martedì 13 luglio 2010

"...è vero!...tante bugie fra Nord e Sud"


L'ennesimo articolo contro il Sud del prof. Angelo Panebianco dalle pagine del Corriere della Sera crediamo meriti delle considerazioni :
1) vorremmo tranquillizzare il professore che l'avvento di una Lega Sud, da lui paventata e prefigurata, sia molto improbabile. Innanzitutto perchè ci vergogneremmo di dar vita a una versione Sud di quella porcheria nata nelle sue terre per noi che abbiamo una cultura e una storia millenaria - fatta anche di solidarietà, tolleranza e integrazione - e quindi mal ci ritroveremmo in una formazione politica xenofoba, intollerante e così saldamente ignorante. Altresì abbiamo dato vita (tra cui il nostro Partito del Sud) a formazioni meridionaliste identitarie, per ora ancora piccole, ma molto promettenti!

2) non abbiamo nelle nostre fila professoroni o platee così importanti su cui divulgare il nostro pensiero, ma abbiamo comunque gente di qualità e competenza, di ottima cultura e preparati sulla storia, i dati e le cifre come il nostro architetto Bruno Pappalardo (il cui nickname è una garanzia : "brigantebruno Sud") con cui ormai da tempo, ma oggi ancor più, siamo pronti a confutare puntualmente le esternazioni d'una cultura liberal/massonica come le sue.

3) in altri tempi articoli come il suo ci avrebbero prostrati, mortificati, aumentando in noi quella soggezione così ben alimentata in questi 150 anni; ma le cose, pur se a fatica e lentamente, stanno cambiando e il professore (così come tanti altri) farebbe bene (oltre che a ristudiare su testi meno "indirizzati" dalla solita trita e ritrita vulgata risorgimentale) ad aggiornarsi sul presente....


Andrea Balìa (Partito del Sud - Napoli)



ed ora passiamo ai fatti :
risposta ad Angelo Panebianco"...è vero!...tante bugie fra Nord e Sud!"


11.07.2010
di Bruno Pappalardo

Ieri con un editoriale titolato “le tante bugie tra nord e sud ” sul Corriere della Sera , Angelo Panebianco ne spara, come tanti suoi colleghi, ancora un’altra di serie di … fandonie contro il Sud; sottolineo “fandonie” per non essere scurrile.
Cerca, come un’abile equilibrista e abile giornalista della politica dei “due forni”, tipico proprio della testata su cui scrive, di congetturare su Nord e Sud, attribuendo alla seconda, (… la solita menata) il primato di sfaccendati, fannulloni, improduttivi e assistiti da sempre alle spese del Nord (asserendo anche che questo è un dato oggettivo) E’ chiaro che non lo dice con le stesse mie parole ma il senso rimane chiaro.
Cercando, però, di ritornare “ a piombo” sul cavo, dando un colpetto all’asta lunga orizzontale che lo tiene dritto sul filo teso tra la sua mente rovinata dai media da anni logorata dai suoi editori e amici che modulano sempre la stessa lagna sostiene anche che “ E’ falso che il Nord non pagherebbe alti prezzi facendo a meno del Sud.” Dice, inoltre che si dimezzerebbe l’importanza dell’Italia in Europa e perderebbe il quarto posto tra i paesi più ricchi o potenti o industrializzato d’Europa ( ha forse dimenticato che siamo dietro lo Zimbabwe!).
Tento di farla corta! Non sarà facile, anche perché dire qualcosa a difesa del Sud è difficile e faticoso; è sempre una lungagnata e anche perché scattano come trappole per topi , una dietro l’altra, i soliti luoghi comuni tipo “chiagnite ‘e fottite", i lacrimosi, i dolenti e falsi sofferenti,… vogliono solo soldi per campare ma non tirano su mai un’impresucola , eccetera, eccetera
Il buon Panebianco argomenta che per il Sud non ci sono molte strade ( o quella del Brasile che si è risollevato tirandosi su le maniche e facendo sacrifici o quella “slovacca” che elemosinando sempre risorse per se predicavano la scissione dal territorio; l’ottennero e il risultato fu quello di essere rimasti al palo) Orbene cerco una difficile sintesi:


