA) 25/05/2008 - L'assemblea del Consiglio Nazionale di "per il SUD", tenutasi a Napoli il 24/05/2008 presso l'hotel Europa ha deliberato a maggioranza assoluta dei presenti l'avallo all'iniziativa di aggregazione promossa da: "per il SUD", Lega Sud Ausonia, L'Altra Sicilia, Sud Libero, Partito del Sud. In tale contesto ha anche stabilito che il Congresso nazionale per la nomina del nuovo Consiglio Nazionale di "per il SUD" si terrà il giorno 7/10/2008.

Seguirà Comunicato Stampa.

Perilsud.it

domenica 25 maggio 2008

Libertà, libertà,libertà,libertà,libertà,libertà


Attacco mortale alla libertà, a TMO Gaeta e al Sud. Nel gennaio scorso una sentenza della Corte di Strasburgo ha previsto che il sistema di assegnazione delle frequenze radio-tv in Italia non rispetta il diritto comunitario.
«L’applicazione in successione dei regimi transitori strutturati dalla normativa a favore delle reti esistenti ha avuto l’effetto di impedire l’accesso al mercato degli operatori privi di radiofrequenze».

C
on un emendamento il governo ha presentato una proposta criminogena per salvare Retequattro. Ancora una volta saranno gli italiani a pagare per Silvio Berlusconi. Questa la novità rivoluzionaria delll’attuale governo del Nord. L’Italia è stata condannata a pagare 300 mila euro al giorno dalla Comunità Europea perchè Rete 4 è abusiva. Tutte le tv private italiane sono abusive, non posseggono la concessione prevista dalla legge Mammì, concessioni che dovevano essere assegnate dopo la redazione di un piano nazionale delle frequenze. Detto piano non è stato mai realizzato e i vari ministri hanno dato autorizzazioni illegali ed illegittime. Gli ispettorati territoriali italiani non si sono mai azzardati a chiudere Rete4 che occupa, ancora oggi, abusivamente, le frequenze di Europa 7 del Sig Di Stefano, però si sono affrettati a chiudere le telestreet Telefabbrica di Termini Imerese e Disco Volante di Senigallia, poi fatte riaprire dalla magistratura. Alcuni di questi ineffabili ispettori, pagati da noi, al servizio dei potenti di turno sembrano fare il bello e cattivo tempo del nostro etere. Un anno fa l’ispettorato territoriale del Lazio chiuse AGR TV, oggi ha dato ordine alla polizia postale di Latina di chiudere TMO Gaeta, la prima telestreet italiana. Noi del Partito del Sud diciamo chiaramente che ognuno è padrone a casa sua, e l’ispettore Mele che ha dato queste direttive dovrà risponderne di fronte ai nostri concittadini, padroni del nostro etere, e davanti alla magistratura avendo stabilito, come fosse un giudice, che TMO Gaeta non è una telestreet, quando sa benissimo che c’è un vuoto legislativo sulla materia, vuoto che stava per essere riempito dalla legge Gentiloni, mentre altre che operano sul territorio, sia di Gaeta che del Lazio, non sembrano essere toccate da questo provvedimento. Allora due sono le cose,o l’ufficio territoriale di Roma ha commesso il reato di omissione in atti d’ufficio, perseguito per oltre sei anni, oppure politicamente, si vuole la morte di TMO Gaeta, perché ci sembra strano, che dopo sei anni di trasmissioni si vuole chiudere la telestreet gaetana. Chi si è accodato allo stuolo CPS di Pomezia che ha determinato già la chiusura di AGRTV? Tutta la diatriba si basa sulla presunta legittimità dell’esercizio di Europa Tv che sta coprendo il canale 42 di Gaeta occupato da TMO sin dal 24 dicembre del 2001.Questo lo possono testimoniare i 22 mila abitanti della nostra città , le tesi di laurea fatte sull’emittente di strada gaetana, e persino un film girato da una troupe italo-tedesca dal titolo emblematico “LIBERTA’” I padroni della CPS di Pomezia son venuti al tribunale di Gaeta a dire che loro non occupano il canale 42 ma ci risulta che questa società è costituita da tante scatole cinesi, aventi tutte la stessa sede e lo stesso numero di fax, basta collegarsi in internet per accertarlo e chiediamo alla Guardia di Finanza di fare accertamenti su queste società e sui loro collegamenti. Oggi veniamo a sapere che Europa tv avrebbe avuto dal ministero delle telecomunicazioni un permesso provvisorio per trasmettere sul can 42, a quale titolo gli è stato dato? perchè a Europa tv si e a TMO che l’aveva chiesto già nel 2003 no? L’Ispettorato ha consultato il nostro comune? Se l’ispettorato di Roma non conosce l’ordinanza del comune di Gaeta del 2004 che impedisce a chiunque di installare nuovi inpianti per salvaguardare la salute dei gaetani significa che i loro dirigenti devono essere dimessi e mandati a pulire il parco della Riviera di Ulisse sotto le antenne potenti che i ha autorizzato e che minano la salute dei nostri figli.Noi del Partito del Sud chiediamo alla comunità europea di intervenire per salvaguardare la libertà di TMO Gaeta; chiediamo al capo dello Stato di salvaguardare l’unica emittente del Sud ancora in vita e di far rispettare l’articolo 21 della costituzione che recita:” Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” ;chiediamo inoltre al sindaco della nostra città l’applicazione della norma antinquinamento elettromagnetico, per salvaguardare la salute dei nostri concittadini, emanata dal Sindaco Magliozzi, sequestrando tutti gli impianti di questa CPS, ovvero Canale zero,telepontina, europatv, supernova, ovvero Tele A, ovvero qualsiasi altro logo riferentesi alla CPS srl e ad altra spazzatura tv i cui impianti sono stati instalati abusivamente su Monte Orlando dopo il 2004. Il partito del Sud invita i gaetani a respingere l’attacco mortale della CPS di Pomezia, di Europa TV, di Tele Pontina e di quant’altro inquina il nostro territorio.Chiediamo all’ispettore Mele di chiudere immediatamente Rete4 completamente abusiva, è stato sancito dalla comunità europea e di dimettersi subito dopo, non riconosciamo la sua autorità sul nostro territorio che ha eletto democraticamente 20 consiglieri comunali ed un sindaco. Noi ci riprenderemo il nostro etere, in un modo o nell’altro,e che sia fatto rispettare l’articolo 21 della costituzione, se non avvenisse ciò, potremmo pensare seriamente di staccarci dall’Italia e di ricostituire l’antico e nobile Regno delle Due Sicilie depredato dal partito liberale, ieri di Cavour, oggi del massone Berlusconi. Cavour nel 1860 distrusse Gaeta con 160 mila bombe, Oggi Berlusconi bombarda i cervelli dei nostri figli con le sue illegittime televisioni, mentre i suoi ispettori vogliono la morte dell’unica emittente del Sud, voce del nostro partito fin dalla nascita. Cavour nel 1860 mandò nel Sud 150 mila soldati per reprimere i nostri partigiani chiamati dagli scrittori salariati “briganti”, ne massacrò un milione; oggi Berlusconi manda i poliziotti del Sud a massacrare i loro fratelli, manderà l’esercito, proprio come 147 anni fa a Napoli per reprimere la protesta dei napoletani.Noi diciamo ai compatrioti poliziotti del sud di non eseguire quegli ordini criminali del governo Berluskoni.I fratelli non possono massacrare i fratelli, li devono difendere. La spazzatura prodotta dal sistema liberale inonderà quanto prima la Padania perché lì è stata prodotta e li deve ritornare. Il sistema politico risorgimental-piemontese sta implodendo. E’ giunta l’ora di alzare la testa, di riprenderci l’orgoglio di essere meridionali, il nord sta continuando a legiferare con le marionette elette da nessuno, sta mettendo la camicia di forza al Sud colonizzato. E vogliono tapparci pure la bocca chiudendo TMO Gaeta, una delle poche voci libere del Sud. Il Partito del Sud si rivolge al Partito Democratico e all’Italia dei Valori, si rivolge a tutti i deputati meridionali che militano nelle formazioni del Partito del Nord che controlla la nostra Patria nata dalla resistenza, si rivolge alla Comunità Europea e alla Spagna in special modo, con la quale il Sud è stato confederato per 200 anni ed era ricco e prospero. Oggi, dopo 150 anni di una falsa unità d’Italia voluta da una setta massonica, hanno ridotto il sud ad una pattumiera, Napoli è piena di immondizia. L’italia, è sotto sequestro, il sistema risorgimental-.massonico- piemontese -lombardo ha permesso al sig Berlusconi un vero colpo di stato. Ieri si controllavano le piazze con l’esercito, oggi con le televisioni che entrano nelle case plagiando le coscienze. Attraverso le tv si controllano i voti e il partito del Nord oggi governa l’Italia mentre dal sud, dal 1861, la gente è costretta ad emigrare senza soluzione di continuità. Ben 25 milioni di meridionali sono stati costretti a lasciare la propria terra, una vera diaspora che nemmeno gli abrei hanno mai conosciuto. Si continua a colpevolizzare il Sud, i meridionali. Oggi si fanno raid nei campi nomadi, bande neonaziste imperversano negli stadi e nelle città, massacrando di botte e uccidendo gente inerme e il sistema politico sta chiudendo l’unica voce libera del Sud: TMO Gaeta, la prima telestreet italiana. Help us!!!
Il Partito del Sud

http://blog.libero.it/CIANO/
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Attacco mortale alla libertà, a TMO Gaeta e al Sud. Nel gennaio scorso una sentenza della Corte di Strasburgo ha previsto che il sistema di assegnazione delle frequenze radio-tv in Italia non rispetta il diritto comunitario.
«L’applicazione in successione dei regimi transitori strutturati dalla normativa a favore delle reti esistenti ha avuto l’effetto di impedire l’accesso al mercato degli operatori privi di radiofrequenze».

