lunedì 20 settembre 2010

Presentato a Canicattì il Dossier sull’agricoltura siciliana, speso solo l’8,7 per cento dei fondi a disposizione.

In Sicilia speso solo l’8,7 per cento dei fondi a disposizione. Dal ‘90 ad oggi 184 mila imprese agricole siciliane hanno chiuso i battenti Aldo Longo, Commissione europea: “L’amministrazione regionale faccia uno sforzo collettivo per non perdere risorse vitali e credibilità per il futuro”

Dal 2007 ad oggi solo l’8,7 per cento, ovvero appena 240,9 milioni, sono stati spesi per l’agricoltura siciliana. Questa la spesa effettiva, monitorata (a fine aprile 2010) dal Comitato di sorveglianza, a carico del Programma di sviluppo rurale 2007/2013, ovvero lo strumento con il quale la Sicilia può contare su ben 2,7 miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione europea per promuovere lo sviluppo dell’agricoltura e del suo territorio attraverso l’attuazione delle linee d’intervento, suddivise in cinque assi(dettagli all’interno del dossier).

E’ quanto emerso dal dossier elaborato dal Cantiere regionale agricoltura di Un’altra Storia, con la Cia, presentato oggi a Canicattì nel corso dell’incontro “ESSERE EUROPA: agricoltura e territorio come elementi strategici di sviluppo”, alla presenza del direttore della Direzione generale Agricoltura della Comissione europea, Aldo Longo, che ha sottolineato il rischio reale di perdita dei fondi assegnati alla Sicilia. “Nel caso in cui queste risorse non dovessero essere impegnate, entro la fine di questo anno, c’è un serio rischio di perderle – e aggiugne – . C’è preoccupazione da parte della Commisione europea che osserva con attenzione gli sviluppi che si stanno registrando nella regione Sicilia e lo stato di avanzamento dell’attuazione delle linee d’intervento. E’ chiaro, più in generale, che nella misura in cui la Sicilia non dovesse usare a pieno queste risorse la credibiltà futura di potere utilizzare le risorse e attuare correttamente i programmi, verrebbe seriamente compromessa. Per questo invito i politici e dirigenti dell’amminsitrazione siciliana a fare uno sforzo collettivo per ottenere il miglior risultato possibile entro il 31 dicembre”. “La Sicilia sta perdendo credibilità agli occhi della Ciomunità europea, perchè non impiega i fondi europei o li impiega in minima parte, tutto questo mentre gli agricoltori siciliani vivono un momento di crisi staordinaria, una crisi che noi viviamo due volte, perchè pur avendo l’opportunità di sfruttare gli aiuti comunitari, finiamo con il rimandarli indietro, mentre in un anno e mezzo sson ocambiati tre assessori e a breve un quarto”, ha detto Rita Borslelino, eurodeputato e presidente del movimento Un’altra Storia.

Per avere un’idea delle drammatiche dimensioni della crisi che ha investito il settore dell’agricoltura, basta partire da una cifra: 500.000. Tante sono le aziende che in Italia, tra il 2000 e il 2010, hanno chiuso i battenti. Solo nel 2010, sono state 20 mila le imprese scomparse dal mercato. Secondo una stima della Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, entro il 2013 potrebbero chiudere altre 150 mila aziende. Solo in Sicilia, dal 1990 a oggi, gli ettari coltivati sono passati da 1,6 a 1,25 milioni. Nello stesso periodo, le imprese agricole siciliane che hanno chiuso i battenti sono state 184 mila.