1) nell’articolo si parla di una certa Lega Sud; qui al Sud di questa lega poco ne sappiamo se non che rappresenta un’altra creazione del PDL e, dunque, non ci interessa;

2) visto che l’autore parla di dati oggettivi incontrastabili, deve sapere che i dati oggettivi sono tutti confutabili con tanti altri ( K. Popper) altrettanto validi ed è bene non aprire neppure la questione perché qualcuno si potrebbe mortificare della cazzata che ha detto;

3) ho bisogno di chiedere al signor sapienza, per cortesia, da quali anni il Nord ha avviato il suo straordinario “sviluppo” economico, con quali tipologia di attività e con quali industrie, di che genere di produzione e di quale artigianato o di qualunque altra attività ha fatto uso per renderla così ricca da mantenerci tutti ( la moda, poi, è fatta da un’infinità da stilisti meridionali, certo non tutti, ma come se fossero emigranti ma camuffati con lustrini ) se non dopo l’unificazione ( questo è un dato inconfutabile) sia per aver materialmente trafugato, imballato e spedito, su in Piemonte le nostre industrie del Sud che, all’epoca risultava essere il terzo paese europeo, dunque, all’epoca del mondo (… e questo è un altro dato) più industrializzato, ovviamente prima del 1861 e sia perché mai, - ma chissà per quale divino intervento caduto dal cielo, come per San Paolo, si voluto punire, da quella data in poi, questa terra, rendendo tutti improvvisamente sfaticati, sozzi e lagnosi! Noi, riteniamo di saperlo.

4) Il Sud non vuole staccarsi da nessuno e piuttosto il Nord e la sua Lega che pare, ormai da ventuno anni cerca di farlo e rispondo come han fatto i Cecoslovacchi: fatelo pure, prego accomodatevi!

5) Attenzione non creda il signor Panebianco che qui non si abbiano risorse, attenzione! Con tutto il rispetto per la Slovacchia, poveretta non hanno mai avuto risorse agro-potenziali, pari turismo e storia e arte immensa come il Sud;

6) dall’autore risentiamo la solita solfa sulla delinquenza. Caro signore, noi che siamo abituati alle grandi emigrazioni, abbiamo … e senza dispiacercene, salutato da tempo le cosiddette MAFIE che oggi sono dovunque, nelle finanziarie, banche, politica, soprattutto nelle sistema degli appalti delle imprese del Nord, nel settore delle comunicazioni, nell’editoria, nelle lobby d’ogni genere e chi sa che un po’ di questa “monnezza” non stia già nel suo giornale( ma solo per dire che è dovunque) E’ la stessa che ha permesso, prezzolata e favorita, l’ingresso di Garibaldi a Napoli e la conquista di tutto il Sud, è la stessa che ha permesso lo sbarco degli alleati per la pace nel mondo, è la stessa che avete sempre saputo e accettato e anche concordato con questa il sotterramento di amianto e purché se ne restasse buona e al Sud; Mi dispiace veramente che oggi possa suonare anche alla Sua porta di casa.
Quella della criminalità è per il meridione, tuttavia, una grossa piaga, è inutile negarlo!. E’ diventata tale dopo che il governo piemontese contrasse con essa accordi e benefici tanta da farla diventare una vera organizzazione, un potere economico per fini delinquenziali e che siamo stati costretti a subire, grazie al Nord per 150 anni. Questi li dobbiamo pure anche festeggiare. E’ come darsi una martellate sulle palle e battere anche le mani.
Vorrei, tuttavia, fare tipo un comunicato stampa a tutta l’Italia, ( …un momento che mi alzo sulle punte) come se fossi il Presidente Napolitano la sera del 31 dicembre a reti unificate: Italiani! … Non credete a tutto quello che vi propinano attraverso le varie antenne TV e giornali, - ci guadagnano tanto – qui non si spara per le strade, non ci sono cecchini che ammazzano dalla torretta di un campanile il turista di turno, non è affatto vero che se la camorra s’avvicina all’imprenditore non ci sono protezioni, e, poi, da 5-6 anni con i nuovi sistemi informatici e satellitari, il territorio è sicuro. Il filmato di quell’uomo che viene ammazzato fuori ad un baretto della Sanità e che è stato visto dal mondo intero rimarcando un’altra bella novità, ovverosia che i napoletani sono oramai indifferenti e rassegnati davanti alla morte di un proprio simile, ebbene è falso, guardatelo tutto e vedrete il contrario ( anche il filmato è un dato certo ma prendete il pezzo della scena e contestualizzatelo all’intero film) Il furtarello, certo che c’è, lo scippo del Rolex,… certo che c’è, il furto d’auto, certo che c’è anche se pare, dai dati del Viminale, che i primati, in questa vergognosa attività, da tempo, si siano mossi più dalle vostre parti. Non picchiamo di certo extracomunitari o bruciamo barboni o stupriamo le nostre donne per strada o delle nostre case e neppure ci ritroviamo in sette demoniache e messe nere o forme di P2/massonerie, come qualcuno di voi s’è trovato. Non manipoliamo bilanci o derubiamo i correntisti di istituti bancari e gli azionisti di nominate imprese, no, questo no, … purtroppo non lo sappiamo fare! Non mandiamo i nostri rifiuti tossici nelle vostre terre, non riusciamo a contrattare con imprese del Sud per la rimozione dei rifiuti ma utilizziamo imprese del Nord dietro le quali c’è sempre un’Impregilo o una Gemina di turno; no questo non lo sappiamo fare! Sappiamo bene che credete che tutto ciò produce maggiore ricchezza ma noi, lo ripeto siamo del Sud!