C
on un emendamento il governo ha presentato una proposta criminogena per salvare Retequattro. Ancora una volta saranno gli italiani a pagare per Silvio Berlusconi. Questa la novità rivoluzionaria delll’attuale governo del Nord. L’Italia è stata condannata a pagare 300 mila euro al giorno dalla Comunità Europea perchè Rete 4 è abusiva. Tutte le tv private italiane sono abusive, non posseggono la concessione prevista dalla legge Mammì, concessioni che dovevano essere assegnate dopo la redazione di un piano nazionale delle frequenze. Detto piano non è stato mai realizzato e i vari ministri hanno dato autorizzazioni illegali ed illegittime. Gli ispettorati territoriali italiani non si sono mai azzardati a chiudere Rete4 che occupa, ancora oggi, abusivamente, le frequenze di Europa 7 del Sig Di Stefano, però si sono affrettati a chiudere le telestreet Telefabbrica di Termini Imerese e Disco Volante di Senigallia, poi fatte riaprire dalla magistratura. Alcuni di questi ineffabili ispettori, pagati da noi, al servizio dei potenti di turno sembrano fare il bello e cattivo tempo del nostro etere. Un anno fa l’ispettorato territoriale del Lazio chiuse AGR TV, oggi ha dato ordine alla polizia postale di Latina di chiudere TMO Gaeta, la prima telestreet italiana. Noi del Partito del Sud diciamo chiaramente che ognuno è padrone a casa sua, e l’ispettore Mele che ha dato queste direttive dovrà risponderne di fronte ai nostri concittadini, padroni del nostro etere, e davanti alla magistratura avendo stabilito, come fosse un giudice, che TMO Gaeta non è una telestreet, quando sa benissimo che c’è un vuoto legislativo sulla materia, vuoto che stava per essere riempito dalla legge Gentiloni, mentre altre che operano sul territorio, sia di Gaeta che del Lazio, non sembrano essere toccate da questo provvedimento. Allora due sono le cose,o l’ufficio territoriale di Roma ha commesso il reato di omissione in atti d’ufficio, perseguito per oltre sei anni, oppure politicamente, si vuole la morte di TMO Gaeta, perché ci sembra strano, che dopo sei anni di trasmissioni si vuole chiudere la telestreet gaetana. Chi si è accodato allo stuolo CPS di Pomezia che ha determinato già la chiusura di AGRTV? Tutta la diatriba si basa sulla presunta legittimità dell’esercizio di Europa Tv che sta coprendo il canale 42 di Gaeta occupato da TMO sin dal 24 dicembre del 2001.Questo lo possono testimoniare i 22 mila abitanti della nostra città , le tesi di laurea fatte sull’emittente di strada gaetana, e persino un film girato da una troupe italo-tedesca dal titolo emblematico “LIBERTA’” I padroni della CPS di Pomezia son venuti al tribunale di Gaeta a dire che loro non occupano il canale 42 ma ci risulta che questa società è costituita da tante scatole cinesi, aventi tutte la stessa sede e lo stesso numero di fax, basta collegarsi in internet per accertarlo e chiediamo alla Guardia di Finanza di fare accertamenti su queste società e sui loro collegamenti. Oggi veniamo a sapere che Europa tv avrebbe avuto dal ministero delle telecomunicazioni un permesso provvisorio per trasmettere sul can 42, a quale titolo gli è stato dato? perchè a Europa tv si e a TMO che l’aveva chiesto già nel 2003 no? L’Ispettorato ha consultato il nostro comune? Se l’ispettorato di Roma non conosce l’ordinanza del comune di Gaeta del 2004 che impedisce a chiunque di installare nuovi inpianti per salvaguardare la salute dei gaetani significa che i loro dirigenti devono essere dimessi e mandati a pulire il parco della Riviera di Ulisse sotto le antenne potenti che i ha autorizzato e che minano la salute dei nostri figli.Noi del Partito del Sud chiediamo alla comunità europea di intervenire per salvaguardare la libertà di TMO Gaeta; chiediamo al capo dello Stato di salvaguardare l’unica emittente del Sud ancora in vita e di far rispettare l’articolo 21 della costituzione che recita:” Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” ;chiediamo inoltre al sindaco della nostra città l’applicazione della norma antinquinamento elettromagnetico, per salvaguardare la salute dei nostri concittadini, emanata dal Sindaco Magliozzi, sequestrando tutti gli impianti di questa CPS, ovvero Canale zero,telepontina, europatv, supernova, ovvero Tele A, ovvero qualsiasi altro logo riferentesi alla CPS srl e ad altra spazzatura tv i cui impianti sono stati instalati abusivamente su Monte Orlando dopo il 2004. Il partito del Sud invita i gaetani a respingere l’attacco mortale della CPS di Pomezia, di Europa TV, di Tele Pontina e di quant’altro inquina il nostro territorio.Chiediamo all’ispettore Mele di chiudere immediatamente Rete4 completamente abusiva, è stato sancito dalla comunità europea e di dimettersi subito dopo, non riconosciamo la sua autorità sul nostro territorio che ha eletto democraticamente 20 consiglieri comunali ed un sindaco. Noi ci riprenderemo il nostro etere, in un modo o nell’altro,e che sia fatto rispettare l’articolo 21 della costituzione, se non avvenisse ciò, potremmo pensare seriamente di staccarci dall’Italia e di ricostituire l’antico e nobile Regno delle Due Sicilie depredato dal partito liberale, ieri di Cavour, oggi del massone Berlusconi. Cavour nel 1860 distrusse Gaeta con 160 mila bombe, Oggi Berlusconi bombarda i cervelli dei nostri figli con le sue illegittime televisioni, mentre i suoi ispettori vogliono la morte dell’unica emittente del Sud, voce del nostro partito fin dalla nascita. Cavour nel 1860 mandò nel Sud 150 mila soldati per reprimere i nostri partigiani chiamati dagli scrittori salariati “briganti”, ne massacrò un milione; oggi Berlusconi manda i poliziotti del Sud a massacrare i loro fratelli, manderà l’esercito, proprio come 147 anni fa a Napoli per reprimere la protesta dei napoletani.Noi diciamo ai compatrioti poliziotti del sud di non eseguire quegli ordini criminali del governo Berluskoni.I fratelli non possono massacrare i fratelli, li devono difendere. La spazzatura prodotta dal sistema liberale inonderà quanto prima la Padania perché lì è stata prodotta e li deve ritornare. Il sistema politico risorgimental-piemontese sta implodendo. E’ giunta l’ora di alzare la testa, di riprenderci l’orgoglio di essere meridionali, il nord sta continuando a legiferare con le marionette elette da nessuno, sta mettendo la camicia di forza al Sud colonizzato. E vogliono tapparci pure la bocca chiudendo TMO Gaeta, una delle poche voci libere del Sud. Il Partito del Sud si rivolge al Partito Democratico e all’Italia dei Valori, si rivolge a tutti i deputati meridionali che militano nelle formazioni del Partito del Nord che controlla la nostra Patria nata dalla resistenza, si rivolge alla Comunità Europea e alla Spagna in special modo, con la quale il Sud è stato confederato per 200 anni ed era ricco e prospero. Oggi, dopo 150 anni di una falsa unità d’Italia voluta da una setta massonica, hanno ridotto il sud ad una pattumiera, Napoli è piena di immondizia. L’italia, è sotto sequestro, il sistema risorgimental-.massonico- piemontese -lombardo ha permesso al sig Berlusconi un vero colpo di stato. Ieri si controllavano le piazze con l’esercito, oggi con le televisioni che entrano nelle case plagiando le coscienze. Attraverso le tv si controllano i voti e il partito del Nord oggi governa l’Italia mentre dal sud, dal 1861, la gente è costretta ad emigrare senza soluzione di continuità. Ben 25 milioni di meridionali sono stati costretti a lasciare la propria terra, una vera diaspora che nemmeno gli abrei hanno mai conosciuto. Si continua a colpevolizzare il Sud, i meridionali. Oggi si fanno raid nei campi nomadi, bande neonaziste imperversano negli stadi e nelle città, massacrando di botte e uccidendo gente inerme e il sistema politico sta chiudendo l’unica voce libera del Sud: TMO Gaeta, la prima telestreet italiana. Help us!!!
Il Partito del Sud

http://blog.libero.it/CIANO/

sabato 24 maggio 2008

PdSUD CON NELLO MUSUMECI PER CATANIA


L'incontro tra il PdSUD e l'europarlamentare Nello Musumeci, già fondatore del movimento neo-autonomista siciliano "Alleanza siciliana" ha dato vita ad una lista civica (con Nello Musumeci per Catania" aperta a qualificate componenti della società civile catanese,. La lista concorre alle elezioni amministrative comunali e provinciali di Catania con candidato Sindaco proprio Musumeci. In prima linea al Consiglio comunale quali candidature "indipendenti" il coordinatore regionale del PdSUD Erasmo Vecchio, alla Provincia regionale di Catania Collegio di Paternò l'indipendentista Franco Crupi ed al Collegio di Trecastagni il Coordinatore provinciale del PdSUD Francesco Fassari. Un impegno finalizzato a dare visibiltà agli obiettivi del Partito del Sud ed per conquistare posizioni istituzionali in grado di accelerare il processo di riscatto culturale, economico, sociale ed identitario della Sicilia. In merito alla presenza della lista del Movimento Indipendentista siciliano alle elezioni comunali di Catania Erasmo Vecchio ha lasciato la seguente dichiarazione: "Ci sono diversi modi di difendere i valori del sicilianismo. Ho grande rispetto per questa inziativa ed auguro ai promotori di raggiungere risultati eccellenti.Se il MIS e il PdSUD eleggeranno propri rappresentanti a Palazzo degli Elefanti, come auspico, sono certo che troveranno le ragioni per condurre dentro il "palazzo" una battaglia in nome dei comuni ideali".Alle elezioni amministrative di Militello Val di Catania è candidato il coordinatore comunale del PdSUD Sebastiano Scicli in una lista civica che sostiene Giuseppe Astorina, candidato Sindaco.
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L'incontro tra il PdSUD e l'europarlamentare Nello Musumeci, già fondatore del movimento neo-autonomista siciliano "Alleanza siciliana" ha dato vita ad una lista civica (con Nello Musumeci per Catania" aperta a qualificate componenti della società civile catanese,. La lista concorre alle elezioni amministrative comunali e provinciali di Catania con candidato Sindaco proprio Musumeci. In prima linea al Consiglio comunale quali candidature "indipendenti" il coordinatore regionale del PdSUD Erasmo Vecchio, alla Provincia regionale di Catania Collegio di Paternò l'indipendentista Franco Crupi ed al Collegio di Trecastagni il Coordinatore provinciale del PdSUD Francesco Fassari. Un impegno finalizzato a dare visibiltà agli obiettivi del Partito del Sud ed per conquistare posizioni istituzionali in grado di accelerare il processo di riscatto culturale, economico, sociale ed identitario della Sicilia. In merito alla presenza della lista del Movimento Indipendentista siciliano alle elezioni comunali di Catania Erasmo Vecchio ha lasciato la seguente dichiarazione: "Ci sono diversi modi di difendere i valori del sicilianismo. Ho grande rispetto per questa inziativa ed auguro ai promotori di raggiungere risultati eccellenti.Se il MIS e il PdSUD eleggeranno propri rappresentanti a Palazzo degli Elefanti, come auspico, sono certo che troveranno le ragioni per condurre dentro il "palazzo" una battaglia in nome dei comuni ideali".Alle elezioni amministrative di Militello Val di Catania è candidato il coordinatore comunale del PdSUD Sebastiano Scicli in una lista civica che sostiene Giuseppe Astorina, candidato Sindaco.

giovedì 22 maggio 2008

INTERVISTA AD ANTONIO CIANO


Abbiamo posto alcune domande ad Antonio Ciano.

D: Come nasce il Partito del Sud?


