lunedì 21 settembre 2009

La «maschera» ed il «grande vecchio».



Ricevo e posto:

Ancora manovre poco chiare di alcuni movimenti meridionalisti.
Senza etica non c’è futuro per i movimenti meridionalisti


Di Guglielmo Di Grezia




Etica
: dal latino (che non parlavano solo gli antichi romani) ethica e dal greco ethika, a sua volta derivato da ἦθος (ethos), carattere [morale], sinonimo di morale (dal latino mos, costume).

Con questa parola, ci si riferisce alla scienza della morale, ossia, a quella scienza che ci insegna a governare i nostri costumi.

Di questo parlavo con la solita persona che io ritengo un mio punto di riferimento, e che mi faceva notare (con suo disappunto) che quello che scrivo potrebbe risultare offensivo, senza tenere però in considerazione che i soggetti in questione, con il loro modo di agire e di proporsi, screditano un intero Popolo, un’intera Patria ed un intero Movimento d’opinione.

Tenendo presente la personalità della maschera di picaresca sofferenza da me ben descritta in un articolo del 23 agosto 2009 "Ancora su Pontelandolfo...", e in particolare nella nota dove dicevo:

"Tutto questo potrebbe apparire una caduta nel trash, ma il giudizio sarebbe impreciso. Come sempre quando si trova in difficoltà, si inventa la sua realtà virtuale (picaresca per l’appunto), e cerca di uscire dalla trappola con un volteggio da acrobata. Inventa un modo ed un mondo di sua fantasia che sorprende il pubblico, generare ammirazione, suscitare solidarietà. Il picarismo non è semplicemente una patina, una modalità di vita. È una filosofia: una visione che mescola bugie, propaganda politica, interessi privati, fascino della malandrineria, costruzione dell’immagine, manipolazione delle opinioni e soprattutto appropriazione del lavoro altrui. Con l’idea che in fondo ed in genere, i picari siamo noi. O che dovremmo essere con lui. Che la società Meridionale deve accettare la mitologia creata da un capo benevolo e ferito dalla perfidia dei nemici, pensando che a lui tutto sia concesso (una specie di immunità istituzionale alla Berlusconi). Anche questa volta smontare l’inganno sarebbe facile, ma in una società dominata dal conformismo e dalla sicurezza tracotante con cui i suoi tirapiedi e accoliti si impegnano a occultare la realtà, faranno in modo che tutto si vanifichi e ci ritroveremo a dover trascinare questa zavorra chissà ancora per quanto tempo."

e l‘altra persona che io identifico come il grande vecchio e che, secondo alcuni, non sarebbe imputabile a causa sia della sua lunga militanza che della sua età, anche quando sbaglia, e che non è mai in mala fede perché quel che conta è l’ideale.

Sinceramente non ho ancora capito quale sia, poi, l’ideale di questi soggetti (mi riferisco ai due compari ed anche a loro tirapiedi che gravitano nei pressi con il miraggio di qualche successo) ma io, si sa, sono poco avvezzo ai giri di parole ed agli accomodamenti di convenienza. Non fa parte del mio carattere, sin da tenera età mi è stato insegnato a parlare chiaro ed a definire e chiamare le persone per quello che sono e per come si comportano. Essendo in un mondo che non permette piú tale schiettezza, mio malgrado mi tocca far capire a chi ho di fronte di cosa parlo, senza incappare nelle maglie della giustizia.

Coloro che hanno tali comportamenti, contrari all’etica che distingue tutti noi dal resto dei farabutti di regime a loro tanto cari (cioè i politici "nazionali"), non possono pensare che qualcuno ad un certo punto possa esternare il proprio disappunto. Il comportamento in particolare del grande vecchio, poi, provoca a chi è informato dei fatti, addirittura un senso di stomachevolezza. Lui sa di cosa parlo, e se è disposto, sono pronto a parlarne direttamente di persona senza alcun problema (con testimoni, si intende, altrimenti si rimangerebbero tutto). Invece di lamentarsi appellandosi all’età, o nel caso dell’altro -la maschera- alle proprie condizioni di salute, lamentandosi entrambi a destra ed a manca dei torti patiti, perché non affrontano il problema una volta per tutte? Quali sono i loro disegni? Cosa pensano di fare e di ottenere correndo dietro l’MPA di Lombardo?