7) Il signor autore che cita dati inattaccabili, dovrà pur riconoscere che la inefficienza e la relativa miseria, si produce sempre per qualche ragione , giustamente e facilmente rintracciabile e logica e che, spesso dietro ad un delitto, guarda caso, c’è un movente! Nel dopoguerra il Sud era già povero per i motivi già enunciati e, come tutta l’Italia sforacchiata dai bombardamenti. Napoli fu rasa al suolo! La Puglia e la Calabria subirono più danni perche vennero abbattute le poche realtà industriali di quelle terre. Questo popolo continuò miracolosamente a vivere.
Gli alleati americani erano entrati in guerra per salvare il mondo? Per portare la pace? Certo ma anche, come ogni storico di destra o di sinistra conferma, per un evidente tornaconto. Assicurarsi che le esportazioni americane dovevano essere comprate dagli alleati tutti e non solo quelli direttamente entrati nel conflitto. L’Italia, nonostante fosse la nazione vinta, nonostante il discorso per la Pace a Parigi di De Gasperi e nonostante la resistenza partigiana doveva naturalmente restarne fuori. Furono graziati tutti, compreso la Germania e senza il discorso di nessuno politico illuminato. Ma perché? Alla Grande America occorreva mantenere ed aumentare il proprio standard di progresso e benessere e rinforzare la potenza economica delle proprie banche. Per questo nacque il Piano Marshall. Il Piano, che dietro le belle parole di ricostruzione dei paesi chiamati ipocritamente “ in via di sviluppo” cercava un evidente profitto, prima regalando dollari e poi, attraverso la ricostruzione, ripagarsi degli appalti e dei beni di consumo esportati. Fu, infatti un vero affarone! Inoltre l’America mise una grossa condizione: i finanziamenti sarebbero stati interrotti se fosse salita al potere, pur se democraticamente la Sinistra, parola di George Marshall. Dopo pochi anni in Italia avemmo “il boom economico”.
C’era, da parte della Nuova Italia, la volontà di dare una spinta reale alle realtà lavorative già esistenti sui vari territori ma gli americani non erano d’accordo. Spingevano, piuttosto, perché tutte le regioni, analizzate caso per caso, beneficiassero dei sovvenzionamenti, in maniera equa, anzi privilegiando quelli più poveri!
La Banca Mondiale inviava i finanziamenti all’ ERP (Ente Ricostruzione Europa) e la OECE ( Organizzazione Europea per La Cooperazione Economica) e i singoli paesi attraversi altri enti : Banca d’Italia e IRI (istituto per la Ricostruzione industriale) e si trasferivano ai vari enti preposti che distribuiva i fondi. Nasce in questi anni l'espressione "cattedrali nel deserto", per quei grossi insediamenti industriali sia pubblici (ad esempio l'Italsider di Taranto o l'Alfasud di Pomigliano) che privati (le raffinerie di Siracusa, la Montecatini di Brindisi) privi di connessione col tessuto economico e sociale circostante, perché incapaci di generare indotto o di assorbire adeguatamente la manodopera locale, in quanto sbilanciati sul fattore tecnologia avanzata piuttosto che sul fattore lavoro. .
