lunedì 26 gennaio 2015

LA GRECIA CAMBIA PAGINA E FA TORNARE IL SORRISO AI POPOLI EUROPEI...E ANCHE A CHI PUR NON C'ENTRANDO NULLA CERCA DI METTERE CAPPELLO.


Di Natale Cuccurese

L'ormai nota notizia della vittoria di Tsipras non può che essere salutata positivamente da chi, come noi, spera che il fronte progressista italiano possa trovare l' ispirazione per superare le "secche" renziane e riprendere slancio.
Lo stesso vale per l'Europa che necessariamente deve capire che se vuole realmente rispondere agli auspici dei suoi padri fondatori e riportare la fiducia fra i cittadini, deve necessariamente superare le politiche tedesche di austerity, ispirate ad una visione punitiva contro le nazioni "cicala" del Sud Europa, e trasformarsi da un'Europa dei banchieri e dei burocrati ad un'Europa dei popoli.
In caso contrario la fine di questa esperienza sarà inevitabile.

La lezione che ci fornisce la Grecia è quindi sia verso l' Europa che verso la sinistra, italiana in particolare. 

Sinistra che seppur portatrice di ideali radicati nella tradizione ha bisogno di nuovi uomini e linguaggi, rinnovando anche i propri leader e superando le vecchie parole d'ordine ormai desuete, soprattutto fra i più giovani. 

Bisogna ripartire con una sinistra che superi di slancio l'ormai logora esperienza attuale e che, seppur radicata alla propria storia e valori, proponga linguaggi e simboli alternativi più attuali. 

A sinistra del sempre più litigioso PD, che cerca persino di mettere cappello sulla vittoria di Tsipras, si aprono ampie praterie.
L'auspicio è che possa nascere a sinistra un contenitore che, unendo esperienze diverse, ma sulla base di quanto sopra esposto, possa dare seguito anche in Italia all'esperienza greca. 

Certo la voglia di un cambiamento vero e radicale è tanta, ma bisogna evitare di ripetere le più recenti esperienze della sinistra radicale, anche elettorali, che hanno mostrato tutti i limiti di un'interpretazione ormai storicamente superata nel linguaggio e nella leadership. Inoltre e soprattutto che la sinistra italiana riscopra la questione meridionale, diventi anche meridionalista e supporti le battaglie, anche territoriali, che da sole possono portare il Sud ed il fronte progressista a riprendere quella centralità indispensabile nel dibattito politico italiano. Per superare l'attuale stato comatoso di una sinistra e di una politica italiana che non sa far di meglio che patti scellerati pur di procastinare la propria presa di potere, in barba alla logica, alla decenza e confidando nella sopportazione di un popolo che però finalmente inizia a mostrare segnali di insofferenza verso questo modo di governare.

In altre parole anche a sinistra c'è l'estrema necessità di ripartire da Sud! 

Infine nel microcosmo sudista, dopo un'improvvisa accelerata a sinistra di alcuni che da sempre dicevano di essere distanti da destra e sinistra, nel solito triste tentativo di metter cappello su qualcosa di vincente, il vento da stamane è già cambiato. E' bastata la notizia dell'accordo di Syriza con il partito Greci Indipendenti per scatenare il malcelato entusiasmo unanimista.
Ennesima dimostrazione di come l'unanimista abbia quasi sempre il cuore che palpita a destra...anche quando cerca di accreditarsi a sinistra...
Ovviamente la notizia ben si adatta ai loro proclami, e se non si adatta del tutto la adattano loro. 

Nessuno fa però notare che in realtà qui ci sono due partiti ben distinti, uno con forte connotazione a sinistra e uno a destra, che semplicemente condividono pragmaticamente, e nelle comuni intenzioni per il bene della Grecia, un tratto di percorso all’insegna del no all’austerità e della rinegoziazione delle politiche con la Ue. Poco importa in questo momento che su altri temi, come immigrazione e diritti civili, i due partiti si trovino su posizioni diametralmente opposte. Addirittura il leader Panos Kammenos, del partito Greci Indipendenti (Anel ) già dichiara apertamente che affrontati e risolti i temi condivisi i due "alleati" torneranno a litigare.

Insomma siamo a tutt'altra cosa rispetto a quanto propongono gli unanimisti sudisti e cioè un'indistinta melassa, un brodo primordiale, dove dentro c'è di tutto, la destra, la sinistra, il centro, il legittimista e il "giacobino"... altro che Grecia...