A lanciare l’allarme della crisi del comparto sono gli stessi rappresentanti di categoria che chiedono una deburocratizzazione del sistema di assegnazione degli aiuti. “Il Piano di sviluppo rurale va modificato urgentemente”, ha detto Alfredo Mulè, presidente Coldiretti Sicilia, “le imrpese soffrono la crisi globlale e hanno grossi problemi di redditività”. “Siamo sempre a inseguire le carte, non è possibile che gli agricoltori debbano spendere 110 delle 274 giornate lavorative a espletare pratiche”, sottolinea Gerardo Diana, presidente Confagricoltura Sicilia, “serve una programmazione chiara e semplice”. Gli fa eco Carmelo Gurrieri, presidente Cia Sicilia, “è necessario che la politica si rende conto del ruolo dell’agricoltura siciliana,la seconda in Italia dopo quella lombarda, e che non si tratta di qualcosa di vecchio e antico ma di una leva di sviluppo che va compresa e aiutata”.

Una programmazione complicata, l’immobilismo del mercato, la concorrenza della grande distribuzione, la burocrazia, tra i principali problemi messi in luce, a cui si aggiunge “il susseguirsi delle rotazioni ai vertici dell’amministrazione dell’Agricoltura che hanno determinato una matassa difficile da dipanare, dove ruoli e competenze si muovono in un percorso labirintico senza uscita”, secondo Antonio Bufalino, responsabile del Cantiere regionale Agricoltura di Un’altra Storia.

Per avere un’idea delle drammatiche dimensioni della crisi che ha investito il settore dell’agricoltura, basta partire da una cifra: 500.000. Tante sono le aziende che in Italia, tra il 2000 e il 2010, hanno chiuso i battenti. Solo nel 2010, sono state 20 mila le imprese scomparse dal mercato. Secondo una stima della Cia, entro il 2013 potrebbero chiudere altre 150 mila aziende.

Scheda 1. Aziende agricole in Sicilia (dati Istat)

Anno Aziende
1990 404.000
2010 220.000

Per fotografare la crisi, si può anche guardare, sempre sul suolo nazionale, a quei 19 chilometri di terra, un tempo coltivata e oggi abbandonata. Solo in Sicilia, dal 1990 a oggi, gli ettari coltivati sono passati da 1,6 a 1,25 milioni. Nello stesso periodo, le imprese agricole siciliane che hanno chiuso i battenti sono state 184 mila. Se nel 1990, c’erano in tutta l’Isola 18 mila allevamenti, oggi sono circa 7 mila.

Scheda 2. Ettari coltivati in Sicilia (stime Cia)

Anno Ettari coltivati
1980 1.700.000
1990 1.600.000
2010 1.250.000

Gli agricoltori siciliani si trovano schiacciati da un lato dall’aumento dei costi di produzione, e dall’altro dalla contrazione del valore della produzione. Tra il 2005 e il 2010, la Cia ha calcolato aumenti del 30 per cento del costo dei fertilizzanti, del 22,4 per i mangimi e del 7,4 per i carburanti.

Scheda 3. Variazione costi di produzione (periodo 2005-2010 / stime Cia)

Fertilizzanti +30%
Mangimi +22,4%
Carburanti +7,4%

Più o meno nello stesso periodo, tra il triennio 2006-2008 e il 2009, secondo l’assessorato regionale all’Agricoltura, i redditi derivanti dalla coltivazione dei cereali sono scesi in media del 38 per cento. Un trend negativo che riguarda quasi tutte le produzioni: l’olio (-24 per cento), l’uva da vino (-46 per cento), l’uva da tavola (-25 per cento), le arance (-17 per cento). Crollano anche i redditi delle produzioni zootecniche, con una riduzione del 41 per cento nel settore ovi-caprino e del 39 per le carni bovine.

Scheda 4. Variazione reddito medio per ettaro di terreno
(confronto tra media triennio 2006-2008 e media 2009)

Fonte: Assessorato all’Agricoltura, Regione Sicilia

Cereali -38%
Ulivo da olio -24%
Uve da vino -46%
Uve da tavola -25%
Arance -17%
Ortive da campo +7%
Ortive di serra +2%
Carni ovi caprine -41%
Carni bovine -39%

