mercoledì 9 marzo 2011

Il pesce “d’Aprile” di Gad Lerner


di Massimo Merighi & Tony Troja





Dopo aver atteso invano un intero intervento di Pino Aprile a “L’infedele” (e dico invano perché Gad Lerner non lo ha manco fatto parlare), ho deciso di non scrivere nulla ma di riportare pochi di quelle centinaia di commenti di disappunto che sono stati lasciati proprio sul blog de L’infedele:

”L’immagine di Pino Aprile che, alla puntata dell’Infedele di Gad Lerner, è costretto a misero spettatore, anche zittito, dei discorsi portati avanti con i leghisti presenti, è la perfetta immagine del ruolo che il Sud ha in questa Italia. Si fa l’Italia con i leghisti mentre il Sud deve stare a guardare senza poter intervenire in nulla”;

“Ho atteso fino a mezza notte per sentir parlare Pino Aprile e lo ho visto tutta la sera su una poltrona in silenzio e ignorato! Domanda: per quale motivo lo avete invitato? E a che scopo era lì?”;

“Non conosco la festa della Lombardia non condivido l’immagine dei leghisti con tanto di mano sul petto per il Nabucco, non condivido l’impostazione della trasmissione che è tutta a favore di una Padania che non c’è e di una Lombardia che si è mostrata all’altezza di Roma ladrona. Non si è dato sufficiente spazio a Pino Aprile, mi dispiace Gad, ma stasera non hai reso un buon servizio all’Italia onesta, vera, quella dell’Inno di Mameli, quella del tricolore costituzionale che intendo festeggiare”;

“Mi duole dire che, stimando molto Gad Lerner, stasera mi ha deluso profondamente. Sarebbe bastato far parlare tre minuti Pino Aprile per far conoscere la vera storia prima dell’Unità d’Italia. Invece s’è preferito dare più spazio ai nazifascisti della Lega”;

“Mi dispiace davvero che l’ottimo Pino Aprile sia stato ascoltato così poco. La coscienza sporca dei nordisti sul passato dell’Italia dev’essere smontata, l’ammissione dell’orrore passato di una guerra di conquista e convenienza (ed anche corruzione) come quella intrapresa dai Savoia – e magari riconoscere anche i meriti dei Borboni) è il primo passo per riuscire ad ottenere un sentimento comune di unità reale. E lo dice un toscano, non certo un siciliano eventualmente inacidito”;

“Gad, hai ambientato la trasmissione in una osteria padana”;

“Vergogna! Avete dato come sempre la parola al 10% dell’Italia che ci tiene tutti sotto scacco! anche tu gad sei un loro servo!”;

“Dopo quest’orgia leghista, praticamente senza contraddittorio, mi aspettavo che il coro intonasse l’inno di Mameli. Lerner, cosa ti è successo?”;

“Ero di sinistra ma da stasera sono solo del sud e mi batterò per la nostra causa! Quale destra e sinistra! Non me ne frega più niente che si scannassero da soli… Io da oggi sono solo per il sud. Grazie, Gad, per avermi fatto capire quanto non sono italiana!”;

“Penso che Pino Aprile è stato invitato solo x attirare l’ascolto di noi che speravamo che x una volta si potesse parlare senza ipocrisia del risorgimento italiano. Purtroppo l’unico risultato è stato l’ascolto, e mettere in evidenza un’altra volta che l’Italia ormai è in mano ai leghisti. Peccato!”;

“Stasera è stata l’ultima volta che ho visto l’infedele!”;

Ci sarebbero altre centinaia di commenti ma ho preferito fermarmi qui. Ma prima di chiudere questo “mio” articolo, voglio condividere l’ultimo commento. Condividerlo in tutti i sensi:

“Signor Lerner… da come legge qui, da come evincerà da tutti questi commenti, la sua trasmissione ha non poco deluso le aspettative di chi, come me, si aspettava un trattamento più rispettoso e degno del signor Aprile… Perché lo avete invitato? Per far da semplice contraltare ai leghisti? E voi tutti, ormai, avete deciso di dare in mano, anche solo in forma mediatica, il Paese-Italia ai leghisti che bruciano il Tricolore ed insultano lo Stato e la Costituzione ed i Meridionali? Non dovreste neanche invitarli nelle vostre trasmissioni, ed invece date sempre più spazio a quei mentecatti. Dalla mia, le assicuro che non guarderò mai più la sua trasmissione od un suo qualsiasi intervento… Dopo la sua presa di posizione contro la telefonata del Premier e la sua partecipazione a manifestazioni importanti, questo che rivolge al Sud Italia è un vero insulto”.

E dopo qualche minuto, la risposta di Lerner, sempre sul suo blog:

“Ci metterò delle ore a leggervi tutti, stanotte. Record di commenti durante la puntata. Ma voglio subito esprimermi su questa protesta, non importa se spontanea o organizzata, per una presunta censura nei confronti del mio amico Pino Aprile (ospite per la terza volta all’Infedele, si adi!). Sono rammaricato e stupito, domattina chiamerò lo stesso Pino a testimone del fatto che ha parlato più volte e con la consueta efficacia, con uno spazio analogo a quello destinato agli altri ospiti. Il vittimismo e il complottismo secondo cui un conduttore come me (più meridionale di voi) penalizzerebbe Aprile a seguito di chissà quali oscure convenienze, non sono degni di un confronto intelligente. E’ ovvio che Aprile tornerà all’Infedele, così come c’è già stato. E domani sentiremo insieme cosa pensa di questa protesta esagerata. Non pretendo di essere perfetto nelle mie conduzioni, ma non baro al gioco”.