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Di Natale Cuccurese

L'ormai nota notizia della vittoria di Tsipras non può che essere salutata positivamente da chi, come noi, spera che il fronte progressista italiano possa trovare l' ispirazione per superare le "secche" renziane e riprendere slancio.
Lo stesso vale per l'Europa che necessariamente deve capire che se vuole realmente rispondere agli auspici dei suoi padri fondatori e riportare la fiducia fra i cittadini, deve necessariamente superare le politiche tedesche di austerity, ispirate ad una visione punitiva contro le nazioni "cicala" del Sud Europa, e trasformarsi da un'Europa dei banchieri e dei burocrati ad un'Europa dei popoli.
In caso contrario la fine di questa esperienza sarà inevitabile.

La lezione che ci fornisce la Grecia è quindi sia verso l' Europa che verso la sinistra, italiana in particolare. 

Sinistra che seppur portatrice di ideali radicati nella tradizione ha bisogno di nuovi uomini e linguaggi, rinnovando anche i propri leader e superando le vecchie parole d'ordine ormai desuete, soprattutto fra i più giovani. 

Bisogna ripartire con una sinistra che superi di slancio l'ormai logora esperienza attuale e che, seppur radicata alla propria storia e valori, proponga linguaggi e simboli alternativi più attuali. 

A sinistra del sempre più litigioso PD, che cerca persino di mettere cappello sulla vittoria di Tsipras, si aprono ampie praterie.
L'auspicio è che possa nascere a sinistra un contenitore che, unendo esperienze diverse, ma sulla base di quanto sopra esposto, possa dare seguito anche in Italia all'esperienza greca. 

Certo la voglia di un cambiamento vero e radicale è tanta, ma bisogna evitare di ripetere le più recenti esperienze della sinistra radicale, anche elettorali, che hanno mostrato tutti i limiti di un'interpretazione ormai storicamente superata nel linguaggio e nella leadership. Inoltre e soprattutto che la sinistra italiana riscopra la questione meridionale, diventi anche meridionalista e supporti le battaglie, anche territoriali, che da sole possono portare il Sud ed il fronte progressista a riprendere quella centralità indispensabile nel dibattito politico italiano. Per superare l'attuale stato comatoso di una sinistra e di una politica italiana che non sa far di meglio che patti scellerati pur di procastinare la propria presa di potere, in barba alla logica, alla decenza e confidando nella sopportazione di un popolo che però finalmente inizia a mostrare segnali di insofferenza verso questo modo di governare.

In altre parole anche a sinistra c'è l'estrema necessità di ripartire da Sud! 

Infine nel microcosmo sudista, dopo un'improvvisa accelerata a sinistra di alcuni che da sempre dicevano di essere distanti da destra e sinistra, nel solito triste tentativo di metter cappello su qualcosa di vincente, il vento da stamane è già cambiato. E' bastata la notizia dell'accordo di Syriza con il partito Greci Indipendenti per scatenare il malcelato entusiasmo unanimista.
Ennesima dimostrazione di come l'unanimista abbia quasi sempre il cuore che palpita a destra...anche quando cerca di accreditarsi a sinistra...
Ovviamente la notizia ben si adatta ai loro proclami, e se non si adatta del tutto la adattano loro. 

Nessuno fa però notare che in realtà qui ci sono due partiti ben distinti, uno con forte connotazione a sinistra e uno a destra, che semplicemente condividono pragmaticamente, e nelle comuni intenzioni per il bene della Grecia, un tratto di percorso all’insegna del no all’austerità e della rinegoziazione delle politiche con la Ue. Poco importa in questo momento che su altri temi, come immigrazione e diritti civili, i due partiti si trovino su posizioni diametralmente opposte. Addirittura il leader Panos Kammenos, del partito Greci Indipendenti (Anel ) già dichiara apertamente che affrontati e risolti i temi condivisi i due "alleati" torneranno a litigare.

Insomma siamo a tutt'altra cosa rispetto a quanto propongono gli unanimisti sudisti e cioè un'indistinta melassa, un brodo primordiale, dove dentro c'è di tutto, la destra, la sinistra, il centro, il legittimista e il "giacobino"... altro che Grecia...




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