2. I FONDI EUROPEI E L’IMMOBILISMO DELLA REGIONE

Si chiama Programma di sviluppo rurale 2007/2013 ed è lo strumento con il quale la Sicilia può contare su ben 2,7 miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione europea per promuovere lo sviluppo dell’agricoltura e del suo territorio. Dalla formazione all’ammodernamento delle aziende e dei processi produttivi, dalla salvaguardia del territorio al miglioramento delle infrastrutture, queste risorse risultano più che vitali, tanto più a fronte della drammatica crisi economica come quella che sta vivendo l’intera economia regionale e in particolare il settore agricolo.
Ma di tutto ciò la Regione siciliana sembra non accorgersi. Dal 2007 a oggi, infatti, secondo quanto monitorato dal Comitato di sorveglianza, dei 2,7 miliardi che l’Unione europea ha messo a disposizione della Sicilia per l’attuazione delle linee d’intervento (suddivise in cinque assi), sono stati spesi finora appena 240,9 milioni, ossia solo l’8,7 per cento.
Su cinque assi, quelli per i quali si è proceduto ai pagamenti sono stati solo tre. Per quanto riguarda l’asse 1, che contiene importanti interventi a favore di lavoratori, infrastrutture e ammodernamento delle aziende e dei processi produttivi, sono stati spesi appena 2,5 milioni di euro a fronte di 1,4 miliardi messi a disposizione. Ossia, appena lo 0,1 per cento. Mentre le aziende agricole chiudono, anche per la difficoltà di adattarsi alle nuove esigenze del mercato, la Regione non ha ancora mosso un euro dei 760 milioni previsti per l’ammodernamento delle imprese. E lo stesso ha fatto per l’intero asse 3 (dotato di 132 milioni per strategie di sviluppo e diversificazioni produttive) e per tutto l’asse 4 (35 milioni per sviluppo locale e Gal). Un po’ meglio va per l’asse 2, che prevede interventi per indennità ai lavoratori, pagamenti agro ambientali e per il miglioramento del territorio: ad oggi, dei 950 milioni messi a disposizione, ne sono stati spesi circa 238 milioni, ossia il 25 per cento. Per l’asse 5, che riguarda le spese per l’assistenza tecnica, i pagamenti effettuati finora ammontano al 2 per cento dei 32 milioni attribuiti dall’Unione europea. Ma in questo caso, che ci sia stato poco da “assistere”, visto lo stato d’avanzamento del Psr, è più che comprensibile.

Scheda 5. Stato di avanzamento Psr per assi
(Comitato di sorveglianza – Aprile 2010)

Asse Costo totale Pagamenti al 31 aprile 2010 Pagamenti su totale
1 1.487.214.868,7 2.509.890,71 0,1%
2 950.491.967,6 238.191.822,58 25%
3 132.420.740,7 0 0%
4 145.636.008,00 0 0%
5 35.610.241,00 275.210,00 2%
Totale 2.751.373.826,00 240.975.923,29 8,7%

Scheda 6. Stato di avanzamento asse 1 del Psr 2007/2013
(Comitato di sorveglianza – Aprile 2010)

Misura Descrizione Costo totale Pagamenti al 31 aprile 2010 Pagamenti su totale
113 Prepensionamento degli imprenditori e dei lavoratori agricoli 7.100.000,00 2.509.890,71 35,35%
121 Ammodernamento aziende agricole 764.000.000,00 0 0%
122 Accrescimento del valore economico delle foreste 52.000.000,00 0 0%
123 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali 343.974.000,50 0 0%
124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie 29.600.000,00 0 0%
125 Miglioramento e creazione delle infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura 105.509.332,40 0 0%
132 Partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare 16.500.000,00 0 0%
133 Attività di informazione e promozione 43.200.000,00 0 0%
Totale
1.487.214.868,7 2.509.890,71 0,1%

Scheda 7. Stato di avanzamento asse 2 del Psr 2007/2013
(Comitato di sorveglianza – Aprile 2010)