Se si osservano le schede, ti accorgi come diventa ricca una regione. Ad esempio Il Piemonte riceve $ 676. 747X c.a. 625 il corrispettivo valore in lira X 25 (per effetto della svalutazione corrisponde a 0,04 lire dell'anno 2000 cioè c.a.25 volte il valore di allora) = lire unmiliardo 741.718 750 mentre invece la Calabria riceve $ 14.685X625X25= 22 milioni 945.312 perché non possedeva che due sole industrie per l'intero territorio. Ditemi poi, per una scheda dei prodotti lavorati per regione dove lo scandalo è indicibile. Esempio: Industrie di aeronautica, agricola, chimica, cinematografica, elettrica, elettrodomestiche, meccanica, metallurgica, mineraria, plastiche, telecomunicazioni, tessili, varie e, poi, gomma acciaio e ferro, editoriale e stampa, ceramica e vetro, cemento cellulosa e carta, alimentari per un totale di $ 253.681.098 che in lire fanno 396miliardi 376.715. Ora ditemi quali industria la Campania o qualunque altra regione del Sud possedeva parte o una moltissima porzione di questo elenco? La gran parte, invece, di queste industrie erano già al Nord. Le aveva già tutte. Esistono schede di tutti i nomi delle aziende. Spaventa la lunga lista delle imprese del Nord e quelle misere del Sud. Ho preso l'esempio della Calabria perché, ripeto le due piccole industrie si aggiungono ad un finanziamento per una certa bonifica di uno sconosciuto territorio. IL Sud da povero diventa stra-povero. Se s'indaga argomento per argomento e li si penetra, ci accorgiamo di un mondo sconosciuto di ingiustizie spesso volute e pilotate che nessuno, neppure un Pico della Mirandola potrebbe ricordarle tutte, sono talmente raggomitolate e avvoltolate tra loro che il districarle è letteralmente impossibile. E' l'infinità di queste dinamiche invisibile che hanno reso il Sud sempre più indigente e degradato.
Guardate bene, questi sono dati e non frutto di immaginario meridionalismo??!!!!. posseggo il materiale delle singole tariffe dell'ERP, regione per regione, azienda per azienda, privati per privati e sono a disposizione di tutti di coloro che vogliono capire.
L'autore dell'editoriale lascia tranquillamente passare quella vena di insofferenza per le nostre terre, quasi leghista, E' evidente perché ci indica due strade : o fatichi come diciamo noi ( Pomigliano d'Arco) come i polacchi o te ne vai come la Slovacchia! Non solo è mortificante per un popolo sentirsi dire fatti schiavizzare o niente, ma è soprattutto vergognoso per chi ti pone solo due vie e nega la possibilità a se stesso di capire. Si nega anche agli altri di ricostruire una verità totalmente nascosta dalle nostre memorie occupate dalle beghe degli ultimi giorni o, al massimo, di qualche mese fa. Si è capito, pur sforzandoci a credere nella buona (sicuro) fede dell'articolista che il pastrocchio è così grande che è difficile ricordare e che non si tratta più di revisionismo ma di una volontà precisa, ostinata, di affossare il Sud o, di non aver letto bene la storia vera delle cose o di non aver capito. Questa volta voglio propendere per l'ultima.
PS: il sottoscritto è disposto a confrontarsi, con il cortese Panebianco, essendo ardimentoso e probo, anche per la sventura capitataci della Cassa per il Mezzogiorno.


