giovedì 16 settembre 2010

Senza lavoro e dimenticati: i disoccupati italiani sono i meno aiutati d’Europa

Di Luca Ajroldi

Sono mesi ormai che sentiamo ripeterci dal governo, e in particolare dal ministro dell’Economia Tremonti, che in Italia tanto è stato fatto per aiutare chi è rimasto senza lavoro. Tra cassa integrazione e sussidi alla disoccupazione insomma, sarebbero stati impegnate ingenti risorse. Peccato che a conti fatti, come molti sospettavano, tutto risulta falso. O perlomeno, viene fuori con chiarezza quanto questo sostegno sia stato minimo e risicato, soprattutto se confrontato con altri Paesi attanagliati dalla nostra stessa crisi economica. A chiarire bene la questione sono alcuni dati dell’l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre: i disoccupati italiani sono tra i meno aiutati d’Europa, con solo lo 0,5% del Pil speso. Un dato tanto più vergognoso se si considera la grave situazione dell’occupazione italiana, sopratutto giovanile e le ripercussioni sociali, specialmente nel Mezzogiorno, che questo scenario comporta. Insomma trova conferma la critica più volte rivolta al governo Berlusconi di aver effettivamente fatto troppo poco per sostenere le famiglie il cui reddito è stato messo a rischio da licenziamenti e casse integrazioni. Solo per fare qualche esempio emblematico, in Germania è stato impegnato il 2,2% del Pil per i senza lavoro, in Spagna il 2,1%, e la stessa cifra è stata messa sul piatto anche in Francia. E stiamo parlando di realtà che hanno un numero di disoccupati perfettamente paragonabili ai nostri. Insomma, dopo il brusco stop agli investimenti per la scuola, pari in Italia a un misero 4,5% del Pil, con solo la Slovacchia ad investire meno di noi tra i Paesi Ocse, ora bisogna fare i conti anche con sussidi alla disoccupazione che viaggiano con il freno a mano tirato. Tutte politiche che di certo non aiutano la ripresa dei consumi e non servono a sostenere il rilancio dell’economia.

Fonte:Il Journal

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Di Luca Ajroldi

Sono mesi ormai che sentiamo ripeterci dal governo, e in particolare dal ministro dell’Economia Tremonti, che in Italia tanto è stato fatto per aiutare chi è rimasto senza lavoro. Tra cassa integrazione e sussidi alla disoccupazione insomma, sarebbero stati impegnate ingenti risorse. Peccato che a conti fatti, come molti sospettavano, tutto risulta falso. O perlomeno, viene fuori con chiarezza quanto questo sostegno sia stato minimo e risicato, soprattutto se confrontato con altri Paesi attanagliati dalla nostra stessa crisi economica. A chiarire bene la questione sono alcuni dati dell’l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre: i disoccupati italiani sono tra i meno aiutati d’Europa, con solo lo 0,5% del Pil speso. Un dato tanto più vergognoso se si considera la grave situazione dell’occupazione italiana, sopratutto giovanile e le ripercussioni sociali, specialmente nel Mezzogiorno, che questo scenario comporta. Insomma trova conferma la critica più volte rivolta al governo Berlusconi di aver effettivamente fatto troppo poco per sostenere le famiglie il cui reddito è stato messo a rischio da licenziamenti e casse integrazioni. Solo per fare qualche esempio emblematico, in Germania è stato impegnato il 2,2% del Pil per i senza lavoro, in Spagna il 2,1%, e la stessa cifra è stata messa sul piatto anche in Francia. E stiamo parlando di realtà che hanno un numero di disoccupati perfettamente paragonabili ai nostri. Insomma, dopo il brusco stop agli investimenti per la scuola, pari in Italia a un misero 4,5% del Pil, con solo la Slovacchia ad investire meno di noi tra i Paesi Ocse, ora bisogna fare i conti anche con sussidi alla disoccupazione che viaggiano con il freno a mano tirato. Tutte politiche che di certo non aiutano la ripresa dei consumi e non servono a sostenere il rilancio dell’economia.

Fonte:Il Journal

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