Misura Descrizione Costo totale Pagamenti al 31 aprile 2010 Pagamenti su totale
211 Indennità compensativa per svantaggi naturali a favore di agricoltori delle zone montane 39.931.535,80 30.501.585,55 92,62%
212 Indennità per svantaggi in zone svantaggiata, diverse dalle zone montane 19.732.974,60 4.305.685,33 21,82%
214 Pagamenti agro ambientali 530.869.042,50 177.537.974,48 33,44%
216 Investimenti non produttivi in aziende agricole 17.299.036,00 0 0%
221 Primo imboschimento di terreni agricoli 201.907.576,00 25.846.577,22 12,80%
223 Primo imboschimento di superfici non agricole 76.680.975,20 0 0%
226 Ricostruzione del potenziale forestale ed introduzione di interventi preventivi 54.904.414,50 0 0%
227 Sostegno agli investimenti non produttivi 9.166.413,00 0 0%
Totale
950.491.967,6 238.191.822,58 25%

Scheda 8. Stato di avanzamento asse 3 del Psr 2007/2013
(Comitato di sorveglianza – Aprile 2010)

Misura Descrizione Costo totale Pagamenti al 31 aprile 2010 Pagamenti su totale
311 Diversificazione verso attività non agricole 123.250.741,30 0 0%
341 Acquisizione di competenze e animazione in vista dell’elaborazione di strategie per lo sviluppo 9.169.999,40 0 0%
Totale
132.420.740,7 0 0%

Scheda 9. Stato di avanzamento asse 4 del Psr 2007/2013
(Comitato di sorveglianza – Aprile 2010)

Misura Descrizione Costo totale Pagamenti al 31 aprile 2010 Pagamenti su totale
413 Attuazione di strategie di sviluppo locale 130.576.646,60 0 0%
431 Gestione dei gruppi di azione locale 15.059.362,00 0 0%


145.636.008,00 0 0%

Scheda 10. Stato di avanzamento asse 5 del Psr 2007/2013
(Comitato di sorveglianza – Aprile 2010)

Misura Descrizione Costo totale Pagamenti al 31 aprile 2010 Pagamenti su totale
511 Assistenza tecnica 35.610.241,00 275.210,00 2%


35.610.241,00 275.210,00 2%


Fonte:Canicattì Web

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In Sicilia speso solo l’8,7 per cento dei fondi a disposizione. Dal ‘90 ad oggi 184 mila imprese agricole siciliane hanno chiuso i battenti Aldo Longo, Commissione europea: “L’amministrazione regionale faccia uno sforzo collettivo per non perdere risorse vitali e credibilità per il futuro”

Dal 2007 ad oggi solo l’8,7 per cento, ovvero appena 240,9 milioni, sono stati spesi per l’agricoltura siciliana. Questa la spesa effettiva, monitorata (a fine aprile 2010) dal Comitato di sorveglianza, a carico del Programma di sviluppo rurale 2007/2013, ovvero lo strumento con il quale la Sicilia può contare su ben 2,7 miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione europea per promuovere lo sviluppo dell’agricoltura e del suo territorio attraverso l’attuazione delle linee d’intervento, suddivise in cinque assi(dettagli all’interno del dossier).

E’ quanto emerso dal dossier elaborato dal Cantiere regionale agricoltura di Un’altra Storia, con la Cia, presentato oggi a Canicattì nel corso dell’incontro “ESSERE EUROPA: agricoltura e territorio come elementi strategici di sviluppo”, alla presenza del direttore della Direzione generale Agricoltura della Comissione europea, Aldo Longo, che ha sottolineato il rischio reale di perdita dei fondi assegnati alla Sicilia. “Nel caso in cui queste risorse non dovessero essere impegnate, entro la fine di questo anno, c’è un serio rischio di perderle – e aggiugne – . C’è preoccupazione da parte della Commisione europea che osserva con attenzione gli sviluppi che si stanno registrando nella regione Sicilia e lo stato di avanzamento dell’attuazione delle linee d’intervento. E’ chiaro, più in generale, che nella misura in cui la Sicilia non dovesse usare a pieno queste risorse la credibiltà futura di potere utilizzare le risorse e attuare correttamente i programmi, verrebbe seriamente compromessa. Per questo invito i politici e dirigenti dell’amminsitrazione siciliana a fare uno sforzo collettivo per ottenere il miglior risultato possibile entro il 31 dicembre”. “La Sicilia sta perdendo credibilità agli occhi della Ciomunità europea, perchè non impiega i fondi europei o li impiega in minima parte, tutto questo mentre gli agricoltori siciliani vivono un momento di crisi staordinaria, una crisi che noi viviamo due volte, perchè pur avendo l’opportunità di sfruttare gli aiuti comunitari, finiamo con il rimandarli indietro, mentre in un anno e mezzo sson ocambiati tre assessori e a breve un quarto”, ha detto Rita Borslelino, eurodeputato e presidente del movimento Un’altra Storia.