Bruno Pappalardo "Ilbrigantebruno-SUD"


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L'ennesimo articolo contro il Sud del prof. Angelo Panebianco dalle pagine del Corriere della Sera crediamo meriti delle considerazioni :
1) vorremmo tranquillizzare il professore che l'avvento di una Lega Sud, da lui paventata e prefigurata, sia molto improbabile. Innanzitutto perchè ci vergogneremmo di dar vita a una versione Sud di quella porcheria nata nelle sue terre per noi che abbiamo una cultura e una storia millenaria - fatta anche di solidarietà, tolleranza e integrazione - e quindi mal ci ritroveremmo in una formazione politica xenofoba, intollerante e così saldamente ignorante. Altresì abbiamo dato vita (tra cui il nostro Partito del Sud) a formazioni meridionaliste identitarie, per ora ancora piccole, ma molto promettenti!

2) non abbiamo nelle nostre fila professoroni o platee così importanti su cui divulgare il nostro pensiero, ma abbiamo comunque gente di qualità e competenza, di ottima cultura e preparati sulla storia, i dati e le cifre come il nostro architetto Bruno Pappalardo (il cui nickname è una garanzia : "brigantebruno Sud") con cui ormai da tempo, ma oggi ancor più, siamo pronti a confutare puntualmente le esternazioni d'una cultura liberal/massonica come le sue.

3) in altri tempi articoli come il suo ci avrebbero prostrati, mortificati, aumentando in noi quella soggezione così ben alimentata in questi 150 anni; ma le cose, pur se a fatica e lentamente, stanno cambiando e il professore (così come tanti altri) farebbe bene (oltre che a ristudiare su testi meno "indirizzati" dalla solita trita e ritrita vulgata risorgimentale) ad aggiornarsi sul presente....


Andrea Balìa (Partito del Sud - Napoli)



ed ora passiamo ai fatti :
risposta ad Angelo Panebianco"...è vero!...tante bugie fra Nord e Sud!"


11.07.2010
di Bruno Pappalardo

Ieri con un editoriale titolato “le tante bugie tra nord e sud ” sul Corriere della Sera , Angelo Panebianco ne spara, come tanti suoi colleghi, ancora un’altra di serie di … fandonie contro il Sud; sottolineo “fandonie” per non essere scurrile.
Cerca, come un’abile equilibrista e abile giornalista della politica dei “due forni”, tipico proprio della testata su cui scrive, di congetturare su Nord e Sud, attribuendo alla seconda, (… la solita menata) il primato di sfaccendati, fannulloni, improduttivi e assistiti da sempre alle spese del Nord (asserendo anche che questo è un dato oggettivo) E’ chiaro che non lo dice con le stesse mie parole ma il senso rimane chiaro.
Cercando, però, di ritornare “ a piombo” sul cavo, dando un colpetto all’asta lunga orizzontale che lo tiene dritto sul filo teso tra la sua mente rovinata dai media da anni logorata dai suoi editori e amici che modulano sempre la stessa lagna sostiene anche che “ E’ falso che il Nord non pagherebbe alti prezzi facendo a meno del Sud.” Dice, inoltre che si dimezzerebbe l’importanza dell’Italia in Europa e perderebbe il quarto posto tra i paesi più ricchi o potenti o industrializzato d’Europa ( ha forse dimenticato che siamo dietro lo Zimbabwe!).
Tento di farla corta! Non sarà facile, anche perché dire qualcosa a difesa del Sud è difficile e faticoso; è sempre una lungagnata e anche perché scattano come trappole per topi , una dietro l’altra, i soliti luoghi comuni tipo “chiagnite ‘e fottite", i lacrimosi, i dolenti e falsi sofferenti,… vogliono solo soldi per campare ma non tirano su mai un’impresucola , eccetera, eccetera
Il buon Panebianco argomenta che per il Sud non ci sono molte strade ( o quella del Brasile che si è risollevato tirandosi su le maniche e facendo sacrifici o quella “slovacca” che elemosinando sempre risorse per se predicavano la scissione dal territorio; l’ottennero e il risultato fu quello di essere rimasti al palo) Orbene cerco una difficile sintesi:


1) nell’articolo si parla di una certa Lega Sud; qui al Sud di questa lega poco ne sappiamo se non che rappresenta un’altra creazione del PDL e, dunque, non ci interessa;

2) visto che l’autore parla di dati oggettivi incontrastabili, deve sapere che i dati oggettivi sono tutti confutabili con tanti altri ( K. Popper) altrettanto validi ed è bene non aprire neppure la questione perché qualcuno si potrebbe mortificare della cazzata che ha detto;

3) ho bisogno di chiedere al signor sapienza, per cortesia, da quali anni il Nord ha avviato il suo straordinario “sviluppo” economico, con quali tipologia di attività e con quali industrie, di che genere di produzione e di quale artigianato o di qualunque altra attività ha fatto uso per renderla così ricca da mantenerci tutti ( la moda, poi, è fatta da un’infinità da stilisti meridionali, certo non tutti, ma come se fossero emigranti ma camuffati con lustrini ) se non dopo l’unificazione ( questo è un dato inconfutabile) sia per aver materialmente trafugato, imballato e spedito, su in Piemonte le nostre industrie del Sud che, all’epoca risultava essere il terzo paese europeo, dunque, all’epoca del mondo (… e questo è un altro dato) più industrializzato, ovviamente prima del 1861 e sia perché mai, - ma chissà per quale divino intervento caduto dal cielo, come per San Paolo, si voluto punire, da quella data in poi, questa terra, rendendo tutti improvvisamente sfaticati, sozzi e lagnosi! Noi, riteniamo di saperlo.

4) Il Sud non vuole staccarsi da nessuno e piuttosto il Nord e la sua Lega che pare, ormai da ventuno anni cerca di farlo e rispondo come han fatto i Cecoslovacchi: fatelo pure, prego accomodatevi!

5) Attenzione non creda il signor Panebianco che qui non si abbiano risorse, attenzione! Con tutto il rispetto per la Slovacchia, poveretta non hanno mai avuto risorse agro-potenziali, pari turismo e storia e arte immensa come il Sud;

6) dall’autore risentiamo la solita solfa sulla delinquenza. Caro signore, noi che siamo abituati alle grandi emigrazioni, abbiamo … e senza dispiacercene, salutato da tempo le cosiddette MAFIE che oggi sono dovunque, nelle finanziarie, banche, politica, soprattutto nelle sistema degli appalti delle imprese del Nord, nel settore delle comunicazioni, nell’editoria, nelle lobby d’ogni genere e chi sa che un po’ di questa “monnezza” non stia già nel suo giornale( ma solo per dire che è dovunque) E’ la stessa che ha permesso, prezzolata e favorita, l’ingresso di Garibaldi a Napoli e la conquista di tutto il Sud, è la stessa che ha permesso lo sbarco degli alleati per la pace nel mondo, è la stessa che avete sempre saputo e accettato e anche concordato con questa il sotterramento di amianto e purché se ne restasse buona e al Sud; Mi dispiace veramente che oggi possa suonare anche alla Sua porta di casa.
Quella della criminalità è per il meridione, tuttavia, una grossa piaga, è inutile negarlo!. E’ diventata tale dopo che il governo piemontese contrasse con essa accordi e benefici tanta da farla diventare una vera organizzazione, un potere economico per fini delinquenziali e che siamo stati costretti a subire, grazie al Nord per 150 anni. Questi li dobbiamo pure anche festeggiare. E’ come darsi una martellate sulle palle e battere anche le mani.
Vorrei, tuttavia, fare tipo un comunicato stampa a tutta l’Italia, ( …un momento che mi alzo sulle punte) come se fossi il Presidente Napolitano la sera del 31 dicembre a reti unificate: Italiani! … Non credete a tutto quello che vi propinano attraverso le varie antenne TV e giornali, - ci guadagnano tanto – qui non si spara per le strade, non ci sono cecchini che ammazzano dalla torretta di un campanile il turista di turno, non è affatto vero che se la camorra s’avvicina all’imprenditore non ci sono protezioni, e, poi, da 5-6 anni con i nuovi sistemi informatici e satellitari, il territorio è sicuro. Il filmato di quell’uomo che viene ammazzato fuori ad un baretto della Sanità e che è stato visto dal mondo intero rimarcando un’altra bella novità, ovverosia che i napoletani sono oramai indifferenti e rassegnati davanti alla morte di un proprio simile, ebbene è falso, guardatelo tutto e vedrete il contrario ( anche il filmato è un dato certo ma prendete il pezzo della scena e contestualizzatelo all’intero film) Il furtarello, certo che c’è, lo scippo del Rolex,… certo che c’è, il furto d’auto, certo che c’è anche se pare, dai dati del Viminale, che i primati, in questa vergognosa attività, da tempo, si siano mossi più dalle vostre parti. Non picchiamo di certo extracomunitari o bruciamo barboni o stupriamo le nostre donne per strada o delle nostre case e neppure ci ritroviamo in sette demoniache e messe nere o forme di P2/massonerie, come qualcuno di voi s’è trovato. Non manipoliamo bilanci o derubiamo i correntisti di istituti bancari e gli azionisti di nominate imprese, no, questo no, … purtroppo non lo sappiamo fare! Non mandiamo i nostri rifiuti tossici nelle vostre terre, non riusciamo a contrattare con imprese del Sud per la rimozione dei rifiuti ma utilizziamo imprese del Nord dietro le quali c’è sempre un’Impregilo o una Gemina di turno; no questo non lo sappiamo fare! Sappiamo bene che credete che tutto ciò produce maggiore ricchezza ma noi, lo ripeto siamo del Sud!