R: Il partito del Sud è una formazione politica italiana nata per difendere gli interessi territoriali del Sud in quanto i partiti nazionali o regionali come la Lega Nord difendono tutti o quasi quella economia chiamata italiana ma che in realtà è solo padana. Nel 1861 il Sud era ricchissimo, tanto che, dei 668 milioni che composero il Tesoro Italiano ben 443 appartenevano all'ex Regno delle Due Sicilie, ciò significa che un Meridionale era quattro volte più ricco di un settentrionale. Avevamo un apparato industriale all'avanguardia, terzo in Europa e primo d'Italia. Con l'ultima discesa dei Savoia ci è stata smembrata l'economia, distrutto l'apparato industriale, massacrato il Sud in tutte le sue forme, e dopo una guerra civile durata dodici anni, chiamata dai piemontesi lotta di repressione del brigantaggio, dopo aver massacrato oltre un milione di contadini e cittadini che difendevano le loro terre, i loro beni, le loro donne c'è stata una emigrazione di proporzioni bibliche di ben 24 milioni di persone.

D. Secondo lei quali sono le cause della crisi perenne del Mezzogiorno?

R. Oggi l'economia "nazionale" ha le sue basi in padania. Tutte le grandi e le piccole fabbriche stazionano tra il Piemonte, la Lombardia ( che nel 1861 era la regione più povera d'Europa), il Veneto e l'Emilia Romagna. In queste regioni staziona anche tutto il sistema assicurativo nazionale;, il sistema bancario che chiamano italiano ( anche il Banco di Napoli è stato accorpato al SanPaolo di Torino), e così il sistema mediatico e televisivo i cui Tycoon sono milanesi (Tronchetti Provera e Silvio Berlusconi) con La7 e Mediaset)
Le compagnie di assicurazione, i supermercati, la grande e la piccola distribuzione, le compagnie telefoniche? Hanno le loro sedi a Milano, Bologna, Trieste, Genova, Torino. I partiti nazionali di destra e di sinistra, legittimamente difendono gli interessi di quelle compagnie, di quella zona ricca d'Italia. Il partito del Sud è nato per difendere quella economia del meridione che stenta a partire; è nato per difendere gli imprenditori strozzati dalle banche del Nord; è nato per difendere l'agricoltura da leggi capestro fatte per affogarla nelle pastoie burocratiche; è nato per difendere l'artigianato che un tempo era il nostro vanto e la nostra ricchezza; è nato per dare occupazione ai giovani; è nato per far sviluppare il Sud e rendere la nostra Patria repubblicana nata il 2 giugno del 1946 forte economicamente. Solo con un Sud rinato economicamente l'Italia può competere con le grandi nazioni della Terra. Oggi il Sud è mercato del Nord, è colonia del Nord, è sottomessa ai partiti del Nord. Dando forza al partito del Sud si dà forza alle proprie istanze, alle proprie aspirazioni. I nostri ragazzi non devono più emigrare. Nel 2005 dal Sud sono emigrati 120 mila giovani, chiamati terroni da coloro i quali si sono arricchiti con il drenaggio fiscale ai danni del Sud praticato dai vari governi di destra e di sinistra dal 1861 ad oggi.

Italoeuropeo.it


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Abbiamo posto alcune domande ad Antonio Ciano.

D: Come nasce il Partito del Sud?


R: Il partito del Sud è una formazione politica italiana nata per difendere gli interessi territoriali del Sud in quanto i partiti nazionali o regionali come la Lega Nord difendono tutti o quasi quella economia chiamata italiana ma che in realtà è solo padana. Nel 1861 il Sud era ricchissimo, tanto che, dei 668 milioni che composero il Tesoro Italiano ben 443 appartenevano all'ex Regno delle Due Sicilie, ciò significa che un Meridionale era quattro volte più ricco di un settentrionale. Avevamo un apparato industriale all'avanguardia, terzo in Europa e primo d'Italia. Con l'ultima discesa dei Savoia ci è stata smembrata l'economia, distrutto l'apparato industriale, massacrato il Sud in tutte le sue forme, e dopo una guerra civile durata dodici anni, chiamata dai piemontesi lotta di repressione del brigantaggio, dopo aver massacrato oltre un milione di contadini e cittadini che difendevano le loro terre, i loro beni, le loro donne c'è stata una emigrazione di proporzioni bibliche di ben 24 milioni di persone.

D. Secondo lei quali sono le cause della crisi perenne del Mezzogiorno?

R. Oggi l'economia "nazionale" ha le sue basi in padania. Tutte le grandi e le piccole fabbriche stazionano tra il Piemonte, la Lombardia ( che nel 1861 era la regione più povera d'Europa), il Veneto e l'Emilia Romagna. In queste regioni staziona anche tutto il sistema assicurativo nazionale;, il sistema bancario che chiamano italiano ( anche il Banco di Napoli è stato accorpato al SanPaolo di Torino), e così il sistema mediatico e televisivo i cui Tycoon sono milanesi (Tronchetti Provera e Silvio Berlusconi) con La7 e Mediaset)
Le compagnie di assicurazione, i supermercati, la grande e la piccola distribuzione, le compagnie telefoniche? Hanno le loro sedi a Milano, Bologna, Trieste, Genova, Torino. I partiti nazionali di destra e di sinistra, legittimamente difendono gli interessi di quelle compagnie, di quella zona ricca d'Italia. Il partito del Sud è nato per difendere quella economia del meridione che stenta a partire; è nato per difendere gli imprenditori strozzati dalle banche del Nord; è nato per difendere l'agricoltura da leggi capestro fatte per affogarla nelle pastoie burocratiche; è nato per difendere l'artigianato che un tempo era il nostro vanto e la nostra ricchezza; è nato per dare occupazione ai giovani; è nato per far sviluppare il Sud e rendere la nostra Patria repubblicana nata il 2 giugno del 1946 forte economicamente. Solo con un Sud rinato economicamente l'Italia può competere con le grandi nazioni della Terra. Oggi il Sud è mercato del Nord, è colonia del Nord, è sottomessa ai partiti del Nord. Dando forza al partito del Sud si dà forza alle proprie istanze, alle proprie aspirazioni. I nostri ragazzi non devono più emigrare. Nel 2005 dal Sud sono emigrati 120 mila giovani, chiamati terroni da coloro i quali si sono arricchiti con il drenaggio fiscale ai danni del Sud praticato dai vari governi di destra e di sinistra dal 1861 ad oggi.

Italoeuropeo.it


LUPI TRAVESTITI DA AGNELLI


Con una mossa degna del miglior regime , l'uomo della Provvidenza ,venuto dal nord per risolvere il problema dei rifiuti, ha trasformato le discariche in “aree militari”che saranno protette dall’esercito. Ogni tentativo di bloccare l’accesso alle discariche o di introdursi abusivamente (magari per documentarne lo stato...) sarà punibile con pene da tre mesi a tre anni di carcere. Chi “promuove disordini” rischia fino a cinque anni di carcere.(In poche parole una "Pica" fortunatamente aggiornata ai tempi moderni)

Come al solito, l’unica vera soluzione è imbavagliare l’informazione non allineata, bloccare il dissenso e far ingoiare il rospo. Magari con l’aiuto di un po’ di manganellate senza risparmio e con allegria.

Per rincarare la dose, verranno costruiti (chissà da quali ditte?) ben quattro inceneritori che renderanno mortifera l’aria di tutte le province campane.


E il Thor ?E la raccolta differenziata?
Taci !! Per te è già pronta l'accusa di fiancheggiatore della camorra!!


Si odono nell'aria solo applausi ,qualche lieve mormorio di dissenso presto sarà tacitato..(in un modo o nell'altro..)


Buon cancro a tutti.
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Con una mossa degna del miglior regime , l'uomo della Provvidenza ,venuto dal nord per risolvere il problema dei rifiuti, ha trasformato le discariche in “aree militari”che saranno protette dall’esercito. Ogni tentativo di bloccare l’accesso alle discariche o di introdursi abusivamente (magari per documentarne lo stato...) sarà punibile con pene da tre mesi a tre anni di carcere. Chi “promuove disordini” rischia fino a cinque anni di carcere.(In poche parole una "Pica" fortunatamente aggiornata ai tempi moderni)

Come al solito, l’unica vera soluzione è imbavagliare l’informazione non allineata, bloccare il dissenso e far ingoiare il rospo. Magari con l’aiuto di un po’ di manganellate senza risparmio e con allegria.

Per rincarare la dose, verranno costruiti (chissà da quali ditte?) ben quattro inceneritori che renderanno mortifera l’aria di tutte le province campane.


E il Thor ?E la raccolta differenziata?
Taci !! Per te è già pronta l'accusa di fiancheggiatore della camorra!!


Si odono nell'aria solo applausi ,qualche lieve mormorio di dissenso presto sarà tacitato..(in un modo o nell'altro..)


Buon cancro a tutti.

martedì 20 maggio 2008

LE CELEBRAZIONI DI BITONTO 2008: Una grande folla in festa saluta la Elevazione della Corona







Ricevo e posto con i più vivi complimenti all'amico Francesco Laricchia coordinatore nazionale del PdSUD,che ancora una volta ha dato dimostrazione di grandi capacità organizzative,riuscendo a portare migliaia di persone in piazza a Bitonto per una manifestazione storico rievocativa,che anno dopo anno sta assumendo importanza sempre maggiore nel panorama culturale Pugliese e in generale del nostro Sud.
Alla presenza delle maggiori autorità cittadine,tantissimi i giovani fra lo sventolio delle nostre Bandiere Nazionali .

Le celebrazioni per la vittoria Di Carlo di Borbone nella Battaglia di
Bitonto che sancì la nascita e la Indipendenza del Regno delle Due Sicilie, avviate nel 2004 dal Comitato appositamente costituitosi (che per l'occasione fece stampare 4 cartoline celebrative e ottenne dalle Poste Italiane l'annullo filatelico speciale con lo stemma del Regno), hanno raggiunto l'obiettivo della Istituzionalizzazione dell'evento. Infatti quest'anno per la prima volta, alla toccante cerimonia della Elevazione della Corona che viene posizionata a metà dell'Obelisco Carolino al suono dell'Inno del Regno, ha partecipato il Sindaco di Bitonto che ha preso anche la parola ribadendo la importanza della cerimonia cui partecipava. Il Coordinatore delle Celebrazioni e della Cerimonia all'Obelisco, Dott. Francesco Laricchia, dopo aver saluto le autorità, i compatrioti intervenuti da tante regioni del Sud e le centinaia di cittadini bitontini presenti, si è soffermato sulla importanza della vittoria di Carlo di Borbone e sugli effetti che ebbe all'epoca sugli scenari sociali e politici e che si sono riverberati fino alla conquista del Regno per l'unificazione italiana. Nel corso della cerimonia lo stesso Laricchia ha fatto omaggio al Sindaco e ai Comandanti delle Forze dell'Ordine, presenti alla manifestazione, di una copia delle cartoline ricordando anche la proposta fatta dal Comitato finalizzata al gemellaggio tra le città-simbolo della Storia del Regno, e cioè Bitonto e Gaeta. Sempre Laricchia ha preannunciato al Primo Cittadino che è in via di costituzione una Fondazione con lo scopo di avviare il restauro di quello che è, e resta, l'UNICO monumento ad una vittoria del Sud, dalla Battaglia di Lepanto in poi. Il Sindaco ha assicurato al Comitato il proprio attivo interessamento affinché sia il gemellaggio che il restauro possano essere definiti in tempi brevi. La cerimonia ai piedi dell'Obelisco, infine, si è conclusa con le salve sparate dai fucilieri dell'Associazione "Imago Historiae" di Potenza.
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Ricevo e posto con i più vivi complimenti all'amico Francesco Laricchia coordinatore nazionale del PdSUD,che ancora una volta ha dato dimostrazione di grandi capacità organizzative,riuscendo a portare migliaia di persone in piazza a Bitonto per una manifestazione storico rievocativa,che anno dopo anno sta assumendo importanza sempre maggiore nel panorama culturale Pugliese e in generale del nostro Sud.
Alla presenza delle maggiori autorità cittadine,tantissimi i giovani fra lo sventolio delle nostre Bandiere Nazionali .