Per avere un’idea delle drammatiche dimensioni della crisi che ha investito il settore dell’agricoltura, basta partire da una cifra: 500.000. Tante sono le aziende che in Italia, tra il 2000 e il 2010, hanno chiuso i battenti. Solo nel 2010, sono state 20 mila le imprese scomparse dal mercato. Secondo una stima della Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, entro il 2013 potrebbero chiudere altre 150 mila aziende. Solo in Sicilia, dal 1990 a oggi, gli ettari coltivati sono passati da 1,6 a 1,25 milioni. Nello stesso periodo, le imprese agricole siciliane che hanno chiuso i battenti sono state 184 mila.

A lanciare l’allarme della crisi del comparto sono gli stessi rappresentanti di categoria che chiedono una deburocratizzazione del sistema di assegnazione degli aiuti. “Il Piano di sviluppo rurale va modificato urgentemente”, ha detto Alfredo Mulè, presidente Coldiretti Sicilia, “le imrpese soffrono la crisi globlale e hanno grossi problemi di redditività”. “Siamo sempre a inseguire le carte, non è possibile che gli agricoltori debbano spendere 110 delle 274 giornate lavorative a espletare pratiche”, sottolinea Gerardo Diana, presidente Confagricoltura Sicilia, “serve una programmazione chiara e semplice”. Gli fa eco Carmelo Gurrieri, presidente Cia Sicilia, “è necessario che la politica si rende conto del ruolo dell’agricoltura siciliana,la seconda in Italia dopo quella lombarda, e che non si tratta di qualcosa di vecchio e antico ma di una leva di sviluppo che va compresa e aiutata”.

Una programmazione complicata, l’immobilismo del mercato, la concorrenza della grande distribuzione, la burocrazia, tra i principali problemi messi in luce, a cui si aggiunge “il susseguirsi delle rotazioni ai vertici dell’amministrazione dell’Agricoltura che hanno determinato una matassa difficile da dipanare, dove ruoli e competenze si muovono in un percorso labirintico senza uscita”, secondo Antonio Bufalino, responsabile del Cantiere regionale Agricoltura di Un’altra Storia.

Per avere un’idea delle drammatiche dimensioni della crisi che ha investito il settore dell’agricoltura, basta partire da una cifra: 500.000. Tante sono le aziende che in Italia, tra il 2000 e il 2010, hanno chiuso i battenti. Solo nel 2010, sono state 20 mila le imprese scomparse dal mercato. Secondo una stima della Cia, entro il 2013 potrebbero chiudere altre 150 mila aziende.

Scheda 1. Aziende agricole in Sicilia (dati Istat)

Anno Aziende
1990 404.000
2010 220.000

Per fotografare la crisi, si può anche guardare, sempre sul suolo nazionale, a quei 19 chilometri di terra, un tempo coltivata e oggi abbandonata. Solo in Sicilia, dal 1990 a oggi, gli ettari coltivati sono passati da 1,6 a 1,25 milioni. Nello stesso periodo, le imprese agricole siciliane che hanno chiuso i battenti sono state 184 mila. Se nel 1990, c’erano in tutta l’Isola 18 mila allevamenti, oggi sono circa 7 mila.