7) Il signor autore che cita dati inattaccabili, dovrà pur riconoscere che la inefficienza e la relativa miseria, si produce sempre per qualche ragione , giustamente e facilmente rintracciabile e logica e che, spesso dietro ad un delitto, guarda caso, c’è un movente! Nel dopoguerra il Sud era già povero per i motivi già enunciati e, come tutta l’Italia sforacchiata dai bombardamenti. Napoli fu rasa al suolo! La Puglia e la Calabria subirono più danni perche vennero abbattute le poche realtà industriali di quelle terre. Questo popolo continuò miracolosamente a vivere.
Gli alleati americani erano entrati in guerra per salvare il mondo? Per portare la pace? Certo ma anche, come ogni storico di destra o di sinistra conferma, per un evidente tornaconto. Assicurarsi che le esportazioni americane dovevano essere comprate dagli alleati tutti e non solo quelli direttamente entrati nel conflitto. L’Italia, nonostante fosse la nazione vinta, nonostante il discorso per la Pace a Parigi di De Gasperi e nonostante la resistenza partigiana doveva naturalmente restarne fuori. Furono graziati tutti, compreso la Germania e senza il discorso di nessuno politico illuminato. Ma perché? Alla Grande America occorreva mantenere ed aumentare il proprio standard di progresso e benessere e rinforzare la potenza economica delle proprie banche. Per questo nacque il Piano Marshall. Il Piano, che dietro le belle parole di ricostruzione dei paesi chiamati ipocritamente “ in via di sviluppo” cercava un evidente profitto, prima regalando dollari e poi, attraverso la ricostruzione, ripagarsi degli appalti e dei beni di consumo esportati. Fu, infatti un vero affarone! Inoltre l’America mise una grossa condizione: i finanziamenti sarebbero stati interrotti se fosse salita al potere, pur se democraticamente la Sinistra, parola di George Marshall. Dopo pochi anni in Italia avemmo “il boom economico”.
C’era, da parte della Nuova Italia, la volontà di dare una spinta reale alle realtà lavorative già esistenti sui vari territori ma gli americani non erano d’accordo. Spingevano, piuttosto, perché tutte le regioni, analizzate caso per caso, beneficiassero dei sovvenzionamenti, in maniera equa, anzi privilegiando quelli più poveri!
La Banca Mondiale inviava i finanziamenti all’ ERP (Ente Ricostruzione Europa) e la OECE ( Organizzazione Europea per La Cooperazione Economica) e i singoli paesi attraversi altri enti : Banca d’Italia e IRI (istituto per la Ricostruzione industriale) e si trasferivano ai vari enti preposti che distribuiva i fondi. Nasce in questi anni l'espressione "cattedrali nel deserto", per quei grossi insediamenti industriali sia pubblici (ad esempio l'Italsider di Taranto o l'Alfasud di Pomigliano) che privati (le raffinerie di Siracusa, la Montecatini di Brindisi) privi di connessione col tessuto economico e sociale circostante, perché incapaci di generare indotto o di assorbire adeguatamente la manodopera locale, in quanto sbilanciati sul fattore tecnologia avanzata piuttosto che sul fattore lavoro. .