Queste sono le cose che non vanno. L’etica per l’appunto di questi soggetti. Ho letto, sopraffatto da un senso di ilarità, che adesso addirittura si definiscono filoborbonici . Al trash non c’è fine. Ma non erano la maschera e i suoi compagni di merende a non voler essere confusi con quel filone, dallo stesso definito folkloristico? Non era lui che definiva i borbonici (compreso il grande vecchio) sepolcri imbiancati? Non era sempre lui che diceva di non sapere cosa farsene di re e regine? (si intende che ho le prove di quello che asserisco). Un siculo, suo compagno di merende e che dall’aspetto, per un verso, assomiglia ad una bertuccia e da un altro al gatto di pinocchio (essendo lui la volpe), diceva che non erano assolutamente monarchici. Ora per convenienza sono diventati improvvisamente filoborbonici, e anche indipendentisti... e chi piú ne ha piú ne metta.

Tutto ciò mi ricorda uno spettacolo di Roberto Benigni a cui ho assistito. Era il lontano 1993, il cavaliere era incerto per la sua discesa in campo e profferiva a destra ed a manca cosa voleva essere. A sedici anni di distanza, credo che la maggior parte dei suoi accoliti non l’abbia ancora capito. Benigni disse che avrebbe fondato il partito del pinzimonio, che era, per il bipolarismo presidenziale bicamerale a doppio turno proporzionale maggioritario (le risate non si trattenevano). Questi signori, pur di aver le mani in pasta sono tutto ed il contrario di tutto (Franza o Spagna purché se magna).

Perché il grande vecchio non ci rende edotti sul comportamento avuto con l’affaire Nazionale del Regno delle Due Sicilie? Si vuole un’immunità costituzionale anche per lui? Non basta quella per le alte cariche dello Stato? Sinceramente io sono contrario anche a quest’ultima.

Etica signori, etica ed onestà per certi soggetti sono parole sconosciute. Sperando che la persona a cui sinceramente sono molto legato non me ne voglia eccessivamente di questa mia anche perché, Lui è persona degna di rispetto e stima, che stride notevolmente con certi soggetti.

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Ricevo e posto:

Ancora manovre poco chiare di alcuni movimenti meridionalisti.
Senza etica non c’è futuro per i movimenti meridionalisti


Di Guglielmo Di Grezia




Etica
: dal latino (che non parlavano solo gli antichi romani) ethica e dal greco ethika, a sua volta derivato da ἦθος (ethos), carattere [morale], sinonimo di morale (dal latino mos, costume).

Con questa parola, ci si riferisce alla scienza della morale, ossia, a quella scienza che ci insegna a governare i nostri costumi.

Di questo parlavo con la solita persona che io ritengo un mio punto di riferimento, e che mi faceva notare (con suo disappunto) che quello che scrivo potrebbe risultare offensivo, senza tenere però in considerazione che i soggetti in questione, con il loro modo di agire e di proporsi, screditano un intero Popolo, un’intera Patria ed un intero Movimento d’opinione.

Tenendo presente la personalità della maschera di picaresca sofferenza da me ben descritta in un articolo del 23 agosto 2009 "Ancora su Pontelandolfo...", e in particolare nella nota dove dicevo:

"Tutto questo potrebbe apparire una caduta nel trash, ma il giudizio sarebbe impreciso. Come sempre quando si trova in difficoltà, si inventa la sua realtà virtuale (picaresca per l’appunto), e cerca di uscire dalla trappola con un volteggio da acrobata. Inventa un modo ed un mondo di sua fantasia che sorprende il pubblico, generare ammirazione, suscitare solidarietà. Il picarismo non è semplicemente una patina, una modalità di vita. È una filosofia: una visione che mescola bugie, propaganda politica, interessi privati, fascino della malandrineria, costruzione dell’immagine, manipolazione delle opinioni e soprattutto appropriazione del lavoro altrui. Con l’idea che in fondo ed in genere, i picari siamo noi. O che dovremmo essere con lui. Che la società Meridionale deve accettare la mitologia creata da un capo benevolo e ferito dalla perfidia dei nemici, pensando che a lui tutto sia concesso (una specie di immunità istituzionale alla Berlusconi). Anche questa volta smontare l’inganno sarebbe facile, ma in una società dominata dal conformismo e dalla sicurezza tracotante con cui i suoi tirapiedi e accoliti si impegnano a occultare la realtà, faranno in modo che tutto si vanifichi e ci ritroveremo a dover trascinare questa zavorra chissà ancora per quanto tempo."

e l‘altra persona che io identifico come il grande vecchio e che, secondo alcuni, non sarebbe imputabile a causa sia della sua lunga militanza che della sua età, anche quando sbaglia, e che non è mai in mala fede perché quel che conta è l’ideale.