Ai posteri l’ardua sentenza.


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di Massimo Merighi & Tony Troja





Dopo aver atteso invano un intero intervento di Pino Aprile a “L’infedele” (e dico invano perché Gad Lerner non lo ha manco fatto parlare), ho deciso di non scrivere nulla ma di riportare pochi di quelle centinaia di commenti di disappunto che sono stati lasciati proprio sul blog de L’infedele:

”L’immagine di Pino Aprile che, alla puntata dell’Infedele di Gad Lerner, è costretto a misero spettatore, anche zittito, dei discorsi portati avanti con i leghisti presenti, è la perfetta immagine del ruolo che il Sud ha in questa Italia. Si fa l’Italia con i leghisti mentre il Sud deve stare a guardare senza poter intervenire in nulla”;

“Ho atteso fino a mezza notte per sentir parlare Pino Aprile e lo ho visto tutta la sera su una poltrona in silenzio e ignorato! Domanda: per quale motivo lo avete invitato? E a che scopo era lì?”;

“Non conosco la festa della Lombardia non condivido l’immagine dei leghisti con tanto di mano sul petto per il Nabucco, non condivido l’impostazione della trasmissione che è tutta a favore di una Padania che non c’è e di una Lombardia che si è mostrata all’altezza di Roma ladrona. Non si è dato sufficiente spazio a Pino Aprile, mi dispiace Gad, ma stasera non hai reso un buon servizio all’Italia onesta, vera, quella dell’Inno di Mameli, quella del tricolore costituzionale che intendo festeggiare”;

“Mi duole dire che, stimando molto Gad Lerner, stasera mi ha deluso profondamente. Sarebbe bastato far parlare tre minuti Pino Aprile per far conoscere la vera storia prima dell’Unità d’Italia. Invece s’è preferito dare più spazio ai nazifascisti della Lega”;

“Mi dispiace davvero che l’ottimo Pino Aprile sia stato ascoltato così poco. La coscienza sporca dei nordisti sul passato dell’Italia dev’essere smontata, l’ammissione dell’orrore passato di una guerra di conquista e convenienza (ed anche corruzione) come quella intrapresa dai Savoia – e magari riconoscere anche i meriti dei Borboni) è il primo passo per riuscire ad ottenere un sentimento comune di unità reale. E lo dice un toscano, non certo un siciliano eventualmente inacidito”;

“Gad, hai ambientato la trasmissione in una osteria padana”;

“Vergogna! Avete dato come sempre la parola al 10% dell’Italia che ci tiene tutti sotto scacco! anche tu gad sei un loro servo!”;

“Dopo quest’orgia leghista, praticamente senza contraddittorio, mi aspettavo che il coro intonasse l’inno di Mameli. Lerner, cosa ti è successo?”;

“Ero di sinistra ma da stasera sono solo del sud e mi batterò per la nostra causa! Quale destra e sinistra! Non me ne frega più niente che si scannassero da soli… Io da oggi sono solo per il sud. Grazie, Gad, per avermi fatto capire quanto non sono italiana!”;

“Penso che Pino Aprile è stato invitato solo x attirare l’ascolto di noi che speravamo che x una volta si potesse parlare senza ipocrisia del risorgimento italiano. Purtroppo l’unico risultato è stato l’ascolto, e mettere in evidenza un’altra volta che l’Italia ormai è in mano ai leghisti. Peccato!”;

“Stasera è stata l’ultima volta che ho visto l’infedele!”;

Ci sarebbero altre centinaia di commenti ma ho preferito fermarmi qui. Ma prima di chiudere questo “mio” articolo, voglio condividere l’ultimo commento. Condividerlo in tutti i sensi:

“Signor Lerner… da come legge qui, da come evincerà da tutti questi commenti, la sua trasmissione ha non poco deluso le aspettative di chi, come me, si aspettava un trattamento più rispettoso e degno del signor Aprile… Perché lo avete invitato? Per far da semplice contraltare ai leghisti? E voi tutti, ormai, avete deciso di dare in mano, anche solo in forma mediatica, il Paese-Italia ai leghisti che bruciano il Tricolore ed insultano lo Stato e la Costituzione ed i Meridionali? Non dovreste neanche invitarli nelle vostre trasmissioni, ed invece date sempre più spazio a quei mentecatti. Dalla mia, le assicuro che non guarderò mai più la sua trasmissione od un suo qualsiasi intervento… Dopo la sua presa di posizione contro la telefonata del Premier e la sua partecipazione a manifestazioni importanti, questo che rivolge al Sud Italia è un vero insulto”.

E dopo qualche minuto, la risposta di Lerner, sempre sul suo blog:

“Ci metterò delle ore a leggervi tutti, stanotte. Record di commenti durante la puntata. Ma voglio subito esprimermi su questa protesta, non importa se spontanea o organizzata, per una presunta censura nei confronti del mio amico Pino Aprile (ospite per la terza volta all’Infedele, si adi!). Sono rammaricato e stupito, domattina chiamerò lo stesso Pino a testimone del fatto che ha parlato più volte e con la consueta efficacia, con uno spazio analogo a quello destinato agli altri ospiti. Il vittimismo e il complottismo secondo cui un conduttore come me (più meridionale di voi) penalizzerebbe Aprile a seguito di chissà quali oscure convenienze, non sono degni di un confronto intelligente. E’ ovvio che Aprile tornerà all’Infedele, così come c’è già stato. E domani sentiremo insieme cosa pensa di questa protesta esagerata. Non pretendo di essere perfetto nelle mie conduzioni, ma non baro al gioco”.

Ai posteri l’ardua sentenza.


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