Scheda 2. Ettari coltivati in Sicilia (stime Cia)

Anno Ettari coltivati
1980 1.700.000
1990 1.600.000
2010 1.250.000

Gli agricoltori siciliani si trovano schiacciati da un lato dall’aumento dei costi di produzione, e dall’altro dalla contrazione del valore della produzione. Tra il 2005 e il 2010, la Cia ha calcolato aumenti del 30 per cento del costo dei fertilizzanti, del 22,4 per i mangimi e del 7,4 per i carburanti.

Scheda 3. Variazione costi di produzione (periodo 2005-2010 / stime Cia)

Fertilizzanti +30%
Mangimi +22,4%
Carburanti +7,4%

Più o meno nello stesso periodo, tra il triennio 2006-2008 e il 2009, secondo l’assessorato regionale all’Agricoltura, i redditi derivanti dalla coltivazione dei cereali sono scesi in media del 38 per cento. Un trend negativo che riguarda quasi tutte le produzioni: l’olio (-24 per cento), l’uva da vino (-46 per cento), l’uva da tavola (-25 per cento), le arance (-17 per cento). Crollano anche i redditi delle produzioni zootecniche, con una riduzione del 41 per cento nel settore ovi-caprino e del 39 per le carni bovine.

Scheda 4. Variazione reddito medio per ettaro di terreno
(confronto tra media triennio 2006-2008 e media 2009)

Fonte: Assessorato all’Agricoltura, Regione Sicilia

Cereali -38%
Ulivo da olio -24%
Uve da vino -46%
Uve da tavola -25%
Arance -17%
Ortive da campo +7%
Ortive di serra +2%
Carni ovi caprine -41%
Carni bovine -39%

2. I FONDI EUROPEI E L’IMMOBILISMO DELLA REGIONE

Si chiama Programma di sviluppo rurale 2007/2013 ed è lo strumento con il quale la Sicilia può contare su ben 2,7 miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione europea per promuovere lo sviluppo dell’agricoltura e del suo territorio. Dalla formazione all’ammodernamento delle aziende e dei processi produttivi, dalla salvaguardia del territorio al miglioramento delle infrastrutture, queste risorse risultano più che vitali, tanto più a fronte della drammatica crisi economica come quella che sta vivendo l’intera economia regionale e in particolare il settore agricolo.
Ma di tutto ciò la Regione siciliana sembra non accorgersi. Dal 2007 a oggi, infatti, secondo quanto monitorato dal Comitato di sorveglianza, dei 2,7 miliardi che l’Unione europea ha messo a disposizione della Sicilia per l’attuazione delle linee d’intervento (suddivise in cinque assi), sono stati spesi finora appena 240,9 milioni, ossia solo l’8,7 per cento.
Su cinque assi, quelli per i quali si è proceduto ai pagamenti sono stati solo tre. Per quanto riguarda l’asse 1, che contiene importanti interventi a favore di lavoratori, infrastrutture e ammodernamento delle aziende e dei processi produttivi, sono stati spesi appena 2,5 milioni di euro a fronte di 1,4 miliardi messi a disposizione. Ossia, appena lo 0,1 per cento. Mentre le aziende agricole chiudono, anche per la difficoltà di adattarsi alle nuove esigenze del mercato, la Regione non ha ancora mosso un euro dei 760 milioni previsti per l’ammodernamento delle imprese. E lo stesso ha fatto per l’intero asse 3 (dotato di 132 milioni per strategie di sviluppo e diversificazioni produttive) e per tutto l’asse 4 (35 milioni per sviluppo locale e Gal). Un po’ meglio va per l’asse 2, che prevede interventi per indennità ai lavoratori, pagamenti agro ambientali e per il miglioramento del territorio: ad oggi, dei 950 milioni messi a disposizione, ne sono stati spesi circa 238 milioni, ossia il 25 per cento. Per l’asse 5, che riguarda le spese per l’assistenza tecnica, i pagamenti effettuati finora ammontano al 2 per cento dei 32 milioni attribuiti dall’Unione europea. Ma in questo caso, che ci sia stato poco da “assistere”, visto lo stato d’avanzamento del Psr, è più che comprensibile.