Se si osservano le schede, ti accorgi come diventa ricca una regione. Ad esempio Il Piemonte riceve $ 676. 747X c.a. 625 il corrispettivo valore in lira X 25 (per effetto della svalutazione corrisponde a 0,04 lire dell'anno 2000 cioè c.a.25 volte il valore di allora) = lire unmiliardo 741.718 750 mentre invece la Calabria riceve $ 14.685X625X25= 22 milioni 945.312 perché non possedeva che due sole industrie per l'intero territorio. Ditemi poi, per una scheda dei prodotti lavorati per regione dove lo scandalo è indicibile. Esempio: Industrie di aeronautica, agricola, chimica, cinematografica, elettrica, elettrodomestiche, meccanica, metallurgica, mineraria, plastiche, telecomunicazioni, tessili, varie e, poi, gomma acciaio e ferro, editoriale e stampa, ceramica e vetro, cemento cellulosa e carta, alimentari per un totale di $ 253.681.098 che in lire fanno 396miliardi 376.715. Ora ditemi quali industria la Campania o qualunque altra regione del Sud possedeva parte o una moltissima porzione di questo elenco? La gran parte, invece, di queste industrie erano già al Nord. Le aveva già tutte. Esistono schede di tutti i nomi delle aziende. Spaventa la lunga lista delle imprese del Nord e quelle misere del Sud. Ho preso l'esempio della Calabria perché, ripeto le due piccole industrie si aggiungono ad un finanziamento per una certa bonifica di uno sconosciuto territorio. IL Sud da povero diventa stra-povero. Se s'indaga argomento per argomento e li si penetra, ci accorgiamo di un mondo sconosciuto di ingiustizie spesso volute e pilotate che nessuno, neppure un Pico della Mirandola potrebbe ricordarle tutte, sono talmente raggomitolate e avvoltolate tra loro che il districarle è letteralmente impossibile. E' l'infinità di queste dinamiche invisibile che hanno reso il Sud sempre più indigente e degradato.
Guardate bene, questi sono dati e non frutto di immaginario meridionalismo??!!!!. posseggo il materiale delle singole tariffe dell'ERP, regione per regione, azienda per azienda, privati per privati e sono a disposizione di tutti di coloro che vogliono capire.
L'autore dell'editoriale lascia tranquillamente passare quella vena di insofferenza per le nostre terre, quasi leghista, E' evidente perché ci indica due strade : o fatichi come diciamo noi ( Pomigliano d'Arco) come i polacchi o te ne vai come la Slovacchia! Non solo è mortificante per un popolo sentirsi dire fatti schiavizzare o niente, ma è soprattutto vergognoso per chi ti pone solo due vie e nega la possibilità a se stesso di capire. Si nega anche agli altri di ricostruire una verità totalmente nascosta dalle nostre memorie occupate dalle beghe degli ultimi giorni o, al massimo, di qualche mese fa. Si è capito, pur sforzandoci a credere nella buona (sicuro) fede dell'articolista che il pastrocchio è così grande che è difficile ricordare e che non si tratta più di revisionismo ma di una volontà precisa, ostinata, di affossare il Sud o, di non aver letto bene la storia vera delle cose o di non aver capito. Questa volta voglio propendere per l'ultima.
PS: il sottoscritto è disposto a confrontarsi, con il cortese Panebianco, essendo ardimentoso e probo, anche per la sventura capitataci della Cassa per il Mezzogiorno.


Bruno Pappalardo "Ilbrigantebruno-SUD"


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