Le celebrazioni per la vittoria Di Carlo di Borbone nella Battaglia di
Bitonto che sancì la nascita e la Indipendenza del Regno delle Due Sicilie, avviate nel 2004 dal Comitato appositamente costituitosi (che per l'occasione fece stampare 4 cartoline celebrative e ottenne dalle Poste Italiane l'annullo filatelico speciale con lo stemma del Regno), hanno raggiunto l'obiettivo della Istituzionalizzazione dell'evento. Infatti quest'anno per la prima volta, alla toccante cerimonia della Elevazione della Corona che viene posizionata a metà dell'Obelisco Carolino al suono dell'Inno del Regno, ha partecipato il Sindaco di Bitonto che ha preso anche la parola ribadendo la importanza della cerimonia cui partecipava. Il Coordinatore delle Celebrazioni e della Cerimonia all'Obelisco, Dott. Francesco Laricchia, dopo aver saluto le autorità, i compatrioti intervenuti da tante regioni del Sud e le centinaia di cittadini bitontini presenti, si è soffermato sulla importanza della vittoria di Carlo di Borbone e sugli effetti che ebbe all'epoca sugli scenari sociali e politici e che si sono riverberati fino alla conquista del Regno per l'unificazione italiana. Nel corso della cerimonia lo stesso Laricchia ha fatto omaggio al Sindaco e ai Comandanti delle Forze dell'Ordine, presenti alla manifestazione, di una copia delle cartoline ricordando anche la proposta fatta dal Comitato finalizzata al gemellaggio tra le città-simbolo della Storia del Regno, e cioè Bitonto e Gaeta. Sempre Laricchia ha preannunciato al Primo Cittadino che è in via di costituzione una Fondazione con lo scopo di avviare il restauro di quello che è, e resta, l'UNICO monumento ad una vittoria del Sud, dalla Battaglia di Lepanto in poi. Il Sindaco ha assicurato al Comitato il proprio attivo interessamento affinché sia il gemellaggio che il restauro possano essere definiti in tempi brevi. La cerimonia ai piedi dell'Obelisco, infine, si è conclusa con le salve sparate dai fucilieri dell'Associazione "Imago Historiae" di Potenza.

CATANIA:il PdSUD nella lista "CON NELLO MUSUMECI PER CATANIA"...


COMUNICATO STAMPA

Il Partito del Sud con Nello Musumeci alle amministrative di Catania.Il movimento sicilianista e meridionalista del PdSUD parteciperà con proprie qualificate candidature alle elezioni amministrative di Catania insieme alla lista civica "CON NELLO MUSUMECI PER CATANIA" . Erasmo Vecchio, coordinatore regionale del PdSUD precisa": "alla base dell’intesa ci sono comuni valori che riguardano la valorizzazione della nostra autonomia e la ferma volontà ad accelerare il processo di riscatto identitario, culturale, sociale ed economico della nostra Terra. I catanesi non hanno dimenticato che Nello Musumeci, già Presidente della nostra Provincia, ha dato esempio di buongoverno della cosa pubblica dimostrando ampiamente che la politica può essere messa al servizio dei cittadini con il fine esclusivo di affrontare i problemi per rispondere alle giuste attese della nostra comunità.Al Comune di Siracusa il PdSUD presenterà, invece, una propria autonoma lista contraddistinta dal proprio simbolo, a sostegno di Salvatore Sparatore alla carica di Sindaco.Con preghiera di pubblicazione.

Catania, 19/5/2008

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COMUNICATO STAMPA

Il Partito del Sud con Nello Musumeci alle amministrative di Catania.Il movimento sicilianista e meridionalista del PdSUD parteciperà con proprie qualificate candidature alle elezioni amministrative di Catania insieme alla lista civica "CON NELLO MUSUMECI PER CATANIA" . Erasmo Vecchio, coordinatore regionale del PdSUD precisa": "alla base dell’intesa ci sono comuni valori che riguardano la valorizzazione della nostra autonomia e la ferma volontà ad accelerare il processo di riscatto identitario, culturale, sociale ed economico della nostra Terra. I catanesi non hanno dimenticato che Nello Musumeci, già Presidente della nostra Provincia, ha dato esempio di buongoverno della cosa pubblica dimostrando ampiamente che la politica può essere messa al servizio dei cittadini con il fine esclusivo di affrontare i problemi per rispondere alle giuste attese della nostra comunità.Al Comune di Siracusa il PdSUD presenterà, invece, una propria autonoma lista contraddistinta dal proprio simbolo, a sostegno di Salvatore Sparatore alla carica di Sindaco.Con preghiera di pubblicazione.

Catania, 19/5/2008

lunedì 19 maggio 2008

ULTIMA CHIAMATA !!


Pochi giorni fa eravamo stati facili profeti di sventura.

Il problema nei prossimi mesi anni non sarà certamente la futura legge federale, che la lega dovrà fare approvare al parlamento per non essere smascherata definitivamente davanti ai propri elettori per quello che è:
Una gruppo di amici autoreferenziati che contano panzane colossali al proprio popolo, per rimanere abbarbicati al potere e suggere prebende e soldi ai cittadini italiani,peggio dei democristiani di vecchia memoria.
No il vero problema per il Sud sarà il problema ambientale.
Tutto concorda nel far pensare che su questo fronte si giocherà l'ultimo vero attacco alla colonia interna italiota cioè il Sud.

Da mesi infatti è partito il circo mediatico delle solite cassandre prezzolate per preparare il volgo all'ineluttabile.
Queste ci dicono che:La necessità di grandi opere indispensabili per lo sviluppo futuro della penisola non può essere fermato da dinieghi locali dettati solo da particolarismi,bizantinismi e romanticismi ecologico localistici.

Notare bene infatti che gli scontri dei manifestanti con le forze dell'ordine, che nel nord del paese pochi mesi fa avevano viste schierate contrapposte popolazioni e governo su temi quali i no tav,fortunatamente quasi del tutto incruenti,appena si sono trasferiti al Sud per il problema delle discariche sono diventati particolarmente duri e contemporaneamente sono finiti pericolosamente nel limbo del disinteresse mediatico,causato anche da una visione razzistico qualunquistica di giusta "pena del contrappasso" per le carenze di una corretta gestione del problema rifiuti in Campania,ignorando colpevolmente che le vere colpe non sono certamente della popolazione che si ritrova così "mazziata e cornuta".

Contemporaneamente il problema rifiuti ha aperto e aprirà la porta alla costruzione,ovviamente per il "bene" della popolazione stessa, e soprattutto malgrado il diniego della stessa,di mega-inceneritori e discariche a tutto spiano,sempre a danno della salute della popolazione e delle colture.Inoltre da tempo è ripartita la grancassa,favorita dall'oggetiva crisi energetica,della necessità di dotare il paese di proprie centrali nucleari.Naturalmente i "soliti noti", sono meno solleciti nello spiegare i tempi di messa in funzione degli impianti nucleari (15 anni) e del problema dello stoccaggio delle scorie radioattive.Inoltre sicuramente tacciono sul fatto che in tutto il mondo oramai le centrali nucleari sono considerate una tecnologia obsoleta e vetusta e che tutti i paesi più avanzati si stanno rivolgendo a fonti alternative quali il fotovoltaico,l'eolico,l'azoto,il moto marino ecc.

A prescindere da questa considerazione,la domanda più importante per noi,vista la forza della lega al nord,visto che la lega sicuramente dovrà concedere qualcosa agli alleati sul federalismo, che alcuni di questi non vedono di buon occhio..., e perciò sarà sicuramente inflessibile sulla localizzazione dei siti dove costruire le centrali nucleari e di stoccaggio rifiuti radiattivi prodotti dalle stesse;la domanda dicevo è:secondo voi dove saranno collocati questi strumenti di contaminazione?

Ovviamente nella colonia interna,tanto le sue popolazioni sono già abituate a vivere nella monnezza e nell'abbruttimento!

Ora ,a chiusura del cerchio, si apprende del decreto varato dal governo Prodi ,entrato in vigore il primo Maggio che prevede fra le altre cose queste:

"Nei luoghi coperti dal segreto di Stato le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono svolte da autonomi uffici di controllo collocati a livello centrale dalle amministrazioni interessate che li costituiscono con proprio provvedimento"."Le amministrazioni non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso le aziende sanitarie locali e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco a cui hanno, comunque, facoltà di rivolgersi per ausilio o consultazione"."Sono suscettibili di essere oggetto di segreto di Stato le informazioni, le notizie, i documenti, gli atti, le attività, i luoghi e le cose attinenti alle materie di riferimento".

In altre parole segreto di stato su ogni possibile localizzazione di impianti di stoccaggio di scorie nucleari,centrali nucleari,depositi di veleni vari e assortiti al fine di lasciare nell'ignoranza il popolo sempre più suddito e bue,al fine di evitare ogni possibile protesta.

Ai cittadini resta solo la possibilità di crepare di tumore,però possibilmente in silenzio,non è bene disturbare o intristire con i propri lamenti il manovratore.
L'essenza della democrazia !!

Non a caso,appena conosciuti i risultati elettorali , gli americani hanno subito esultato ,rilasciando dichiarazioni per mezzo di politici e ambasciatori improntate alla sicura ripresa vigorosa negli affari fra i due paesi .......Indovinate ora di quale paese sono le maggiori aziende costruttrici di inceneritori e centrali nucleari nel mondo,impianti che oramai nessuno vuole più...

Ultimo aspetto la costruzione del Ponte sullo stretto.

Qui poche considerazioni,aspetti ambientali paesaggistici sconvolgenti,assenza di infrastrutture stradali ferroviari da e per la Sicilia,possibili infiltrazioni malavitose negli appalti dell'opera .

Eppure anche questa si farà.

Cheope ebbe la sua piramide,Berlusconi il suo ponte.

Pertanto la nostra preoccupazione maggiore non dovrebbe essere ,comunque non solo, il federalismo in salsa leghista,infatti una pessima legge si può prima o poi cambiare;
la nostra preoccupazione dovrà essere impedire l'ulteriore scempio dell'ambiente e delle popolazioni del nostro meridione.