Scheda 5. Stato di avanzamento Psr per assi
(Comitato di sorveglianza – Aprile 2010)

Asse Costo totale Pagamenti al 31 aprile 2010 Pagamenti su totale
1 1.487.214.868,7 2.509.890,71 0,1%
2 950.491.967,6 238.191.822,58 25%
3 132.420.740,7 0 0%
4 145.636.008,00 0 0%
5 35.610.241,00 275.210,00 2%
Totale 2.751.373.826,00 240.975.923,29 8,7%

Scheda 6. Stato di avanzamento asse 1 del Psr 2007/2013
(Comitato di sorveglianza – Aprile 2010)

Misura Descrizione Costo totale Pagamenti al 31 aprile 2010 Pagamenti su totale
113 Prepensionamento degli imprenditori e dei lavoratori agricoli 7.100.000,00 2.509.890,71 35,35%
121 Ammodernamento aziende agricole 764.000.000,00 0 0%
122 Accrescimento del valore economico delle foreste 52.000.000,00 0 0%
123 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali 343.974.000,50 0 0%
124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie 29.600.000,00 0 0%
125 Miglioramento e creazione delle infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura 105.509.332,40 0 0%
132 Partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare 16.500.000,00 0 0%
133 Attività di informazione e promozione 43.200.000,00 0 0%
Totale
1.487.214.868,7 2.509.890,71 0,1%

Scheda 7. Stato di avanzamento asse 2 del Psr 2007/2013
(Comitato di sorveglianza – Aprile 2010)

Misura Descrizione Costo totale Pagamenti al 31 aprile 2010 Pagamenti su totale
211 Indennità compensativa per svantaggi naturali a favore di agricoltori delle zone montane 39.931.535,80 30.501.585,55 92,62%
212 Indennità per svantaggi in zone svantaggiata, diverse dalle zone montane 19.732.974,60 4.305.685,33 21,82%
214 Pagamenti agro ambientali 530.869.042,50 177.537.974,48 33,44%
216 Investimenti non produttivi in aziende agricole 17.299.036,00 0 0%
221 Primo imboschimento di terreni agricoli 201.907.576,00 25.846.577,22 12,80%
223 Primo imboschimento di superfici non agricole 76.680.975,20 0 0%
226 Ricostruzione del potenziale forestale ed introduzione di interventi preventivi 54.904.414,50 0 0%
227 Sostegno agli investimenti non produttivi 9.166.413,00 0 0%
Totale
950.491.967,6 238.191.822,58 25%

Scheda 8. Stato di avanzamento asse 3 del Psr 2007/2013
(Comitato di sorveglianza – Aprile 2010)

Misura Descrizione Costo totale Pagamenti al 31 aprile 2010 Pagamenti su totale
311 Diversificazione verso attività non agricole 123.250.741,30 0 0%
341 Acquisizione di competenze e animazione in vista dell’elaborazione di strategie per lo sviluppo 9.169.999,40 0 0%
Totale
132.420.740,7 0 0%

Scheda 9. Stato di avanzamento asse 4 del Psr 2007/2013
(Comitato di sorveglianza – Aprile 2010)

Misura Descrizione Costo totale Pagamenti al 31 aprile 2010 Pagamenti su totale
413 Attuazione di strategie di sviluppo locale 130.576.646,60 0 0%
431 Gestione dei gruppi di azione locale 15.059.362,00 0 0%


145.636.008,00 0 0%

Scheda 10. Stato di avanzamento asse 5 del Psr 2007/2013
(Comitato di sorveglianza – Aprile 2010)

Misura Descrizione Costo totale Pagamenti al 31 aprile 2010 Pagamenti su totale
511 Assistenza tecnica 35.610.241,00 275.210,00 2%


35.610.241,00 275.210,00 2%


Fonte:Canicattì Web

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