lunedì 5 luglio 2010

Crisi sempre più nera: e ora si risparmia anche sul cibo

supermercato2_adnk--400x300Si tratta dell’ultima preoccupante certificazione dello stato di crisi in cui si trovano molte famiglie italiane: ora infatti si comincia a risparmiare pesantemente anche sul cibo. A dimostrarlo c’è il dato registrato dall’Istat che vede nel 2009 una riduzione dei consumi delle famiglie pari all’1,7%. Si tratta come detto di un segnale grave che dimostra lo stato di disagio economico in cui versano i cittadini e il dilagare di un crescente stato di povertà che fa diminuire gli acquisti. Ma a destare l’allarme più significativo è soprattutto il dato sui generi alimentari, con una famiglia su 3 che ha ridotto i consumi in questo settore nel 2009. Ciò significa che per far fronte alla crisi e al carovita dilagante, i cittadini sono costretti a mangiare di meno e tirare la cinghia anche su beni primari come il cibo. La spiegazione di questa situazione prova a darla l’associazione dei consumatori Codacons, che per bocca del
presidente Rienzi indivia le maggiori responsabilità nello stato dei prezzi al dettaglio, in Italia ancora eccessivamente elevati nonostante il calo dei consumi. E nel 2010 potrebbe andare anche peggio, con una riduzione degli acquisti che potrebbe arrivare al 2%. L’unica soluzione, sempre secondo il Codacons, per sostenere efficacemente le famiglie e far riprendere i consumi è una riduzione generalizzata dei prezzi nell’ordine del 20%.


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supermercato2_adnk--400x300Si tratta dell’ultima preoccupante certificazione dello stato di crisi in cui si trovano molte famiglie italiane: ora infatti si comincia a risparmiare pesantemente anche sul cibo. A dimostrarlo c’è il dato registrato dall’Istat che vede nel 2009 una riduzione dei consumi delle famiglie pari all’1,7%. Si tratta come detto di un segnale grave che dimostra lo stato di disagio economico in cui versano i cittadini e il dilagare di un crescente stato di povertà che fa diminuire gli acquisti. Ma a destare l’allarme più significativo è soprattutto il dato sui generi alimentari, con una famiglia su 3 che ha ridotto i consumi in questo settore nel 2009. Ciò significa che per far fronte alla crisi e al carovita dilagante, i cittadini sono costretti a mangiare di meno e tirare la cinghia anche su beni primari come il cibo. La spiegazione di questa situazione prova a darla l’associazione dei consumatori Codacons, che per bocca del
presidente Rienzi indivia le maggiori responsabilità nello stato dei prezzi al dettaglio, in Italia ancora eccessivamente elevati nonostante il calo dei consumi. E nel 2010 potrebbe andare anche peggio, con una riduzione degli acquisti che potrebbe arrivare al 2%. L’unica soluzione, sempre secondo il Codacons, per sostenere efficacemente le famiglie e far riprendere i consumi è una riduzione generalizzata dei prezzi nell’ordine del 20%.


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