Per questo bisognerà assolutamente partecipare al fianco delle lotte locali delle popolazioni,aiutarle e cercare di guidarle per essere guidati nella crescita,unire sollecitamente i movimenti affinchè sia unita e coordinata la protesta delle popolazioni dei vari paesi in lotta per i propri diritti naturali ad un ambiente pulito, anche per le prossime generazioni.
In poche parole:scendere fra il popolo perchè il Partito sia fatto Popolo.

Urge più che mai l'unione dei Movimenti Meridionalisti.

Nella bruma mattutina ,nelle campagne napolitane già si sentono suonare a martello le campane,attenzione è l'ultima chiamata,se non li fermiamo non vi sarà un domani.

Di : Non mi Arrendo
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Pochi giorni fa eravamo stati facili profeti di sventura.

Il problema nei prossimi mesi anni non sarà certamente la futura legge federale, che la lega dovrà fare approvare al parlamento per non essere smascherata definitivamente davanti ai propri elettori per quello che è:
Una gruppo di amici autoreferenziati che contano panzane colossali al proprio popolo, per rimanere abbarbicati al potere e suggere prebende e soldi ai cittadini italiani,peggio dei democristiani di vecchia memoria.
No il vero problema per il Sud sarà il problema ambientale.
Tutto concorda nel far pensare che su questo fronte si giocherà l'ultimo vero attacco alla colonia interna italiota cioè il Sud.

Da mesi infatti è partito il circo mediatico delle solite cassandre prezzolate per preparare il volgo all'ineluttabile.
Queste ci dicono che:La necessità di grandi opere indispensabili per lo sviluppo futuro della penisola non può essere fermato da dinieghi locali dettati solo da particolarismi,bizantinismi e romanticismi ecologico localistici.

Notare bene infatti che gli scontri dei manifestanti con le forze dell'ordine, che nel nord del paese pochi mesi fa avevano viste schierate contrapposte popolazioni e governo su temi quali i no tav,fortunatamente quasi del tutto incruenti,appena si sono trasferiti al Sud per il problema delle discariche sono diventati particolarmente duri e contemporaneamente sono finiti pericolosamente nel limbo del disinteresse mediatico,causato anche da una visione razzistico qualunquistica di giusta "pena del contrappasso" per le carenze di una corretta gestione del problema rifiuti in Campania,ignorando colpevolmente che le vere colpe non sono certamente della popolazione che si ritrova così "mazziata e cornuta".

Contemporaneamente il problema rifiuti ha aperto e aprirà la porta alla costruzione,ovviamente per il "bene" della popolazione stessa, e soprattutto malgrado il diniego della stessa,di mega-inceneritori e discariche a tutto spiano,sempre a danno della salute della popolazione e delle colture.Inoltre da tempo è ripartita la grancassa,favorita dall'oggetiva crisi energetica,della necessità di dotare il paese di proprie centrali nucleari.Naturalmente i "soliti noti", sono meno solleciti nello spiegare i tempi di messa in funzione degli impianti nucleari (15 anni) e del problema dello stoccaggio delle scorie radioattive.Inoltre sicuramente tacciono sul fatto che in tutto il mondo oramai le centrali nucleari sono considerate una tecnologia obsoleta e vetusta e che tutti i paesi più avanzati si stanno rivolgendo a fonti alternative quali il fotovoltaico,l'eolico,l'azoto,il moto marino ecc.

A prescindere da questa considerazione,la domanda più importante per noi,vista la forza della lega al nord,visto che la lega sicuramente dovrà concedere qualcosa agli alleati sul federalismo, che alcuni di questi non vedono di buon occhio..., e perciò sarà sicuramente inflessibile sulla localizzazione dei siti dove costruire le centrali nucleari e di stoccaggio rifiuti radiattivi prodotti dalle stesse;la domanda dicevo è:secondo voi dove saranno collocati questi strumenti di contaminazione?

Ovviamente nella colonia interna,tanto le sue popolazioni sono già abituate a vivere nella monnezza e nell'abbruttimento!

Ora ,a chiusura del cerchio, si apprende del decreto varato dal governo Prodi ,entrato in vigore il primo Maggio che prevede fra le altre cose queste:

"Nei luoghi coperti dal segreto di Stato le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono svolte da autonomi uffici di controllo collocati a livello centrale dalle amministrazioni interessate che li costituiscono con proprio provvedimento"."Le amministrazioni non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso le aziende sanitarie locali e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco a cui hanno, comunque, facoltà di rivolgersi per ausilio o consultazione"."Sono suscettibili di essere oggetto di segreto di Stato le informazioni, le notizie, i documenti, gli atti, le attività, i luoghi e le cose attinenti alle materie di riferimento".

In altre parole segreto di stato su ogni possibile localizzazione di impianti di stoccaggio di scorie nucleari,centrali nucleari,depositi di veleni vari e assortiti al fine di lasciare nell'ignoranza il popolo sempre più suddito e bue,al fine di evitare ogni possibile protesta.

Ai cittadini resta solo la possibilità di crepare di tumore,però possibilmente in silenzio,non è bene disturbare o intristire con i propri lamenti il manovratore.
L'essenza della democrazia !!

Non a caso,appena conosciuti i risultati elettorali , gli americani hanno subito esultato ,rilasciando dichiarazioni per mezzo di politici e ambasciatori improntate alla sicura ripresa vigorosa negli affari fra i due paesi .......Indovinate ora di quale paese sono le maggiori aziende costruttrici di inceneritori e centrali nucleari nel mondo,impianti che oramai nessuno vuole più...

Ultimo aspetto la costruzione del Ponte sullo stretto.

Qui poche considerazioni,aspetti ambientali paesaggistici sconvolgenti,assenza di infrastrutture stradali ferroviari da e per la Sicilia,possibili infiltrazioni malavitose negli appalti dell'opera .

Eppure anche questa si farà.

Cheope ebbe la sua piramide,Berlusconi il suo ponte.

Pertanto la nostra preoccupazione maggiore non dovrebbe essere ,comunque non solo, il federalismo in salsa leghista,infatti una pessima legge si può prima o poi cambiare;
la nostra preoccupazione dovrà essere impedire l'ulteriore scempio dell'ambiente e delle popolazioni del nostro meridione.

Per questo bisognerà assolutamente partecipare al fianco delle lotte locali delle popolazioni,aiutarle e cercare di guidarle per essere guidati nella crescita,unire sollecitamente i movimenti affinchè sia unita e coordinata la protesta delle popolazioni dei vari paesi in lotta per i propri diritti naturali ad un ambiente pulito, anche per le prossime generazioni.
In poche parole:scendere fra il popolo perchè il Partito sia fatto Popolo.

Urge più che mai l'unione dei Movimenti Meridionalisti.

Nella bruma mattutina ,nelle campagne napolitane già si sentono suonare a martello le campane,attenzione è l'ultima chiamata,se non li fermiamo non vi sarà un domani.

Di : Non mi Arrendo

domenica 18 maggio 2008

IL PAESE CHE VOGLIAMO


Inaugurazione ufficiale questa mattina alle 11 dell’impianto fotovoltaico realizzato sulla scuola materna di Cori e funzionante in realtà da ormai oltre un mese. A tutti i bambini della scuola sindaco e assessore all’Ambiente regaleranno come gadget una lampada a basso consumo, mentre ai genitori sarà consegnato un opuscolo dal titolo “La casa evoluta” in cui sono illustrate le possibili opportunità per il risparmio energetico negli edifici privati con le relative detrazioni Irpef. E’ possibile, infatti, detrarre il 55% della spesa sostenuta per l’installazione, ad esempio, di pannelli solari per la produzione di acqua calda o l’acquisto di frigoriferi a basso consumo o alcuni tipi di caldaie, comunque sempre elettrodomestici che seguano il principio del risparmio energetico. L’impianto fotovoltaico della materna, installato ad agosto ed entrato in funzione con qualche ritardo per collaudo e allaccio alla rete Enel, fa dunque oggi il suo debutto ufficiale iniziando a far risparmiare il comune di Cori, in attesa che si possano realizzare altri progetti di questo tipo.Al.Ta.

Il Messaggero, (Latina)
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Inaugurazione ufficiale questa mattina alle 11 dell’impianto fotovoltaico realizzato sulla scuola materna di Cori e funzionante in realtà da ormai oltre un mese. A tutti i bambini della scuola sindaco e assessore all’Ambiente regaleranno come gadget una lampada a basso consumo, mentre ai genitori sarà consegnato un opuscolo dal titolo “La casa evoluta” in cui sono illustrate le possibili opportunità per il risparmio energetico negli edifici privati con le relative detrazioni Irpef. E’ possibile, infatti, detrarre il 55% della spesa sostenuta per l’installazione, ad esempio, di pannelli solari per la produzione di acqua calda o l’acquisto di frigoriferi a basso consumo o alcuni tipi di caldaie, comunque sempre elettrodomestici che seguano il principio del risparmio energetico. L’impianto fotovoltaico della materna, installato ad agosto ed entrato in funzione con qualche ritardo per collaudo e allaccio alla rete Enel, fa dunque oggi il suo debutto ufficiale iniziando a far risparmiare il comune di Cori, in attesa che si possano realizzare altri progetti di questo tipo.Al.Ta.

Il Messaggero, (Latina)

NO COMMENT


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venerdì 16 maggio 2008

Marco Travaglio


Di Nicola Zitara :

Tra il sottoscritto e Marco Travaglio ci sono incolmabili differenze. In primo luogo politiche. Lui propugna la legalità dello Stato e della vita sociale, è un discepolo di Enzo Biagi. Quel che conta per me è la liberazione del popolo meridionale dall'odioso, parassitario, colonialista capitalismo padano. C'è poi la differenza di statura professionale. La sua attività è diretta a milioni di telespettatori, la mia, se tutto va bene, raggiunge sì e no qualche centinaio di lettori. C'è però nelle persone, al di là del loro ruolo sociale, come una bilancia interna che ti permette di pesare te stesso in relazione ai tuoi simili, e i tuoi simili in rapporto a te.
Da giornalista so che Marco Travaglio è un vero giornalista. Ma si dice: è partigiano, i suoi articoli e interventi televisivi tendono a demonizzare chi sta dall'opposta parte politica. Le sue, sono accuse, non spiegazioni.
Nessun giornalista è stato mai Salomone, nessuno è - o vuole essere - l'ago di una bilancia fermo sulla perpendicolare con lo Zenit. Un giornalista è spesso un combattente. I migliori giornalisti combattono una battaglia. Il fatto che Travaglio ci abbia ricordato che il presidente del senato va a spasso con i mafiosi non mi fa né caldo né freddo. Qui, al Sud, chi mai non ha un conoscente fra i mafiosi? D'altra parte, pure a Milano! No, non è questo che conta per me. Conta che Travaglio ha colto nel segno per una cosa diversa: ha additato ai telespettatori come immeritevole di rispetto e come assolutamente non credibile un personaggio fra i più non credibili politici del Sud, che vengono foraggiati dallo Stato italiano per tradire le popolazioni meridionali. A livello di sistema cosiddetto nazionale, l'unica volta che un meridionale pesa quanto un toscopadano è quando vota. Vota per portare zavorra, una sentina di maleodoranti liquami, in parlamento. Vendere onorevoli consensi all'Italia una e indivisibile è il mestiere più lucroso che esista nel Meridione.