Sinceramente non ho ancora capito quale sia, poi, l’ideale di questi soggetti (mi riferisco ai due compari ed anche a loro tirapiedi che gravitano nei pressi con il miraggio di qualche successo) ma io, si sa, sono poco avvezzo ai giri di parole ed agli accomodamenti di convenienza. Non fa parte del mio carattere, sin da tenera età mi è stato insegnato a parlare chiaro ed a definire e chiamare le persone per quello che sono e per come si comportano. Essendo in un mondo che non permette piú tale schiettezza, mio malgrado mi tocca far capire a chi ho di fronte di cosa parlo, senza incappare nelle maglie della giustizia.

Coloro che hanno tali comportamenti, contrari all’etica che distingue tutti noi dal resto dei farabutti di regime a loro tanto cari (cioè i politici "nazionali"), non possono pensare che qualcuno ad un certo punto possa esternare il proprio disappunto. Il comportamento in particolare del grande vecchio, poi, provoca a chi è informato dei fatti, addirittura un senso di stomachevolezza. Lui sa di cosa parlo, e se è disposto, sono pronto a parlarne direttamente di persona senza alcun problema (con testimoni, si intende, altrimenti si rimangerebbero tutto). Invece di lamentarsi appellandosi all’età, o nel caso dell’altro -la maschera- alle proprie condizioni di salute, lamentandosi entrambi a destra ed a manca dei torti patiti, perché non affrontano il problema una volta per tutte? Quali sono i loro disegni? Cosa pensano di fare e di ottenere correndo dietro l’MPA di Lombardo?

Queste sono le cose che non vanno. L’etica per l’appunto di questi soggetti. Ho letto, sopraffatto da un senso di ilarità, che adesso addirittura si definiscono filoborbonici . Al trash non c’è fine. Ma non erano la maschera e i suoi compagni di merende a non voler essere confusi con quel filone, dallo stesso definito folkloristico? Non era lui che definiva i borbonici (compreso il grande vecchio) sepolcri imbiancati? Non era sempre lui che diceva di non sapere cosa farsene di re e regine? (si intende che ho le prove di quello che asserisco). Un siculo, suo compagno di merende e che dall’aspetto, per un verso, assomiglia ad una bertuccia e da un altro al gatto di pinocchio (essendo lui la volpe), diceva che non erano assolutamente monarchici. Ora per convenienza sono diventati improvvisamente filoborbonici, e anche indipendentisti... e chi piú ne ha piú ne metta.

Tutto ciò mi ricorda uno spettacolo di Roberto Benigni a cui ho assistito. Era il lontano 1993, il cavaliere era incerto per la sua discesa in campo e profferiva a destra ed a manca cosa voleva essere. A sedici anni di distanza, credo che la maggior parte dei suoi accoliti non l’abbia ancora capito. Benigni disse che avrebbe fondato il partito del pinzimonio, che era, per il bipolarismo presidenziale bicamerale a doppio turno proporzionale maggioritario (le risate non si trattenevano). Questi signori, pur di aver le mani in pasta sono tutto ed il contrario di tutto (Franza o Spagna purché se magna).

Perché il grande vecchio non ci rende edotti sul comportamento avuto con l’affaire Nazionale del Regno delle Due Sicilie? Si vuole un’immunità costituzionale anche per lui? Non basta quella per le alte cariche dello Stato? Sinceramente io sono contrario anche a quest’ultima.

Etica signori, etica ed onestà per certi soggetti sono parole sconosciute. Sperando che la persona a cui sinceramente sono molto legato non me ne voglia eccessivamente di questa mia anche perché, Lui è persona degna di rispetto e stima, che stride notevolmente con certi soggetti.

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