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Di Nicola Zitara :

Tra il sottoscritto e Marco Travaglio ci sono incolmabili differenze. In primo luogo politiche. Lui propugna la legalità dello Stato e della vita sociale, è un discepolo di Enzo Biagi. Quel che conta per me è la liberazione del popolo meridionale dall'odioso, parassitario, colonialista capitalismo padano. C'è poi la differenza di statura professionale. La sua attività è diretta a milioni di telespettatori, la mia, se tutto va bene, raggiunge sì e no qualche centinaio di lettori. C'è però nelle persone, al di là del loro ruolo sociale, come una bilancia interna che ti permette di pesare te stesso in relazione ai tuoi simili, e i tuoi simili in rapporto a te.
Da giornalista so che Marco Travaglio è un vero giornalista. Ma si dice: è partigiano, i suoi articoli e interventi televisivi tendono a demonizzare chi sta dall'opposta parte politica. Le sue, sono accuse, non spiegazioni.
Nessun giornalista è stato mai Salomone, nessuno è - o vuole essere - l'ago di una bilancia fermo sulla perpendicolare con lo Zenit. Un giornalista è spesso un combattente. I migliori giornalisti combattono una battaglia. Il fatto che Travaglio ci abbia ricordato che il presidente del senato va a spasso con i mafiosi non mi fa né caldo né freddo. Qui, al Sud, chi mai non ha un conoscente fra i mafiosi? D'altra parte, pure a Milano! No, non è questo che conta per me. Conta che Travaglio ha colto nel segno per una cosa diversa: ha additato ai telespettatori come immeritevole di rispetto e come assolutamente non credibile un personaggio fra i più non credibili politici del Sud, che vengono foraggiati dallo Stato italiano per tradire le popolazioni meridionali. A livello di sistema cosiddetto nazionale, l'unica volta che un meridionale pesa quanto un toscopadano è quando vota. Vota per portare zavorra, una sentina di maleodoranti liquami, in parlamento. Vendere onorevoli consensi all'Italia una e indivisibile è il mestiere più lucroso che esista nel Meridione.

FEDERALISMO FISCALE NEL LAZIO


Il Partito del Sud NON vuole il "federalismo fiscale modello Lombardia": l'80% dell'Iva e il 15% dell'Irpef restano sul territorio.Diversamente dalla Lombardia, la nostra regione ha la ricchezza nei suoi TRE PORTI da cui lo Stato prende ogni anno centinaia di milioni di euro di tasse portuali, mentre lascia nelle nostre acque e sulla nostra terra gli inquinamenti provocati dai "traffici portuali".La regione Lazio deve PRETENDERE che nel "federalismo fiscale" l'80% di TUTTE le TASSE PORTUALI restino sul territorio!E dobbiamo essere NOI CITTADINI a sollecitare il Consiglio Regionale affinché porti avanti questa giusta battaglia!

Il Partito del Sud si sta attivando all'uopo con una richiesta ufficiale al presidente del Consiglio e all'on Bossi ministro per le riforme.

Inoltre il Partito del Sud è per un federalismo dell'etere italiano. Non è possibile che le nostre case vengano invase tutti i giorni dalla tv spazzatura padana e romana, altro che la mondezza di Napoli!!!

E che vengano tassate le tv commerciali di una TOSAP locale in quanto vendono prodotti commerciali sui territori comunali senza pagare una lira di tassa. Proporremo alla Comunità Europea la questione Tosap Eterea, ma speriamo che il governo Berlusconi difenda le imprese commerciali dall'attacco mediatico di urlatori alla sbarra che vendono salsicciotti, materassi, punteruoli, attrezzature di vario genere senza pagare un soldo ai comuni e al contempo, facendo una concorrenza sleale ai negozi a posto fisso che devono pagare Tarsu e Tosap.
Questa è una proposta seria e la sottoporremo alla presidenza del consiglio dei ministri e alla comunità europea.
Il Partito del Sud
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Il Partito del Sud NON vuole il "federalismo fiscale modello Lombardia": l'80% dell'Iva e il 15% dell'Irpef restano sul territorio.Diversamente dalla Lombardia, la nostra regione ha la ricchezza nei suoi TRE PORTI da cui lo Stato prende ogni anno centinaia di milioni di euro di tasse portuali, mentre lascia nelle nostre acque e sulla nostra terra gli inquinamenti provocati dai "traffici portuali".La regione Lazio deve PRETENDERE che nel "federalismo fiscale" l'80% di TUTTE le TASSE PORTUALI restino sul territorio!E dobbiamo essere NOI CITTADINI a sollecitare il Consiglio Regionale affinché porti avanti questa giusta battaglia!

Il Partito del Sud si sta attivando all'uopo con una richiesta ufficiale al presidente del Consiglio e all'on Bossi ministro per le riforme.

Inoltre il Partito del Sud è per un federalismo dell'etere italiano. Non è possibile che le nostre case vengano invase tutti i giorni dalla tv spazzatura padana e romana, altro che la mondezza di Napoli!!!

E che vengano tassate le tv commerciali di una TOSAP locale in quanto vendono prodotti commerciali sui territori comunali senza pagare una lira di tassa. Proporremo alla Comunità Europea la questione Tosap Eterea, ma speriamo che il governo Berlusconi difenda le imprese commerciali dall'attacco mediatico di urlatori alla sbarra che vendono salsicciotti, materassi, punteruoli, attrezzature di vario genere senza pagare un soldo ai comuni e al contempo, facendo una concorrenza sleale ai negozi a posto fisso che devono pagare Tarsu e Tosap.
Questa è una proposta seria e la sottoporremo alla presidenza del consiglio dei ministri e alla comunità europea.
Il Partito del Sud

giovedì 15 maggio 2008

15 MAGGIO 2008 : 62° ANNIVERSARIO DELLA EMANAZIONE DI UNO STATUTO SPECIALE DI AUTONOMIA, MAI APPLICATO INTEGRALMENTE


Ricorre in questi giorni il sessantaduesimo anniversario della emanazione dello Statuto Speciale di Autonomia di cui al DECRETO LEGISLATIVO N° 455 del 15 maggio 1948 , emanato dal Re d’Italia Umberto II di Savoia, e sottoscritto dai Ministri DE GASPERI, NENNI, TOGLIATTI e da tutti gli altri Componenti del Governo Italiano .

Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu colgono l’occasione per ribadire che non vi sono motivi per festeggiare l’avvenimento. Perché il Popolo Siciliano è stato offeso e tradito. Il suo Diritto all’Autonomia è stato usurpato ed è ignobilmente gestito dalle forze politiche centraliste e nemiche dell’autonomia. E talvolta ferocemente e “razzisticamente” anti-siciliane. Insomma oggi i Siciliani non sono nelle condizioni di avvalersi della specialità dello Statuto come di un prezioso strumento di democrazia e di autogoverno, nonché di elevazione economica e morale.

L’ FNS rinnova , pertanto, con indignazione e con forza, la protesta e la denunzia per la mancata applicazione integrale dello Statuto e per l’opera di smantellamento della stessa Autonomia Siciliana , perpetrate l’una e l’altra in tutti questi anni. Ed ancora oggi in corso. Nonostante il fatto che lo Statuto Siciliano facesse e faccia parte della Costituzione italiana e sia stato anche approvato dall’ASSEMBLEA COSTITUENTE con Legge Costituzionale del 31 gennaio 1948.

Nel momento in cui si parla tanto di LEGALITA’ , sono veramente incomprensibili ( o forse lo sono troppo ) le ragioni per le quali i Partiti politici di Governo e quelli di Opposizione , nonché i Moralisti di professione non abbiano mai denunziato la conseguente violazione dei diritti costituzionali del Popolo Siciliano.

Ma resta il fatto gravissimo- e non solo dal punto di vista morale – che lo Statuto Speciale di Autonomia sia stato “costruito” e vi poggi ancora oggi su un “PACTUM”, eccezionale ed unico , fra il Popolo Siciliano in armi e lo Stato italiano. Non a caso la emanazione dello Statuto fu seguita dall’AMNISTIA per i Combattenti dell’EVIS ( ESERCITO VOLONTARIO PER L’ INDIPENDENZA DELLA SICILIA ). Lo Statuto costituisce il suggello di tale PACTUM.

Disatteso e tradito il PACTUM, crolla tutto ciò che dal PACTUM ha tratto origine. Vi siano state o non le coperture e le complicità anche dei Rappresentanti, nelle Istituzioni ad ogni livello, di parlamentari e politici eletti in Sicilia.

L’ FNS auspica , tuttavia, che la nuova Assemblea Regionale ed il nuovo Governo , prendano le distanze dall’ASCARISMO politico e culturale dominante ed imprimano una decisa e decisiva inversione di tendenza a quegli orientamenti disfattisti , assunti nelle precedenti Legislature dalla stragrande maggioranza della classe politica e dei Partiti che la esprimevano ( per la circostanza in un clima di “ inciucio” e di trasversalità ). Costoro i , com’è noto , avevano dato vita ad una proposta di Legge-voto di Riforma dello stesso Statuto che cancellava, ridicolizzava e vanificava il senso dell’ Istituto Autonomistico e lo stesso RUOLO del Parlamento Siciliano.

A proposito della validità e dell’attualità dello Statuto Speciale di Autonomia , è doveroso ricordare che , -come diceva Attilio Castrogiovanni ( di cui ricorre il centesimo anniversario della nascita ),- lo STATUTO SICILIANO è la “ MAGNA CARTA “ del Popolo Siciliano “ SOLENNE ED INSOPPRIMIBILE” , Ed ha anche il merito di fare della Sicilia uno STATO FEDERALE , sui generis.

Ed infine vorremmo ricordare una “definizione” della nostra MAGNA CARTA , data a suo tempo, dallo stesso CASTROGIOVANNI e che sarebbe giusto non sottovalutare. Quella cioè che lo Statuto Siciliano non è uno Statuto qualsiasi, scritto con un qualsiasi inchiostro. NO !

LO STATUTO SICILIANO E’ STATO SCRITTO , INFATTI, CON IL SANGUE DEL POPOLO SICILIANO.-

Palermu, 15 Maju 2008.

Giuseppe SCIANO’, Segretario FNS

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Ricorre in questi giorni il sessantaduesimo anniversario della emanazione dello Statuto Speciale di Autonomia di cui al DECRETO LEGISLATIVO N° 455 del 15 maggio 1948 , emanato dal Re d’Italia Umberto II di Savoia, e sottoscritto dai Ministri DE GASPERI, NENNI, TOGLIATTI e da tutti gli altri Componenti del Governo Italiano .

Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu colgono l’occasione per ribadire che non vi sono motivi per festeggiare l’avvenimento. Perché il Popolo Siciliano è stato offeso e tradito. Il suo Diritto all’Autonomia è stato usurpato ed è ignobilmente gestito dalle forze politiche centraliste e nemiche dell’autonomia. E talvolta ferocemente e “razzisticamente” anti-siciliane. Insomma oggi i Siciliani non sono nelle condizioni di avvalersi della specialità dello Statuto come di un prezioso strumento di democrazia e di autogoverno, nonché di elevazione economica e morale.

L’ FNS rinnova , pertanto, con indignazione e con forza, la protesta e la denunzia per la mancata applicazione integrale dello Statuto e per l’opera di smantellamento della stessa Autonomia Siciliana , perpetrate l’una e l’altra in tutti questi anni. Ed ancora oggi in corso. Nonostante il fatto che lo Statuto Siciliano facesse e faccia parte della Costituzione italiana e sia stato anche approvato dall’ASSEMBLEA COSTITUENTE con Legge Costituzionale del 31 gennaio 1948.

Nel momento in cui si parla tanto di LEGALITA’ , sono veramente incomprensibili ( o forse lo sono troppo ) le ragioni per le quali i Partiti politici di Governo e quelli di Opposizione , nonché i Moralisti di professione non abbiano mai denunziato la conseguente violazione dei diritti costituzionali del Popolo Siciliano.

Ma resta il fatto gravissimo- e non solo dal punto di vista morale – che lo Statuto Speciale di Autonomia sia stato “costruito” e vi poggi ancora oggi su un “PACTUM”, eccezionale ed unico , fra il Popolo Siciliano in armi e lo Stato italiano. Non a caso la emanazione dello Statuto fu seguita dall’AMNISTIA per i Combattenti dell’EVIS ( ESERCITO VOLONTARIO PER L’ INDIPENDENZA DELLA SICILIA ). Lo Statuto costituisce il suggello di tale PACTUM.

Disatteso e tradito il PACTUM, crolla tutto ciò che dal PACTUM ha tratto origine. Vi siano state o non le coperture e le complicità anche dei Rappresentanti, nelle Istituzioni ad ogni livello, di parlamentari e politici eletti in Sicilia.

L’ FNS auspica , tuttavia, che la nuova Assemblea Regionale ed il nuovo Governo , prendano le distanze dall’ASCARISMO politico e culturale dominante ed imprimano una decisa e decisiva inversione di tendenza a quegli orientamenti disfattisti , assunti nelle precedenti Legislature dalla stragrande maggioranza della classe politica e dei Partiti che la esprimevano ( per la circostanza in un clima di “ inciucio” e di trasversalità ). Costoro i , com’è noto , avevano dato vita ad una proposta di Legge-voto di Riforma dello stesso Statuto che cancellava, ridicolizzava e vanificava il senso dell’ Istituto Autonomistico e lo stesso RUOLO del Parlamento Siciliano.

A proposito della validità e dell’attualità dello Statuto Speciale di Autonomia , è doveroso ricordare che , -come diceva Attilio Castrogiovanni ( di cui ricorre il centesimo anniversario della nascita ),- lo STATUTO SICILIANO è la “ MAGNA CARTA “ del Popolo Siciliano “ SOLENNE ED INSOPPRIMIBILE” , Ed ha anche il merito di fare della Sicilia uno STATO FEDERALE , sui generis.

Ed infine vorremmo ricordare una “definizione” della nostra MAGNA CARTA , data a suo tempo, dallo stesso CASTROGIOVANNI e che sarebbe giusto non sottovalutare. Quella cioè che lo Statuto Siciliano non è uno Statuto qualsiasi, scritto con un qualsiasi inchiostro. NO !

LO STATUTO SICILIANO E’ STATO SCRITTO , INFATTI, CON IL SANGUE DEL POPOLO SICILIANO.-

Palermu, 15 Maju 2008.

Giuseppe SCIANO’, Segretario FNS

VELTRUSCONI


Il primo governo Veltrusconi si è insediato. Ha raddoppiato i ministri. Ogni ministro ha “anche” un reggicoda ombra. Topo Gigio ha parlato come Cicchitto. Testa d’Asfalto gli ha offerto la tessera P2 nuovo millennio con bancomat incorporato. Kriptonite Di Pietro ha imitato Giacomo Matteotti. I pidini non lo hanno applaudito. Si erano consumati le mani per sostenere lo psiconano. Sono opposizione, ma “anche” governo. Un’opposizione di governo. Insieme se pò fà. La Forleo si può mettere sotto inchiesta e far trasferire da Milano. Travaglio si può processare e cacciare dalla RAI. Anno Zero si può chiudere. La Finocchiaro può difendere Schifani. Se pò fà. La separazione delle carriere di pubblici ministeri e giudici. La dipendenza dei giudici dal Governo per legge. Se pò fà. Cambiare la Costituzione. Mettere il bavaglio all’informazione. Pagare miliardi di euro di multa per Rete 4. Proibire la pubblicazione delle intercettazioni. Se pò fà. Finalmente se pò fà. La raccolta delle firme per i tre referendum per una libera informazione in un libero Stato continua. Le firme saranno consegnate a luglio alla Corte di Cassazione. Beppe Grillo proporrà la disdetta nazionale del canone RAI entro poche settimane. Beppe Grillo lancerà presto una campagna per la diffusione dei blogger. Tutti siamo giornalisti. La verità è un diritto, dire la verità è un dovere sociale. In Rete siamo tutti portatori sani di verità. Loro non molleranno mai, noi neppure.

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Il primo governo Veltrusconi si è insediato. Ha raddoppiato i ministri. Ogni ministro ha “anche” un reggicoda ombra. Topo Gigio ha parlato come Cicchitto. Testa d’Asfalto gli ha offerto la tessera P2 nuovo millennio con bancomat incorporato. Kriptonite Di Pietro ha imitato Giacomo Matteotti. I pidini non lo hanno applaudito. Si erano consumati le mani per sostenere lo psiconano. Sono opposizione, ma “anche” governo. Un’opposizione di governo. Insieme se pò fà. La Forleo si può mettere sotto inchiesta e far trasferire da Milano. Travaglio si può processare e cacciare dalla RAI. Anno Zero si può chiudere. La Finocchiaro può difendere Schifani. Se pò fà. La separazione delle carriere di pubblici ministeri e giudici. La dipendenza dei giudici dal Governo per legge. Se pò fà. Cambiare la Costituzione. Mettere il bavaglio all’informazione. Pagare miliardi di euro di multa per Rete 4. Proibire la pubblicazione delle intercettazioni. Se pò fà. Finalmente se pò fà. La raccolta delle firme per i tre referendum per una libera informazione in un libero Stato continua. Le firme saranno consegnate a luglio alla Corte di Cassazione. Beppe Grillo proporrà la disdetta nazionale del canone RAI entro poche settimane. Beppe Grillo lancerà presto una campagna per la diffusione dei blogger. Tutti siamo giornalisti. La verità è un diritto, dire la verità è un dovere sociale. In Rete siamo tutti portatori sani di verità. Loro non molleranno mai, noi neppure.

mercoledì 14 maggio 2008

SIAMO RICCHI


Al Ministero per le Politiche Agricole il leghista Luca Zaia, sottosegretario alle Infrastrutture il mitico on.le Giuseppe Reina, eletto per la prima volta (nella circoscrizione delle Puglie, pur essendo catanese), ed artefice della battaglia contro gli agrumicoltori. Vi ricorderete, infatti, che fu quello che "remava contro" il premio del disaccoppiamento dell'OCM agrumi.
Il mitico on.le Reina (diploma di maturità classica), eletto per la prima volta nel 2006 con FI e poi passato prima al gruppo MISTO e poi all'MPA, viene nel 2008 candidato al Senato, ma non viene eletto.
Così ... viene ripescato ... e va a fare il sottosegretario al Ministero per le Infrastrutture ... magicamente diventato (guardare per credere)"Dott. Giuseppe Reina"

Non ci resta che dire ... "siamo ricchi"!!!!


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Al Ministero per le Politiche Agricole il leghista Luca Zaia, sottosegretario alle Infrastrutture il mitico on.le Giuseppe Reina, eletto per la prima volta (nella circoscrizione delle Puglie, pur essendo catanese), ed artefice della battaglia contro gli agrumicoltori. Vi ricorderete, infatti, che fu quello che "remava contro" il premio del disaccoppiamento dell'OCM agrumi.
Il mitico on.le Reina (diploma di maturità classica), eletto per la prima volta nel 2006 con FI e poi passato prima al gruppo MISTO e poi all'MPA, viene nel 2008 candidato al Senato, ma non viene eletto.
Così ... viene ripescato ... e va a fare il sottosegretario al Ministero per le Infrastrutture ... magicamente diventato (guardare per credere)"Dott. Giuseppe Reina"

Non ci resta che dire ... "siamo ricchi"!!!!


martedì 13 maggio 2008

UN'UNICA GRANDE BANDIERA DEL SUD E PER IL SUD


Si è parlato tanto, per troppi anni, senza mai arrivare ad un momento di aggregazione come questo. Tutti lo immaginavamo in cuor nostro e speravano che ciò accadesse da un momento all’altro. Finalmente questo momento è giunto.

Seduti al tavolo della discussione, spogliati di ogni pregiudizio, abbiamo scoperto la nostra uguaglianza di intenti, riscontrato il medesimo progetto politico ed un pari entusiasmo per il lavoro fatto e che ci aspetta ancora per il rinascimento del nostro SUD. Nessun distinguo, nessuno screzio. Nessun “capo” a quel tavolo, solo semplici guide, tra loro uguali, che lungo diversi e difficili percorsi hanno portato ad una prima meta, la stessa, i loro compagni di viaggio. Riuniti sotto diverse bandiere che dichiarano gli stessi ideali, abbiamo segnato un nuovo comune punto di partenza. Siamo certi che questi cinque contrassegni tra di loro mischiati non resteranno soli, insieme a tanti altri formeranno tra breve un’unica grande bandiera del SUD e per il SUD.

Iannantuoni, Catania, Vecchio, Vestuto, Quaranta

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Si è parlato tanto, per troppi anni, senza mai arrivare ad un momento di aggregazione come questo. Tutti lo immaginavamo in cuor nostro e speravano che ciò accadesse da un momento all’altro. Finalmente questo momento è giunto.

Seduti al tavolo della discussione, spogliati di ogni pregiudizio, abbiamo scoperto la nostra uguaglianza di intenti, riscontrato il medesimo progetto politico ed un pari entusiasmo per il lavoro fatto e che ci aspetta ancora per il rinascimento del nostro SUD. Nessun distinguo, nessuno screzio. Nessun “capo” a quel tavolo, solo semplici guide, tra loro uguali, che lungo diversi e difficili percorsi hanno portato ad una prima meta, la stessa, i loro compagni di viaggio. Riuniti sotto diverse bandiere che dichiarano gli stessi ideali, abbiamo segnato un nuovo comune punto di partenza. Siamo certi che questi cinque contrassegni tra di loro mischiati non resteranno soli, insieme a tanti altri formeranno tra breve un’unica grande bandiera del SUD e per il SUD.

Iannantuoni, Catania, Vecchio, Vestuto, Quaranta

L'IDENTITA' TRADITA

Ricevo e posto:

Oggetto:
Il Giglio inviti
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Ricevo e posto:

Oggetto:
Il Giglio inviti

UNA ASSEMBLEA COSTITUENTE PER UN GRANDE MOVIMENTO DEL SUD


13/05/2008

COMUNICATO STAMPA


Roma 9/05/2008 - "Il Sud non è rappresentato dall'attuale classe dirigente e deve dotarsi immediatamente di un nuovo e forte soggetto politico capace di esprimere un progetto autonomista di valenza europea, che metta in moto nuovi processi produttivi in sintonia con le naturali vocazioni territoriali del Mezzogiorno e del Mediterraneo e che restituisca a quest'area e ai suoi popoli quel diritto allo sviluppo finora negato". A questo comune convincimento è giunta la prima "assise" dei principali movimenti e partiti autonomisti del Sud, tenutasi a Roma (Venerdì 9 maggio 2008). Presenti Domenico Iannantuoni (Per il Sud), Erasmo Vecchio e Antonio Ciano (Partito del Sud), Giuseppe Quaranta (Sud Libero), Francesco Paolo Catania (L'Altra Sicilia) e Gianfranco Vestuto (Lega Sud Ausonia).
I convenuti hanno deciso di dar vita ad un coordinamento unitario dei vari movimenti autonomisti,indipendentisti e federalisti del Sud, al fine di arrivare rapidamente all'assemblea costituente del nuovo soggetto politico anche in prospettiva delle prossime elezioni europee del 2009.

Coordinamento Costituente "Movimento Meridionalista"

ufficio stampa 348.7237078 - 338.4146300 - 337.957144 - 328.0562581 - 0032475810756
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13/05/2008

COMUNICATO STAMPA


Roma 9/05/2008 - "Il Sud non è rappresentato dall'attuale classe dirigente e deve dotarsi immediatamente di un nuovo e forte soggetto politico capace di esprimere un progetto autonomista di valenza europea, che metta in moto nuovi processi produttivi in sintonia con le naturali vocazioni territoriali del Mezzogiorno e del Mediterraneo e che restituisca a quest'area e ai suoi popoli quel diritto allo sviluppo finora negato". A questo comune convincimento è giunta la prima "assise" dei principali movimenti e partiti autonomisti del Sud, tenutasi a Roma (Venerdì 9 maggio 2008). Presenti Domenico Iannantuoni (Per il Sud), Erasmo Vecchio e Antonio Ciano (Partito del Sud), Giuseppe Quaranta (Sud Libero), Francesco Paolo Catania (L'Altra Sicilia) e Gianfranco Vestuto (Lega Sud Ausonia).
I convenuti hanno deciso di dar vita ad un coordinamento unitario dei vari movimenti autonomisti,indipendentisti e federalisti del Sud, al fine di arrivare rapidamente all'assemblea costituente del nuovo soggetto politico anche in prospettiva delle prossime elezioni europee del 2009.

Coordinamento Costituente "Movimento Meridionalista"

ufficio stampa 348.7237078 - 338.4146300 - 337.957144 - 328.0562581 - 0032475810756

lunedì 12 maggio 2008

LA PROVA DEL NOVE


In questi giorni il nuovo governo di quest’Italia incartata e confusa ha preso possesso con la cerimonia del giuramento dei nuovi ministri. In un tempo, relativamente non lungo, la nuova (si fa per dire!) squadra è stata composta col solito puzzle di componenti delle formazioni dell’alleanza risultata vincitrice all’ultima tornata elettorale. Fin qui tutto abbastanza nella norma, pur se ad un’attenta lettura alcune cose, o scelte fatte o non fatte, risultano degne di nota. Il Cavaliere, e del resto non è una novità, ha manovrato a suo piacimento dimostrando come alcune alleanze fatte in campagna elettorale fossero solo strumentali a raccattare quanti più voti possibile. A risultato ottenuto il compito di alcune figure è gia terminato, e resta ad esse - e a chi ci ha creduto votandoli - la presa d’atto di quale fosse in realtà la loro funzione. La battagliera Mussolini ha un bel lamentarsi, ma neanche un ministero o sottosegretariato le è stato riservato, a differenza di un Rotondi che, in quanto rappresentante degli onnipresenti e sempre utili ex DC, il suo posticino lo ha ottenuto. Queste però in fondo sono beghe di una politica che da destra a sinistra ormai è ricurva, e per l’appunto incartata, nei suoi soliti meccanismi che portano (o dovrebbero portare) a serie riflessioni riconducibili pari pari al titolo del nuovo libro di Marco Travaglio: “Se li conosci, li eviti”. Quel che invece ci interessa di più analizzare in un’ottica meridionalista è il non pervenuto ruolo riservato all’onorevole Lombardo dell’MpA per il Sud (sic!). Come volevasi dimostrare (e più volte sostenuto) l’MpA di Lombardo - pur stando nella coalizione vincente - ha ottenuto il cosiddetto “ficosecco” dal Cavaliere, non avendo nessun ministero. Da cui l’inutilità provata a prenderlo in considerazione! Insomma la prova del nove della composizione del Consiglio dei Ministri ha dimostrato (ammesso ce ne fosse stato bisogno) di quanto questo signore col suo partito autonomista d’affari (non sempre limpidi nei fatti e nelle compagnie) prettamente siciliani, fosse ben lontano da essere e diventare un paladino, con voce riconosciuta dei problemi del Sud. Cosa che aveva voluto far credere aggiungendo per l’appunto la parola Sud sul simbolo del suo partito. Aveva voluto far credere di potersi sedere al tavolo delle decisioni come socio/controaltare di Bossi e della LEGA NORD: ebbene, se così fosse stato, almeno il sottosegretariato del ministero delle riforme federali dato al Senatùr sarebbe stato un segnale di un qualche significato. Invece manco a parlarne. Il peso dell’MpA esiste in effetti in questo governo ma è ben altro. Quale? Quello di palo di certi interessi in Sicilia. Punto! Dispiace, ma conferma la validità di certe opinioni (non comprese da tutti e scatenanti reazioni d’offesa) da noi espresse a suo tempo sull’opportunità che si paventava per alcune formazioni meridionaliste di apparentarsi con Lombardo. Questo signore tra l’altro ha il difetto di non avere neanche l’aspetto seducente d’una figura femminile del circo mediatico, né nel suo curriculum un calendario sexy tanto da poter ottenere un ministero come è avvenuto per altri/e. La storia dell’MpA ha in fin dei conti una funzione precisa d’insegnamento per i meridionalisti: comprendere, una volta e per sempre, che in politica il Sud può andarci, ma da solo e rappresentando sé stesso come serve ed è giusto che accada, e non certo portando acqua e borse in un ruolo che è il solo che l’establishment politico attuale è l’unico pronto a dargli e riconoscergli. Da cui la solita preghiera ed il solito obiettivo: lavorare per costruire una grande e tosta forza del Sud!
Vamos….
Andrea Balìa

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In questi giorni il nuovo governo di quest’Italia incartata e confusa ha preso possesso con la cerimonia del giuramento dei nuovi ministri. In un tempo, relativamente non lungo, la nuova (si fa per dire!) squadra è stata composta col solito puzzle di componenti delle formazioni dell’alleanza risultata vincitrice all’ultima tornata elettorale. Fin qui tutto abbastanza nella norma, pur se ad un’attenta lettura alcune cose, o scelte fatte o non fatte, risultano degne di nota. Il Cavaliere, e del resto non è una novità, ha manovrato a suo piacimento dimostrando come alcune alleanze fatte in campagna elettorale fossero solo strumentali a raccattare quanti più voti possibile. A risultato ottenuto il compito di alcune figure è gia terminato, e resta ad esse - e a chi ci ha creduto votandoli - la presa d’atto di quale fosse in realtà la loro funzione. La battagliera Mussolini ha un bel lamentarsi, ma neanche un ministero o sottosegretariato le è stato riservato, a differenza di un Rotondi che, in quanto rappresentante degli onnipresenti e sempre utili ex DC, il suo posticino lo ha ottenuto. Queste però in fondo sono beghe di una politica che da destra a sinistra ormai è ricurva, e per l’appunto incartata, nei suoi soliti meccanismi che portano (o dovrebbero portare) a serie riflessioni riconducibili pari pari al titolo del nuovo libro di Marco Travaglio: “Se li conosci, li eviti”. Quel che invece ci interessa di più analizzare in un’ottica meridionalista è il non pervenuto ruolo riservato all’onorevole Lombardo dell’MpA per il Sud (sic!). Come volevasi dimostrare (e più volte sostenuto) l’MpA di Lombardo - pur stando nella coalizione vincente - ha ottenuto il cosiddetto “ficosecco” dal Cavaliere, non avendo nessun ministero. Da cui l’inutilità provata a prenderlo in considerazione! Insomma la prova del nove della composizione del Consiglio dei Ministri ha dimostrato (ammesso ce ne fosse stato bisogno) di quanto questo signore col suo partito autonomista d’affari (non sempre limpidi nei fatti e nelle compagnie) prettamente siciliani, fosse ben lontano da essere e diventare un paladino, con voce riconosciuta dei problemi del Sud. Cosa che aveva voluto far credere aggiungendo per l’appunto la parola Sud sul simbolo del suo partito. Aveva voluto far credere di potersi sedere al tavolo delle decisioni come socio/controaltare di Bossi e della LEGA NORD: ebbene, se così fosse stato, almeno il sottosegretariato del ministero delle riforme federali dato al Senatùr sarebbe stato un segnale di un qualche significato. Invece manco a parlarne. Il peso dell’MpA esiste in effetti in questo governo ma è ben altro. Quale? Quello di palo di certi interessi in Sicilia. Punto! Dispiace, ma conferma la validità di certe opinioni (non comprese da tutti e scatenanti reazioni d’offesa) da noi espresse a suo tempo sull’opportunità che si paventava per alcune formazioni meridionaliste di apparentarsi con Lombardo. Questo signore tra l’altro ha il difetto di non avere neanche l’aspetto seducente d’una figura femminile del circo mediatico, né nel suo curriculum un calendario sexy tanto da poter ottenere un ministero come è avvenuto per altri/e. La storia dell’MpA ha in fin dei conti una funzione precisa d’insegnamento per i meridionalisti: comprendere, una volta e per sempre, che in politica il Sud può andarci, ma da solo e rappresentando sé stesso come serve ed è giusto che accada, e non certo portando acqua e borse in un ruolo che è il solo che l’establishment politico attuale è l’unico pronto a dargli e riconoscergli. Da cui la solita preghiera ed il solito obiettivo: lavorare per costruire una grande e tosta forza del Sud!
Vamos….
Andrea Balìa

 
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